I circa 80 contrattisti della Provincia regionale di Enna sul piede di guerra e “ sono pronti –come sostiene il sindacato Fenal- a dare battaglia con manifestazioni e quant’altro non escludendo eventualmente di procedere anche per le vie legali”. La mobilitazione dei lavoratori precari è dovuta all’impossibilità economica della Provincia, pare che le somme previste sono state stornate per altre necessità, a potere integrare le ore lavorative attraverso il cosiddetto salario accessorio. Salario che dava loro l’opportunità di raggiungere con le 20 ore (i tecnici 18 ore) previste dal contratto quelle 34 ore settimanali che gli permettevano di “percepire un minimo di stipendio dignitoso”
nelle more delle definizione delle norme regionali che consentiranno il definitivo superamento della precarietà con l’assunzione a tempo indeterminato. “Negli anni precedenti –dicono i due rappresentanti sindacali dei contrattisti, Rosario Viola e Vito Spampinato- siamo riusciti attraverso un’azione sindacale a fare costituire non un fondo per i salari accessori in quanto non previsto, ma un capitolo nel bilancio che serviva a tale scopo. Da quanto si è insediata la nuova amministrazione non si è fatto più niente, anche se la precedente nel bilancio 2008 nel capitolo apposito aveva privisto circa 100 mila euro. Somma che l’organo di gestione, quindi i dirigenti, attraverso una regolamentazione, doveva stabilire sotto quale voce, se straordinario, produttività ecc., poteva essere resa disponibile”. “Venendo meno questa programmazione –sostengono dal Fenal- l’amministrazione, alla garibaldina, ha stornato queste somme probabilmente per altre necessità. Sicuramente ci sono delle manchevolezze da parte dei dirigenti che dovevano curare l’aspetto gestionale, ma in ogni caso è da condannare l’amministrazione che invece di sollecitare i dirigenti affinchè regolamentassero il capitolo di bilancio così facendo praticamente ha tolto il pane alla gente che lavora. E questo nonostante c’è da dire che i contrattisti non vengono ogni giorno per prendere una indennità, ma per guadagnarsela lavorando più di quello che è previsto. Un personale che rende alta la visibilità della Provincia che senza nulla chiedere, ad esempio quello addetto alla viabilità, nel periodo dell’emergenza invernale, anche se non è stato retribuito, era sulle strade ad esercitare il proprio ruolo. Sicuramente è personale che con professionalità e abnegazione merita da parte dell’amministrazione una certa attenzione e le ore che lavorano oltre a quelle previste dal contratto non possono essere compensate con il riposo compensativo anzichè con un salario”. Intanto, nessuna dichiarazione da parte dei due assessori interessati al problema. Quello alle Finanze e alle Risorse Umane, Ilaria Di Simone e Giovanni Litteri. La prima, al momento impegnata con la variazione di bilancio, ci ha dato appuntamento a lunedì.
Giacomo Lisacchi