“La brucellosi rischia di mette in ginocchio un settore portante della nostra economia. Il nostro territorio oggi ne è fortemente penalizzato con gravi risvolti economici e sanitari. Occorre che si faccia il punto della situazione per trovare insieme, senza nessuna contrapposizione di ruoli e di interessi, una soluzione che debelli questa malattia. Sono certo che da quest’incontro che si svolge alla presenza delle maggiori autorità sanitarie e veterinarie in campo nazionale, regionale e locale si possa trovare una soluzione condivisa per eliminare del tutto un problema che si trascina ormai da diversi decenni.” E’ stato questo l’input dato dal presidente della Provincia, Giuseppe Monaco stamani
al tavolo tecnico convocato dall’assessorato provinciale all’Agricoltura per discutere ed affrontare l’emergenza brucellosi. Al tavolo tecnico coordinato dall’assessore all’Agricoltura, Dario Cardaci, hanno preso parte il direttore dell’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Vincenzo Caporale, il direttore per la sanità pubblica veterinaria, Ugo Santucci, il direttore sanitario dell’istituto zooprofilattico della Sicilia, Santo Caracappa, il dirigente del servizio sanità animale della Regione, Pietro Schembri, il direttore sanitario dell’ASP di Enna Giovanna Volo, il direttore del dipartimento di prevenzione dell’ ASp di Enna, Ireneo Sferrazza e i rappresentanti di tutte le organizzazioni di categoria. Si è trattato di un confronto ad ampio raggio che ha visto tutti concordi nella realizzazione di un programma operativo che dovrà consentire di circoscrivere e debellare questa patologia che penalizza il comparto zootecnico e la filiera agrozootecnica rappresentando oltre il 50 per cento dell’intera produzione lorda vendibile del settore agricoltura. Il direttore dell’istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, Vincenzo Caporale è stato chiaro “ la brucellosi- ha detto- non si può debellare se non si rispettano alcune semplici regole. Se in molte altre regioni d’Italia il problema è stato sconfitto, si potrà farlo anche nel meridione ma occorre fare sistema”. Il piano operativo prevede la sospensione temporanea dei vaccini e un controllo mensile in tutti quegli allevamenti che presentano un focolaio infettivo. Un monitoraggio che avverrà per almeno sei mesi e che consentirà di attuare degli interventi mirati azienda per azienda. Soddisfatto l’assessore Cardaci che ha seguito fin dall’inizio del suo mandato questa problematica facendosi promotore di questo incontro. “ Un studio in tal senso potrà salvaguardare e tutelare non solo gli allevamenti ma anche la produzione dei nostri formaggi, come il piacentino ennese che ha ottenuto i giusti riconoscimenti di qualità e di tipicità”. L’esponente della Giunta Monaco ha inoltre annunciato che l’Amministrazione ha compiuto già i primi passaggi per ospitare ad Enna una sede distaccata dell’istituto zooprofilattico, utile per seguire il monitoraggio. Sempre durante l’incontro si è stabilito , grazie alla disponibilità dimostrata dagli illustri esperti presenti, di realizzare dei corsi di aggiornamento continui per i veterinari impegnati nelle emergenze del settore agricolo e zootecnico.