ENNA: COMITATI CITTADINI AD ACQUAENNA. “VENIAMI GESTITI DA UNA SOCIETA’ PRIVATA CHE GESTISCE IL SISTEMA SECONDO MODALITA’ DI TIPO MONOPOLISTICO”

“La nostra voce si farà sentire sempre più forte”. Lo dice a chiare lettere il presidente provinciale dei Comitati cittadini, Franco Ferragosto, a margine dell’affollata assemblea per la costituzione del Comitato cittadino di Enna che si è riunita nella sala riunione della Cgil dove hanno partecipato molti cittadini e tanti rappresentanti di associazioni. All’incontro era presente il segretario provinciale della Rifondazione comunista, Rosario Consiglio, e l’ex deputato regionale Tanino Virlinzi, tra i promotori dell’iniziativa. Alla partecipata riunione dal tema “Per l’acqua bene pubblico ad un costo equo e solidale” sono intervenuti Antonio Cutaia del Comitato promotore, Carlo Garofalo,

 Coordinatore provinciale dei comitati cittadini, l’avv. Licia Minicapilli,  legale dei comitati e Michele Magliaro, segretario generale della Cgil. E’ stata una riunione nella quale si sono ritrovati tutti d’accordo nella opposizione alla privatizzazione dell’acqua come bene comune, alla sua gestione come merce di scambio in un’ottica liberista, e con l’obiettivo comune di tentare la via della sua totale ripubblicizzazione. “E’ una lotta per il nostro futuro, per la nostra vita –ha detto Antonio Cutaia-. La costituzione del Comitato cittadino a Enna ha come primo scopo di risolvere i problemi inerenti l’acqua, in quanto bene vitale, e la spazzatura”. A spiegare le ragioni della nascita di così tanti comitati cittadini, quello di Enna è il 16° in provincia , è stato Garofalo.  “C’è una crisi della politica –ha detto- perché mancano le regole. I comitati dei cittadini nascono perché non ci sentiamo più garantiti dai nostri eletti, a cominciare dai consiglieri comunali che sono il front office del cittadino, dai sindaci che, tranne qualche rara eccezione,  non ci difendono dalle vessazioni e dai soprusi dei poteri forti economici”. Parlando della questione rifiuti Garofalo ha denunciato che “mentre SiciliaAmbiente chiede soccorso ai sindacati per far introdurre gli ammortizzatori sociali, dall’altro lato –ha sottolineato-  il presidente continua ad assumere gente con il solo scopo di creare consenso elettorale”.

A parlare degli aspetti legali dei rifiuti, e in particolare dell’acqua, è stata l’avvocato Minacapilli. “Il problema dell’acqua è molto più delicato –ha sottolineato-  rispetto a quello dei rifiuti. E’ una battaglia complessa quella che stiamo intraprendendo perché abbiamo di fronte un sistema di gestione che è abbastanza radicato ed ha in sé una vessatorietà innata a scapito dell’utente.

Veniamo gestiti da una società di natura privatista che gestisce il sistema secondo modalità di tipo monopolistico con una disparità di posizione tra chi gestisce e chi viene gestito”. Quest’ultimo aspetto, è stato ripreso anche dal segretario della Cgil Pagliaro nel corso del suo articolato e interessante intervento. “L’Ato acqua di Enna –ha sottolineato- è partito per primo in Sicilia, al contrario delle altre province che hanno costituito gli Ato perché obbligati dalla legge, ma non hanno accelerato e realizzato le gare capendo il pericolo a cui andavano incontro”. Quindi ha parlato di “rapporto squilibrato tra utente e Acquaenna”, di un “Ato che dovrebbe compensare la debolezza del cittadino, invece è al servizio di Acquaenna diventando controllato anzichè controllore”, di “aumenti ingiustificati facendo passare le tariffe persino come sociali”.

Giacomo Lisacchi