ENNA: UIL FPL ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER LA CONTRAZIONE DELL’OFFERTA SANITARIA E PER ACCORPAMENTO DELLE UNITA’ OPERATIVE COMPLESSE

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“Prendiamo atto positivamente della eventuale proroga che sarà concessa ai lavoratori ed alle lavoratrici del C.U.P. ma rimane lo stato di agitazione. Chiediamo a tutti i livelli che venga istituito un tavolo tecnico al fine di trovare soluzioni condivise che permettano al personale di non ritrovarsi fra quattro mesi nelle condizioni che hanno vissuto fino all’altro ieri.  La Sanità nel nostro territorio rimane la più grossa “fabbrica” e tale deve rimanere. Ci scusiamo con i cittadini utenti se con l’assemblea permanente è stato creato qualche disagio per l’erogazione dei servizi ma la protesta è servita a sensibilizzare le forze di governo di questo territorio generando un momento di fiducia nelle istituzioni;

sappiamo e ne siamo consapevoli che la questione delle esternalizzazioni rimane un problema enorme da affrontare ma il buon senso deve vincere su tutte le negatività che dobbiamo fronteggiare.
Da tempo abbiamo, come UIL FPL, sensibilizzato la Commissione Sanità su una serie di problematiche che rientrano nei percorsi della rimodulazione della rete ospedaliera e partendo da quelle indicazioni abbiamo costruito la nostra attività sindacale portando a conoscenza della nuova Direzione Aziendale dell’A.S.P. il nostro pensiero nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni, riconoscendo al Dott. Baldari, soprattutto per la vicenda C.U.P. – ALPI, un grande senso di responsabilità così come alla Conferenza dei Sindaci sensibilizzata per l’occasione.
Qualcuno potrebbe pensare che il pensiero della UIL FPL non è in linea con quanto affermato precedentemente; noi basiamo la nostra attività sui fatti che vengono consumati ed in questa fase, legata alla proroga del servizio, per esempio, la Direzione Aziendale è stata consequenziale agli impegni assunti.
Abbiamo sempre cercato un confronto propositivo e leale, basato sulle argomentazioni e le proposte, ma abbiamo, altresì, il compito – dovere di denunciare  quando ne ricorrano i presupposti.
Noi vogliamo generare un modello di relazioni sindacali che vedano protagonisti tutti gli attori, Direzione compresa, al fine di determinare scelte vincenti per questo territorio, chiaramente nel rispetto dei ruoli e delle prerogative esercitabili dal sindacato.
La luce dei riflettori ci interessa ben poco, di questa luce sicuramente non ne abbiamo bisogno, per noi parlano i documenti sin qui esitati e portati a conoscenza del personale dipendente.
Abbiamo una progettualità: costruire una sanità migliore per non patire il godimento di diritti fondamentali, quale la certezza di cura, il diritto al lavoro, la valorizzazione della propria attività professionale.
Siamo stati sempre contrari alle esternalizzazioni solo quando non vi è stato il rispetto del costo – beneficio, ma ci rendiamo conto che se dovessero essere reinternalizzati i servizi dati in appalto si creerebbe un grave impatto sociale, circa seicento unità potrebbero perdere il posto di lavoro.
La nostra Provincia questo rischio non può e non deve correrlo, poiché non si è nelle condizioni di poterlo sostenere.
Ci rendiamo conto e siamo pienamente consapevoli, che tutto questo non può essere addebitato a chi si è insediato da poco, perché si trova a gestire una struttura consolidata con delle situazioni create dalle precedenti amministrazioni, specialmente oggi, alla luce di una legge di riforma del servizio sanitario regionale.
Ci preoccupa e non poco, al fine di recuperare risorse, una presunta contrazione dell’offerta sanitaria a seguito dell’accorpamento di alcune Unità Operative Complesse, che ci troverebbe nettamente contraria come sigla, ma siamo ben disposti ad individuare percorsi alternativi al fine di costruire una sanità migliore per tutti”.

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