Le notizie apparse sulla stampa sull’ex sito minerario di Pasquasia, lasciano senza parole. Più volte ho chiesto, informalmente, al Presidente della Commissione speciale, Dott. Giuseppe Regalbuto, di fornire copia del fascicolo di tutti gli atti in suo possesso, ai membri della stessa Commissione. A tutt’oggi, nonostante le numerose personali promesse del Presidente Regalbuto, nessun fascicolo è stato consegnato alla mia persona. E, per di più, apprendo, solamente attraverso gli organi di stampa, le intenzioni dell’attuale Amministrazione Monaco, riguardo le sorti future dell’ex sito minerario di Pasquasia. Voglio ricordare che, la questione del possibile trasferimento dei fanghi tossici di Priolo a Pasquasia,trattata e discussa durante un Consiglio Provinciale del Settembre 2008,
è stata proprio la scintilla che ha portato, qualche settimana dopo, all’istituzione e alla costituzione della Commissione speciale (Delibera di C.P. n. 66 del 17.11.2008) su Pasquasia, con i seguenti specifici scopi:
“Stabilire lo stato attuale dei luoghi e la loro eventuale necessità di bonifica anche in ragione dei reiterati allarmi presso l’Opinione Pubblica in materia di presenza di scorie nucleari. Procedere ad un esame delle condizioni geominerarie del giacimento e quindi ad una valutazione dei benefici di una riapertura alla coltivazione o di un uso alternativo in ambito turistico ricreativo”.
Tuttavia, la Commissione speciale su Pasquasia, avendo esaurito il suo semestre di attività e non avendo ancora raggiunto gli scopi per cui era stata istituita, è stata ulteriormente prorogata per ulteriori sei mesi (Delibera C.P. n. 89 del 02.10.2009).
A tal fine, mi pare molto significativo riportare l’intervento dell’Assessore provinciale Mattia quando, in Commissione Pasquasia, non solo ha valutato altamente positivo il lavoro fin qui svolto dalla stessa commissione, il cui compito primario era quello di gettare le basi concrete per la bonifica del sito ma ha, altresì, dichiarato come l’attuale Amministrazione, presieduta dal Presidente Monaco, avesse potuto avere un ruolo di punta per mettere in atto tutte quelle iniziative necessarie a diffondere all’opinione pubblica serenità e certezza (Comunicato stampa dell’Ufficio stampa della Provincia del 15.12.2009).
Ma, alla luce di quanto la Commissione speciale ha fino ad ora svolto, mi chiedo:
”Come può dichiarasi soddisfatto il Presidente della suddetta Commissione, Dott. Giuseppe Regalbuto, quando, da un lato si annunciano i tanto attesi interventi di messa in sicurezza di emergenza dell’ex sito minerario e, dall’altro, ci si dichiara disponibili nell’impegnarsi per la creazione, nello stesso sito, di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, così come dichiarato, a mezzo stampa, dal vice-commissario delegato per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque in Sicilia, Felice Crosta?”
“A cosa hanno portato tutte le missioni (interamente a carico della Provincia!) e riunioni svolte dal collega Regalbuto, quale Presidente della Commissione speciale, sulle sorti dell’ex sito minerario di Pasquasia?”
Ho capito: “A fare, finalmente, di Pasquasia una discarica legalizzata di rifiuti speciali non pericolosi!”
Ma consigliere Regalbuto, mi domando ancora:
“Che fine ha fatto la sua proposta di possibile riapertura della ex miniera al fine di una eventuale coltivazione o, in alternativa, di un uso eventuale quale monumento di archeologia industriale e del geoturismo, anche in considerazione della presenza del giacimento all’interno dei geositi costituenti il patrimonio del Global Geopark Rocca di Cerere, riconosciuto dall’UNESCO, ipotesi previste nella relazione finale della Commissione speciale del 29.10.2009?”
Una cosa è certa: la Commissione speciale su Pasquasia, presieduta dal consigliere Regalbuto, non ha per nulla fondato i dubbi e le preoccupazioni dell’opinione pubblica riguardo alla ex miniera!
Ad esempio, perché Lei, Presidente Regalbuto, non ha mai relazionato in merito al “buco” temporale intercorso dal 1992 (data di inizio del “fermo” produttivo) al 01.11.1999 (data di inizio del servizio di guardiania)?
In questo arco temporale, chi ha vigilato sulla miniera al fine di impedire, a chicchessia, l’accesso agli ingressi dei 4 pozzi?
Nel periodo in cui il servizio di guardiania risultava attivo solo all’interno della miniera, chi si occupava di controllare costantemente le zone esterne del sito, in particolare gli ingressi dei pozzi n. 3 e 4?
Visto che solo nell’Aprile del 1996 l’Ente Minerario ha provveduto alla saldatura delle porte di accesso al sotterraneo, chi oggi può realmente affermare che nessun rifiuto “pericoloso” è stato gettato all’interno della miniera, durante questi anni di “fermo” produttivo, quando proprio gli ingressi dei pozzi dello stesso sito, sono capaci di accogliere, al suo interno, persino interi camion con rimorchi di rifiuti di qualsiasi genere?
Carissimo Presidente Monaco, io da anni combatto una difficile battaglia per cercare di monitorare quanto più possibile l’insorgenza delle patologie oncologiche nel nostro territorio provinciale. A questo fine si è rivolto, in questi anni anni, il mio impegno, prima nell’ottenere, per legge, un diritto già riconosciuto a 6 province siciliane, ovvero l’istituzione del Registro Tumori in provincia di Enna e, ad oggi, nel rendere lo stesso operativo.
Una cosa è chiara: l’insorgenza del cancro ha, sicuramente, un’origine di tipo causa – effetto!
La sensazione mia personale, ma penso anche dell’intera opinione pubblica, è quella di ritenere veramente impossibile che un territorio, come quello nostro, apparentemente “vergine” sotto l’aspetto dell’inquinamento industriale, registri un’incidenza di patologie oncologiche molto rilevante.
Allora, Presidente Monaco, è venuto proprio il momento che Lei, anche riguardo a questa problematica, scopra le sue carte: “Vuole realmente bonificare Pasquasia o, viceversa, fare finta di bonificarla per trasformare l’ex sito minerario in una discarica di rifiuti speciali “non pericolosi”?
Componente Commissione speciale e Consigliere Provinciale
Dott. Sergio Malfitano