ENNA: FORTE PRESA DI POSIZIONE DI PUGLISI PER L’USCITA DELLA CAMERA DI COMMERCIO DAL CONSORZIO ASI

È la Confartigianato a scendere in campo e a criticare duramente l’uscita della Camera di Commercio dal Consorzio dell’Area industriale di Dittaino recentemente commissariata. Una decisione, forse un po’ a sorpresa, che “stupisce” l’associazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese “in un momento di forte crisi” dove sarebbe necessario, invece, “mettere in campo una politica di marketing territoriale per attrarre investimenti, progettualità e infrastrutture che sono il volano di crescita…altrimenti non c’è miracolo economico”. “Non se ne comprendono  i motivi. E’ un atto, quello deliberato dalla giunta della Camera di Commercio di recedere dal Consorzio Asi, perlomeno inatteso.

Ancor di più se si pensa che tale decisione è stata presa da una giunta alla quale fa parte anche un componente della Confindustria”, è il commento di Salvatore Puglisi, segretario regionale della Confartigianato. “Era un deliberato importantissimo –commenta Puglisi- anche se di competenza della giunta, che doveva essere portato in assemblea di tutte le forze sociali della provincia. E allora ci chiediamo: perché non è stato fatto? In un momento di crisi un provvedimento del genere doveva essere condiviso”. La Camera di commercio per Puglisi dovrebbe “fare da stimolo per l’area di sviluppo industriale, a prescindere –dice- dal problema economico finanziario”, così come “dovrebbero essere anche i sindaci a dare maggiore impulso all’Asi non dimenticando che nell’area di Dittaino si sono fatti enormi investimenti di milioni di euro e che ci sono dei dipendenti”. “Se  sino ad ora non ci sono stati problemi, forse la decisione di uscire dal Consorzio è dovuta al  commissariamento dello stesso? Forse non bisogna disturbare i manovratori di questa provincia”? Sono gli interrogativi che pone Puglisi. “Nel momento in cui le cose di questa provincia non funzionano –continua Puglisi- ecco che si alzano gli scudi tutti a difesa non si sa di chi. Non vogliamo entrare nelle beghe della politica, però è sotto gli occhi di tutti che la realtà economica e di sviluppo  della provincia di Enna è in ginocchio. Qui c’è poco da difendere perché sono i fatti che parlano. Negli anni non c’è stata una politica a sostegno delle nostre imprese. E ci sono delle responsabilità politiche forti da chi in particolar modo ci ha rappresentato a livello regionale. Se qualcuno questa politica se la vuole difendere che lo dimostri con i fatti e con i numeri. Si dice –aggiunge Puglisi- che le nostre aziende non hanno cultura di impresa? Sono i nostri politici che non hanno la cultura ad aiutare le imprese. Basta guardare lo scempio degli Ato, dove si sono fatte le assunzioni, tanto pagano i cittadini. I politici della nostra provincia devono capire che le imprese non funzionano così. Il loro compito è quello di fare da apripista, devono aprire gli orizzonti dello sviluppo e poi lasciare le imprese libere ad operare in maniera autonoma. Non c’è altro modo per uscire dalla perenne crisi di questa provincia. In maniera chiara –conclude Puglisi- sottolineo che i quattro deputati regionali ennesi si rimbocchino le maniche per vedere quale è la strategia di sviluppo della provincia”.

Giacomo Lisacchi