Ancora una volta, il collega Regalbuto, dovrebbe cercare di smetterla di usare occasioni ed iniziative politiche per sponsorizzare non i bisogni reali della gente ma soltanto la sua immagine. Infatti, il Presidente della Commissione Speciale su Pasquasia, per primo, afferma cose non vere, in primis riguardo alla scarsa partecipazione del sottoscritto ai lavori della stessa Commissione; cosa che, se rispondente al vero, avrebbe comportato, di fatto, un disconoscimento totale degli atti, dalla stessa prodotti. Solo per mero chiarimento, il sottoscritto ha preso parte a circa il 50% degli incontri fissati dalla Commissione, disertando gli altri per motivi personali
o perché impegnato in altre commissioni fuori sede. Per il resto, mio caro Regalbuto, uno segue i lavori e gli atti prodotti per come può, visto che a tutt’oggi, a dispetto di quanto Lei continua a dichiarare a mezzo stampa, il sottoscritto non ha avuto consegnato alcun fascicolo né da Lei né da altre persone.
Fatte queste necessarie precisazioni, quello che mi interessa più evidenziare è la grande opera di “inganno” che, a mio avviso, si sta perpetuando a danno di eventuali e probabili grossi danni di inquinamento per il territorio interessato e, di conseguenza per la salute dell’intera collettività.
Partiamo dal fatto che ad oggi, Lei, collega Regalbuto, nella qualità di Presidente di Commissione, non ha prodotto, ai membri della stessa, alcun documento ufficiale che neghi la presenza di sostanze radioattive nel sito di Pasquasia, e tutto ciò al fine di tranquillizzare, nel merito, l’intera opinione pubblica.
Ma Le chiedo, Dott. Regalbuto, se tale aspetto fosse privo di ogni fondamento, come mai, proprio durante l’ultimo incontro di Commissione, un componente della stessa ha dichiarato che, ai tempi, per essersi occupato seriamente dell’ex sito minerario in questione, ha subito l’incendio di ben due autovetture di suo possesso?
L’obiettivo principale della Commissione era quello della bonifica dell’ex sito minerario di Pasquasia. E qui, tutti d’accordo.
Ma come si può essere d’accordo quando, collega Regalbuto, Lei porta in Commissione alcuni responsabili regionali di Sviluppo Italia e dell’Arra a relazionarci sull’opera di bonifica del soprasuolo e del successivo abbancamento, nella stessa area dell’ex miniera, di circa 12 mila metri cubi di amianto, anche se il tutto accuratamente avvolto con specifiche pellicole di plastica?
E tutto questo perché il presuntivo costo del trasporto di tutto questo materiale di cemento-amianto, verso i siti già esistenti, in particolare in Germania, è stato stimato intorno ai 7 milioni di euro, cifra al momento non disponibile?
Mi sarei aspettato, mio caro Regalbuto, che Lei, nell’interesse esclusivo della gente delle province di Enna e Caltanissetta, spendesse qualche parola certamente a favore del trasporto di tutto questo enorme volume di materiale, altamente cancerogeno, verso siti specializzati, lontani dalla nostra terra!
Invece, Lei mi ha “attaccato” pubblicamente, solo perché mi ero opposto non all’opera di bonifica, verso la quale, da sempre, verte favorevolmente ogni mia azione ma, bensì, alla fase successiva che riguarda il ricollocamento di tutta questa massa di amianto, dal soprasuolo al sottosuolo CIRCOSTANTE.
Non sono e non sarò mai d’accordo, nel seppellire, a Pasquasia, tutta questa “bomba ad orologeria” che metterebbe in serio pericolo, non solo il nostro futuro ma, soprattutto, quello dei nostri figli!
Perché, caro Presidente Regalbuto, non si è preoccupato di portare, al tavolo dei relatori, nell’interesse esclusivo della salvaguardia della salute di tutta la gente del nostro territorio, un esperto in materia di cemento-amianto e delle relative discariche destinate ad ospitare questo tipo di rifiuto speciale classificato sia come pericoloso che non pericoloso?
Visto che il sottoscritto è completamento all’oscuro di tutti gli atti della Commissione, chiedo a Lei, Presidente Regalbuto, che ha dimostrato di essere sempre attento a tutto, così come quando in Consiglio Provinciale si è reso responsabile, insieme alla maggioranza che Lei tutt’oggi sostiene, di bocciare, proprio un anno fa, il finanziamento per l’acquisto di un pulmino destinato al trasporto gratuito dei malati di cancro del nostro territorio, se è al corrente o meno che l’amianto, viene considerato un rifiuto speciale sia “pericoloso” che non “pericoloso”?
E’, altresì, al corrente che all’estero, considerano ormai superata la fase della costruzione di discariche per lo smaltimento dell’amianto ma procedono all’inertizzazione dello stesso che, grazie ad un processo di incenerimento ad alte temperature delle stesse fibre di amianto, con recupero degli stessi fumi di combustione, elimina del tutto la presenza della sostanza cancerogena?
Ma se così fosse, mi spiega allora perché, Presidente Regalbuto, dobbiamo seppellire tutta questa montagna di amianto nella stessa area di Pasquasia e non provvedere, invece di inviare tutta questa roba verso gli stabilimenti di incenerimento presenti in Europa, quale quello ad esempio presente in Francia, già dal 1996?
Con tutte le precauzioni del caso, che sicuramente verranno adottate dalle ditte competenti che svolgeranno l’opera di bonifica, mi dica ancora consigliere Regalbuto, quanti anni o decenni resisteranno le pellicole di plastica che avvolgeranno le lastre di amianto? E poi, che succederà a noi e ai nostri figli?
E ancora, consigliere Regalbuto, come fa a promettere 2600 posti di lavoro a Pasquasia?
Ha sentito chi, l’altro giorno, in Commissione, ha relazionato in merito all’opera di bonifica dell’area interessata dalla presenza dell’amianto, il quale ha dichiarato che questo è solo il primo di una serie di interventi di bonifica, il cui cronoprogramma prevede, solo per questo, una durata di quasi tre anni e che solo dopo aver tolto l’amianto presente, non solo nelle strutture fatiscenti ma anche in aree più o meno estese di terreno, si potrà decidere quanti e quali tipi di intervento apportare?
A conti fatti, prima di pensare di poter avviare qualche altra forma di produzione a Pasquasia, di certo entrambi, consigliere Regalbuto, avremmo raggiunto l’età pensionabile, sorprese di salute permettendo, visto l’azione scellerata che alcuni ignoti personaggi stanno portando avanti, sull’ex sito minerario in questione, giovandosi, senza dubbio, anche del Suo avvallo!
Io non mi fermo, anzi, con tutte le mie forze, mi impegnerò ancor di più affinché Pasquasia venga sì bonificata, ma i cui prodotti di risulta dovranno necessariamente essere trasferiti e trattati altrove, lontano, molto lontano da casa nostra!
Consigliere Provinciale
Dott. Sergio Malfitano