Una recente sentenza della Corte dei Conti della Campania sez. giur. (n. 1492 del 9/12/2009), a seguito di citazione da parte della Procura Regionale della stessa Corte dei Conti fatta nei confronti di amministratori locali (Sindaci) e responsabili tecnici dei rispettivi Comuni, ha stabilito che “sussiste il danno pubblico patrimoniale materiale determinato dalla mancata o insufficiente realizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani…..di questo danno rispondono, a titolo di colpa grave, il Sindaco e i competenti dirigenti dell’Ente Pubblico: il primo cittadino perché ha omesso di assumere iniziative finalizzate all’incremento della raccolta differenziata, mentre i dirigenti per non avere curato il preciso obbligo di assicurare la legittimità degli adempimenti prescritti dalla legge in materia, per non avere curato la vigilanza e il controllo dei servizi gestiti dalla ditta appaltatrice, venendo meno all’obbligo d’impulso, nei confronti dello stesso Sindaco….”.
Tralasciamo in questa sede gli approfondimenti giuridici della sentenza per fare alcune riflessioni sul sistema dei rifiuti nella ns. Provincia, che tra l’altro è simile a quello delle altre province, fatte solo pochissime eccezioni di ATO virtuosi.
La raccolta differenziata nella ns. Provincia è quasi inesistente, in parecchi Comuni non è stata mai avviata, in altri è stata accennata, in altri ancora, dove già si svolgeva con discreti risultati, dopo l’affidamento a Sicilia Ambiente, ha subìto un calo nelle percentuali. La stessa parte organica che doveva servire a produrre il compost è andata a finire in discarica.
Il risultato dopo 5 anni di ATO-RIFIUTI e tre anni di gestione del servizio da parte di Sicilia Ambiente, è evidente: tutti i rifiuti che produciamo vanno a finire in discarica, la discarica attuale sta per esaurire la sua funzionalità, a meno di urgenti e improrogabili interventi, il servizio di raccolta costa parecchio ai cittadini e spesso i nostri comuni si sono contraddistinti per il cumulo di rifiuti, a seguito delle note vicende finanziarie dell’ATO.
Per non avere attuato la raccolta differenziata, la collettività subisce un danno patrimoniale quantificato in sole 60 €uro a tonnellata di rifiuto che portiamo in discarica, oltre i costi di gestione della discarica e l’ATO subisce le penalità previste dalla legge e addirittura non incassa le premialità previste nel caso in cui la raccolta stessa raggiunge le percentuali previste (35% per il 2009). La collettività subisce un ulteriore danno dovuto al mancato incasso di tutte le materie recuperate dalla differenziata e rivendute (carta, cartone, vetro, alluminio, plastica,ecc.).
Da anni diciamo che occorre incentivare la raccolta differenziata, la quale assieme al taglio dei costi inutili e ad una organizzazione diversa del servizio di raccolta, potrebbe dare evidenti vantaggi ai cittadini fino ad oggi vessati da un servizio costoso e poco efficiente e qualitativamente scadente.
Allora invitiamo i Sindaci a riflettere su quanto sta accadendo; è nel loro interesse; non facciano finta di niente; attuino immediatamente quanto sancito dal CGA; riorganizzino il servizio con criteri di efficienza ed economicità. Ne hanno sicuramente le capacità, anche se non hanno mai dimostrato, fatte alcune eccezioni, la volontà di dare una soluzione definitiva e condivisa al sistema rifiuti in Provincia di Enna.
IL COORDINATORE PROV.LE
(Dr. Carlo Garofalo)