L’Ordine degli Avvocati di Enna, riunitosi in assemblea straordinaria il 22.01.2010, congiuntamente alla Camera Penale, dopo lungo ed approfondito dibattito, PREMESSO – Il deliberato della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, che si allega al presente e ne costituisce parte integrante; -che la situazione degli uffici giudiziari di Enna, già in difetto di personale di cancelleria, si è ulteriormente aggravata, con la revoca delle applicazioni presso la cancelleria civile centrale e quella addetta al Giudice Istruttore Dott. Falletta, che in atto risultano essere chiusi ed inaccessibili all’utenza pubblica ed agli avvocati;
– che la cancelleria centrale funziona per soli due giorni la settimana, essendo il dirigente applicato part – time in altra sede;
– che ciò provoca gravissimo disagio agli avvocati nell’espletamento di tutte le attività di cancelleria, col rischio anche della decadenza da termini perentori per il deposito di memorie, comparse ed iscrizioni a ruolo dei procedimenti;
– che il Direttore di Cancelleria ha recentemente segnalato la situazione con nota pervenuta anche al Consiglio dell’Ordine, ove tra l’altro si legge che “persistendo la grave situazione sopra accennata e in mancanza di adeguate iniziative intese ad eliminare gli inconvenienti in narrativa lamentati, il sottoscritto dichiara di scrollarsi di dosso ogni e qualsiasi responsabilità per tutti quanti i disservizi che sicuramente ne deriveranno e che conosceranno ulteriore aggravamento nel prosieguo”;
– che dal tenore di tali espressioni si evince che il disservizio delle cancellerie civili potrebbe aver raggiunto, se non superato, il limite dell’interruzione di un pubblico servizio;
– che la Procura della Repubblica continua a poter contare solo sul Capo dell’ufficio ed un sostituto, in fase di trasferimento;
– che sono rimaste senza soluzione tutte le altre segnalazioni già inviate a seguito dell’assemblea del 11.12.2009, né si è avuto l’opportunità di un confronto con i responsabili degli uffici giudiziari per verificare le proposte di soluzione ivi indicate, che possono ritenersi qui riconfermate e trascritte;
– che persiste il disagio per il calendario delle udienze, sia civili che penali, per le quali sarebbe più opportuno dividere su due o tre giorni a settimana per ogni singolo Giudice Istruttore Civile e Giudice Monocratico Penale;
– che il sistema di fissare una sola udienza collegiale civile al mese comporta l’eccessivo carico degli svariati affari di competenza del collegio civile, con prevedibile disservizio e grave danno per le parti processuali, mentre potrebbe essere più opportuno celebrare una udienza collegiale civile a settimana, diversificandone le materie;
– che la materia della Magistratura del Lavoro soffre da diverso tempo di una impostazione nello svolgimento dei procedimenti che ne ha scoraggiato, di fatto il ricorso, rendendo vana la domanda di giustizia in un settore vieppiù delicato e bisognoso di una pronta risposta;
– che si continuano a celebrare le udienze penali e, soprattutto, civili, in condizioni logistiche ed organizzative non degne del ruolo degli avvocati, della riservatezza delle parti e del rispetto dei principi minimi di decoro che si addicono alle funzioni giurisdizionali, soprattutto con riferimento alla materia della famiglia e delle separazioni coniugali;
– che continua a manifestarsi un problema di sicurezza del palazzo di giustizia e di omissioni nel controllo degli ingressi nel sito;
– che, nonostante l’annuncio pubblicamente dato dal Presidente del Tribunale circa l’intervenuta odierna applicazione di tre unità alla cancelleria civile, tuttavia continua ad essere applicato personale del Tribunale di Enna presso altre sedi, così come risulta ancora scoperto il posto del Dirigente di Cancelleria in dotazione, oltre alla mancata copertura dell’intera pianta organica vigente per il Tribunale di Enna;
– che tutto ciò lascerebbe presagire anche il concreto rischio della soppressione del Tribunale di Enna, presidio di giustizia e garanzia di legalità sul territorio;
– che, in definitiva, rimangono irrisolti tutti i nodi sollevati dall’avvocatura ennese nelle numerose ed inascoltate proteste e proposte che nel tempo la categoria ha attuato,
– premesso quanto sopra, l’assemblea
DELIBERA
– inviare copia del presente deliberato al Procuratore della Repubblica, al fine valutare se si sia verificato il reato di interruzione di un pubblico servizio, con riferimento alla chiusura di alcune cancellerie;
– proclamare l’astensione totale dalle udienze civili e penali per i giorni di: mercoledì 3 e giovedì 4 febbraio; martedì 9 e giovedì 11 febbraio; martedì 16 e giovedì 18 febbraio; martedì 23 e giovedì 25 febbraio;
– l’astensione si svolgerà nei termini e nelle forme stabilite dal codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati approvato dalla Commissione di Garanzia dell’attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali attualmente in vigore, con le limitazioni di cui all’art. 4, 5 e 6 del predetto codice;
– durante l’astensione il Consiglio dell’Ordine curerà la predisposizione e la consegna ai professionisti che ne faranno richiesta di un modello tipo di ricorso ex legge c.d. Pinto, al fine di promuoverne il deposito presso la Corte d’Appello competente, in segno di protesta per l’eccessiva durata dei processi, causata anche dai numerosi disservizi di cui in premessa;
– l’assemblea delibera riconvocarsi, all’esito delle azioni di protesta sopra indicate, per il 03.03.2010, ore 09.00 in prima convocazione ed ore 10.00 in seconda.