CONFINDUSTRIA ENNA: LA CRISI HA AVUTO EFFETTI DEVASTANTI SULL’OCCUPAZIONE. OCCORRE CHE LE ISTITUZIONI ATTIVINO INIZIATIVE ADEGUATE”

Confindustria Enna ha analizzato gli effetti della crisi sull’occupazione industriale: +83% di cassa integrazione e oltre 300 nuovi disoccupati . Confindustria Enna ha effettuato un’analisi sui dati su cassa integrazione ed andamento dei settori del 2009 raffrontandoli con il 2008 per verificare  i reali effetti della crisi economica. I risultati sono più pesanti delle  previsioni e preoccupa l’effetto che sugli stessi si avrà nel 2010-2011. Gildo Matera – Direttore “L’analisi dei dati di utilizzo della cassa integrazione ci indicano un incremento di utilizzo di ben 228mila ore che equivalgono a 28mila giornate lavorative e a curca 300mila di retribuzioni perse. Forte il livello di incremento in edilizia dove si è registrato un + 47% che se si considera l’effetto trainante del settore gli stascichi nel  2010 saranno ancor più gravosi. Ma il vero crollo è nel settore industria  dove si registra un +136% con la meccanica che salta a oltre +4000%
(quattromila%) e l’abbigliamento a +209%.Abbinando questi dati, che sono  sospensione lavorative, con quelli più strutturali bisogna aggiungervi ben  100 nuovi disoccupati nel settore industria e oltre 270 posti persi in edilizia di cui 200 solo nel comparto dei lavori pubblici. Il 2010 sarà interessato da un ulteriore incremento determinato dal passaggio in
cassa integrazione straordinaria di molti dei lavoratori sospesi nel 2009 con gli ammortizzatori ordinari e una parte sarà interessata da mobilità e licenziamenti collettivi. Tutto questo solo nei comparti industriali se dovessimo stimare i comparti servizi,turismo, commercio i numeri triplicherebbero.”
Per Nino Grippaldi – “L’impientosa analisi dei crudi numeri ci mette di fronte, ove ce ne fosse stato bisogno, ad una vera e propria emergenza occupazionale, su  cui l’invito alle istituzioni pubbliche ad attivarsi con impegno di risorse  da destinare alla riqualificazione professionale di questi lavoratori non è  una opzione ma un dovere. Le istituzioni locali, che dovrebbero essere  quelle più attente ai bisogni concreti dei cittadini, sono invece impantanate in sterili diatribe politiche, perdendo di vista il bisogno concreto. Gli effetti della crisi sapevamo già che da noi sarebbero stati visti con ritardo ma onestamente non ci aspettavamo tali numeri.Occorre rimboccarsi le maniche e puntare decisamente sulla riconversione professionale ed il sostegno reddituale e di servizi”

Per Giuseppe Marzuolo – Presidente dei Giovani Imprenditori “La nostra preoccupazione è quella di vedere giovani generazioni di emigranti che, proprio come un secolo fà, parte senza una adeguata dotazione professionale. Oggi chi perde il lavoro se non ha acquisito un bagaglio di conoscenze adeguato, a prescidnere dal livello di scolarizzazione, è come se non
avesse seguito nessun corso di studi. La sinergia tra enti locali,
mondo dell’istruzione e imprese è fondamentale per superare questa crisi e per mettere le basi per un futuro dei nostri giovani meno problematico.”

L’indagine è stata disposta dal Presidente della Piccola Industria

Per Gianpaolo Mazzola “A livello regioanle Alessandro Spadaro ha lanciato questa  esigenza di verificare gli effetti della crisi, per pungolare la Regioen a impegnare risorse adeguate sulla formazione professionale più attinenti il  odno produttivo. Quando abbiamo realizzato la gravità dei dati ennesi
ci siamo posti il problema di come arginare questa tendenza. Con i colleghi riteniamo che sia giunto il momento che la Provincia esca dalle secche e si faccia capofila di iniziative che coinvolgano i Comuni per arginare gli effetti della crisi attraverso idonei sostegni ai lavoratori ed attraverso una seria politica di sostegno alla riqualificazione professionale. Le nostre imprese sono pronte a fare la loro parte contribuendo a far
formare i lavoratori attraverso l’inserimento nei cicli produttivi con stage e tirocini riqualificanti”