ENNA: SECONDO INCOTRO DELL’OSSERVATORIO POLITICO ENNESE.

Un accenno a quelli che erano i valori di un tempo: la solidarietà, l’amore verso la famiglia, la società, i giovani, il lavoro, i servizi. E ancora, il territorio, l’appartenenza di cui tutti una volta si andava orgogliosi: Insomma, l’amore per città. E’ così che il coordinatore di Open, Maurizio Bruno, ha voluto introdurre l’incontro al quale hanno partecipato associazioni e quanti hanno aderito al progetto dell’osservatorio. Dunque, ieri sera, dopo l’avvio di alcuni mesi fa dei lavori delle commissioni tematiche, l’Open, alla sala polifunzionale di via dello Stadio, ha di fatto alzato il sipario alla realizzazione del piano strategico per porre le basi per “la città che vogliamo”.  “E per farlo-ha detto Bruno- vorremmo mettere insieme tutte quelle forze che reggono in piedi la città come le associazioni, le persone che lavorano nei vari ambiti del sociale, delle istituzioni e quant’altro. Quindi, Bruno ha spiegato che  “Open è un soggetto politico indipendente e per questo è trasversale”. “E’ un soggetto –ha affermato- che vuol mantenere un dialogo aperto con tutti, che vuole dare soprattutto a chi non ha voce uno spazio per potersi esprimere. Un soggetto che ha una connotazione laica, che si ispira però ai principi della socialità cristiana e che persegue l’obiettivo del bene comune secondo la dottrina sociale della Chiesa”. Ad entrare nel merito della progettualità è stato invece Silvano Pintus, vice presidente dei giornalisti cattolici. “Non è pensabile –ha spiegato- che le persone che vogliono il bene della città si muovano in modo disordinato, senza interrelazionarsi. Bisogna muoversi in maniera organica, ordinata per risolvere la problematica complessiva che è sotto i nostri occhi e che riguarda la vita della città. Una visione unitaria può portare a una progettualità condivisa, il che può significare anche interloquire in una maniera organica con le istituzioni locali”. Un programma sicuramente complesso quello che si pensa di realizzare –secondo la responsabile dell’associazione “Crescere insieme”, Francesca Nesler-, che ha bisogno di tempo e unicità di intenti per sedimentarsi. “Noi ci abbiamo provato –ha detto-, ma sempre con le difficoltà del nostro ambiente. E io sono contenta di questa iniziativa perché chissà questo sogno forse si potrà realizzare”. Intanto, è stato impossibile parlare di futuro senza parlare dei giovani. A farlo è stato l’universitario Ezio Scarpinato che ha sottolineato come il giovane vuole crescere con i giusti valori e i giusti contenuti che lo possano portare ad integrarsi nel territorio ennese, nella sua politica e nella sua storia per lo sviluppo.    

Giacomo Lisacchi