PRESENTATA AL CIRCOLO DEGLI OPERAI DI LEONFORTE LA TERZA RACCOLTA DI POESIE DI NELLO SCIUTO

Al Circolo degli operai di Leonforte, dopo la presentazione di rito del suo presidente Angelo Castrogiovanni e con il coordinamento dei lavori da parte del poeta-scrittore Pasqualino Pappalardo, la giornalista- scrittrice, nonché attrice e cantautrice, Sara Favarò ha presentato al numeroso pubblico presente l’ultima raccolta di poesie in dialetto siciliano del poeta Nello Sciuto dal titolo “ Fior di mandorlo, fior di speranza “,  che fa seguito alla seconda “ Ci fu il tempo delle rose rosse” del 2006 e alla prima “… e le mimose sbocceranno ancora “ del 2002. Nello Sciuto è nato a Leonforte nel 1935 e da anni si dedica con passione a scrivere, a suo dire “spinto da un istinto irrefrenabile interno ” , poesie sia in lingua italiana che in dialetto siciliano.
I suoi versi trattano  temi intimistici, problemi sociali e aspetti particolari della vita e di personaggi leonfortesi. Quelli in siciliano, secondo il giornalista-scrittore Melo Freni, “ hanno il doppio merito di essere belle e di occupare un posto di rilievo nella tradizione letteraria popolare siciliana”. Per il professore universitario Mario Tropea “ una inesauribile vitalità e una facoltà quasi naturale di comunicativa caratterizza la poesia di Nello Sciuto sia che si esprima in lingua sia nel dialetto suo mister-bianchese/leonfortese “.
Per Ignazio E. Buttitta, autore della presentazione, la silloge Fior di mandorlo “ si presenta inequivocabilmente e sin dai primi versi, come la scrittura esemplare di una intensa e articolata biografia emotiva, di una vicenda individuale di sentimenti e passioni umane e civili che aspira a farsi storia condivisa “. Più precisamente, in tale antologia poetica “ un’intricata matassa di memorie, un indistinto groviglio di accadimenti, uomini, esperienze, emozioni riflessioni, si dipana e si disvela, verso dopo verso, proponendoci considerazioni efficaci… sul mondo e sulla vita, sulle stesse ragioni dell’esserci “. Per il nipote del grande cantastorie siciliano Ignazio Buttitta, per fare del mandarlo un simbolo di speranza nel futuro, occorre un forte impegno civile e sociale, perché “ fuggendo i graffi crudeli delle sue spine, ossia rinunziando all’impegno quotidiano e alla sincera partecipazione agli altri patimenti, allo scontro con le nostre e le altrui miserie, mai potremo raccogliere un fiorito ramo di mandorlo per farne la nostra bandiera di speranza “.   
Questa raccolta, a dire di Nello Sciuto, contiene poesie in vernacolo “ per non tradire la mia indole di compositore prevalentemente dialettale “ , tradotte in lingua italiana per “ consentire la piena comprensione dei versi agli eventuali lettori non siciliani “ , “ componimenti semplici” che   “ raccontano di fatti, persone o luoghi, anche attuali “.
In essa, “oltre ai sentimenti d’amore in senso lato”, che antepone a tutto perché privilegia “ la pace, la fratellanza, la convivenza tra tutti gli esseri umani “ , l’autore ha voluto “ rimarcare i difetti di un mondo che non ha una sua forza interiore. Un mondo che tradisce, ineluttabilmente, molti valori morali, politici e comportamentali, contraddistinto,invece, da guerre, attentati e stragi,distruzione,miseria e privilegi “. Nello Sciuto, a chiusura della sua nota al libro, si auspica che” il mandorlo, simbolo della speranza, porti il suo profumo di primavera, pace e concordia “.
La silloge, con disegni del prof. Pino Calì, comprende 60 poesie ed è divisa in tre parti con 20 poesie ciascuna.  La prima, raccoglie, a dire dell’autore, “ pensieri d’amore “ perché, citando Dante Alighieri , è  “L’amore che move il sole e le altre stesse”. La seconda , descrive il tema della “ socialità”, in quanto, citando la poetessa Alda Merini, “La vera misura dell’uomo è la pace “. La terza, dal titolo “ Omaggi e personalità” , inizia con la poesia “Operibus credite, e non verbis “, dedicata a Nuccio Buono, il mecenate leonfortese degli anni duemila, “ per la disponibilità e il generoso contributo che ha consentito la realizzazione di questa raccolta”.
Una raccolta di poesie, quella di Nello Sciuto, in rime alternate e baciate, belle e dilettevoli, poiché la poesia, come sapientemente scrive il poeta- scrittore Giuseppe La Delfa nell’antologia poetica “Vivaio di Emozioni “ dedicata alla recentemente scomparsa “Alda Merini, grandissima poetessa  e donna straordinaria “, “…  è stata per millenni un canto eterno dell’uomo, la nenia dei suoi sogni, delle sue speranze, il grido delle sue gioie, dei suoi dolori e delle sue conquiste e perciò inteso come un dono soprannaturale che si effonde nella possessione dell’entusiasmo e che ha il potere di dilettare e di affascinare l’ascoltatore”.  
Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Leonforte, Pino Bonanno, il sindaco di Assoro, Pino Capizzi, e l’assessore alla cultura di Nissoria, Antonello Vicino.

Giuseppe Sammartino