ARRESTATI 6 ROMENI RESPONSABILI DI FURTO DI RAME AI DANNI DI AZIENDE DELL’ASI NELLA VALLE DEL DITTAINO”

Brillante sinergia investigativa tra la Polizia di Stato di Enna  (Squadra Mobile – diretta dal Vice Questore Aggiunto Dott. Giovanni CUCITI – ed Ufficio Prevenzione Generale – diretto dal Commissario Capo Dott. Gabriele Presti) ed i colleghi del Commissariato di P.S.  di Augusta (SR) – diretto dal Commissario Capo dr. Pasquale ALONGI, grazie alla quale è stato possibile procedere all’arresto di: 1)    DUMITRU Lucica, nata a Adunatii Copaceni (Romania) l’11/05/1985, residente ad Augusta;  2)    DINU Florinel, nato in Romania 12/10/1983, residente a Lentini (SR); 3)    DINU Viorel, nato in Romania il 02/01/1982, residente a Lentini (SR);  4)    ILIE Florentin, nato in Romania il 03/02/1990, residente a Lentini (SR); 5)    CANCEA Florin, nato in Romania il 25/08/1981, residente a Lentini (SR);
6)    CANCEA Marius Lucian, nato in Romania il 16/08/1987, residente a Lentini (SR). Perché ritenuti responsabili di furto aggravato – in concorso tra loro – di un ingente quantitativo di rame, avendo tutti compartecipato al compimento dell’azione delittuosa ai danni di un’azienda sita presso l’Area di Sviluppo Industriale nella Valle del Dittaino, per trarne poi un illecito profitto. In particolare, nella tarda serata del 5 aprile scorso, il personale della Squadra di P.G. del Commissariato di P.S. di Augusta, a seguito di indagini svolte sia con metodologie tradizionali, che con strumentazioni tecnologiche, si poneva sulle tracce di soggetti romeni, sospettati di aver perpetrato numerosi furti di rame nella regione.

I malviventi, infatti, partiti dalla zona del siracusano, a bordo di un furgone ed un’automobile, risultavano trovarsi nella zona industriale del Dittaino, verosimilmente al fine di mettere a segno un altro colpo.

Immediatamente, venivano predisposti mirati e specifici servizi di appostamento da parte degli uomini della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Enna, nonché dei colleghi del Commissariato di P.S. di Augusta (SR) al fine di rintracciare i malviventi e verificare se gli stessi fossero intenti a commettere qualche azione illecita.

Durante l’appostamento, i poliziotti notavano un’autovettura, seguita a brevissima distanza da un furgone dirigersi a velocità sostenuta verso lo svincolo della A 19 e provenienti da una stradella che consente l’accesso ad un opificio dell’ASI.

Gli equipaggi bloccavano i malviventi poco prima che gli stessi potessero raggiungere la bretella di accesso della A 19 e dileguarsi lungo l’autostrada.

Dal controllo effettuato sui due automezzi, si poteva accertare la presenza di matasse di cavi di rame, poi stimate nel peso di kg.1160 circa, poco prima sottratte alla citata azienda,  nonché un materasso ad una piazza – utilizzato quale isolante per le operazioni di trancio dei cavi – una cesoia, una forbice per metallo, un seghetto con lame di ricambio ed un paio di guanti in gomma isolante, tutti oggetti utilizzati per tranciare i cavi, oltre a diversi cutter necessari per sfoderare dalla guaina di rivestimento il cavo ed estrarne così il rame.

Presso l’azienda derubata venivano rilevati evidenti segni di effrazione, comparabili con la sottrazione del materiale di rame.

Il rinvenimento del grosso quantitativo di rame – che al mercato nero avrebbe fruttato la somma di oltre € 3500,00 – la presenza di diversi oggetti ritenuti utili a portare a termine l’illecita operazione, nonché gli altri elementi raccolti dagli investigatori nell’immediatezza dei fatti, hanno formato un quadro di insieme probante, che ha permesso di inchiodare alle loro responsabilità i malviventi arrestati, ritenuti colpevoli del delitto di furto aggravato in concorso tra loro.

Gli stessi soggetti, proprio in relazione al modus operandi, sono ritenuti responsabili di altro tentativo di furto di rame, posto in essere la scorsa settimana ai danni di un’altra azienda ricadente nella stessa area.

Pertanto, in considerazione di quanto sopra emerso, i cittadini romeni sopracitati venivano dichiarati in arresto, e tradotti presso le case circondariali di Nicosia ed Enna, a disposizione dell’A.G. procedente.