L’associazione culturale intitolata al comandante partigiano Pompeo Colajanni, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile – anniversario della liberazione d’Italia dal giogo nazi-fascista – ricorderà, con la deposizione di una corona di fiori presso la cappella cimiteriale del comandate “Nicola Barbato”, Domenica mattina alle ore 10,30, la storica figura del comandante partigiano protagonista della liberazione della città di Torino. Pompeo Colajanni (1906-1987), già negli anni Venti, si adoperò per la costituzione di un fronte unitario antifascista del quale facevano parte giovani repubblicani, socialisti, anarchici e comunisti e che per quest’attività subì arresti e perquisizioni. “Barbato” fu, tra i tanti resistenti, quello che per primo capì, teorizzando la “pianurizzazione”, come doveva condursi la guerra partigiana di fronte a preponderanti forze nemiche. Ufficiale di complemento di cavalleria durante la seconda guerra mondiale, subito dopo l’8 settembre del 1943 organizzò in Val Po, presso Borgo San Dalmazzo, con i suoi soldati, altri ufficiali e civili, una delle prime bande partigiane (il distaccamento garibaldino “Pisacane”), da cui si sarebbero poi sviluppate, brigate, divisioni e raggruppamenti di divisioni.
Con l’approssimarsi dell’insurrezione generale, ebbe il compito di investire e liberare Torino, coordinando le formazioni Garibaldi, GL, Matteotti e Autonome. Il mattino del 28 aprile Torino era completamente liberata e Colajanni veniva designato vicequestore. Colajanni fu sottosegretario alla Difesa nel governo Parri e lo fu anche nel primo governo De Gasperi. Sino alla sua scomparsa Colajanni non cessò mai l’attività politica: consultore nazionale, membro della Camera dei deputati, membro del Comitato centrale del PCI, deputato regionale in Sicilia, vice presidente dell’Assemblea siciliana, segretario delle federazioni comuniste di Enna e di Palermo, consigliere nazionale dell’ANPI, attivo nel Consiglio nazionale della pace.