A pochi giorni dalla presentazione ufficiale delle liste e dei candidati a sindaco per il Comune di Enna, il quadro politico cittadino è desolante. Il centro-destra è in uno stato comatoso, lacerato in modo cronico da quando, un anno orsono, l’attuale Presidente della provincia inaugurava il suo mandato con la parola d’ordine della “svolta”. Di idee e progetti non se n’è mai sentito parlare, perchè a farla da padrona sembrano essere solo cordate politico-elettorali-clientelari facenti capo a personaggi ambigui, dai modi superficiali, obliqui negli interessi e trasversali nelle logiche di potere. Le difficoltà manifestate dal centrodestra sembrano direttamente collegate alla deflagrazione del Partito democratico che, dopo aver governato per cinque anni la nostra città in modo solitario, estromettendo in modo rozzo la coalizione che aveva fatto sì che Agnello diventasse sindaco, mette in mostra oggi con tutte le sue lacerazioni interne il bilancio catastrofico della propria gestione.
Il tourbillon di colpi di scena durante il lungo spettacolo di questi ultimi mesi cui questo partito ci ha fatto assistere, non può nascondere l’implosione cui è approdato il sistema di potere che da esso promana. Nè può far dimenticare la responsabilità che pesa come un macigno su questo partito che ha pesantemente condizionato e orientato le scelte dell’amministrazione uscente.
Di fronte a ciò, appaiono surreali le prime dichiarazioni del candidato sindaco quasi-unitario targato Pd Paolo Garofalo che, forse a causa della sua lunga assenza per ragioni lavorative da Enna, sembra parlare di un partito che non c’è più, quello in cui, negli anni in cui egli ricopriva l’incarico di assessore, era coeso nella spartizione del potere.
Sostenere, come egli ha fatto, di improntare la sua azione, qualora venisse eletto, alla continuazione della politica della precedente amministrazione, non è semplicemente sbagliato politicamente, avendo la stessa fallito su tutti i fronti, ma è del tutto incomprensibile: qual è, dunque, il giudizio del PD sull’amministrazione Agnello? E se il giudizio è positivo, come si evince dalle parole di Garofalo, a cosa è dovuto il teatrino di questi mesi che, in definitiva, hanno portato alla sua scelta? Domande, queste, su cui probabilmente non avremo mai una risposta dal lor signori, pur rimanendo convinti che, come qualche anno fa recitava lo slogan di un candidato PD, “la gente sa”.
In alternativa a questo scempio, come Rifondazione Comunista e Federazione della Sinistra abbiamo dato vita, assieme ad altri soggetti appartenenti a realtà associativa e di movimento presenti in città e ad altri partiti come IDV e Partito Socialista, alla lista civica “Enna al centro” a sostegno del candidato sindaco Enzo Cimino.
Un progetto politico unitario tra soggetti che possono e vogliono fare uscire la città dalla palude in cui è stata trascinata. Un progetto politico che rimette al centro la città e i bisogni collettivi; che intende rompere la gabbia messa attorno ai luoghi delle decisioni democratiche da parte delle consorterie politico-affaristiche.
Convinti, dunque, del percorso intrapreso, e certi di una sua affermazione, la Federazione della Sinistra, oltre allo specifico contributo nella elaborazione della proposta programmatica, parteciperà alla lista “Enna al centro” con propri candidati. Tra questi due dirigenti di Rifondazione comunista, Carmelo Albanese e Rosario Consiglio, attraverso cui si auspica di portare un vento di novità in Consiglio comunale, proponendo ai cittadini ennesi un percorso di riscatto: dal favore al diritto; da suddito a cittadino.
Il Comitato Politico Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista