IL KRAV MAGA SBARCA AD ENNA. L’INNOVATIVA TECNICA DI AUTODIFESA IN UN SEMINARIO ORGANIZZATO DALL’ACSI ALLA KORE.

Una tecnica di autodifesa efficace e non violenta, fino a qualche tempo fa utilizzata solo in ambito militare, viene presentata agli studenti della facoltà di Scienze motorie e del benessere dell’università Kore di Enna. Lunedì 17 maggio il comitato Acsi (Associazione sportiva italiana) di Enna e la facoltà di Scienze motorie dell’ateneo ennese organizzano un seminario teorico e pratico di Krav Maga, che sarà tenuto nel corso dell’intera giornata da Antonio Monsellato, presidente dell’Ikmi (Internationa Krav Maga Institute) e da Claudio Pellegrino, istruttore di polizia penitenziaria esperto in tecniche di autodifesa, e Francesco Furchì, operatore di polizia, specializzato in antiterrorismo.

I giornalisti sono invitati a prendere parte alla conferenza stampa di presentazione dell’evento che si terrà alle 9 nella sede della facoltà di Scienze motorie (plesso di Psicologia). Saranno presenti il presidente dell’Acsi Giuseppe Germanà, il preside della facoltà Mario Lipoma, i docenti e gli istruttori di Krav Maga Il seminario sarà tenuto dalle 9.30 alle 13 (parte teorica) in un’aula della facoltà e dalle 15 alle 19.30 (esercitazione pratica) in palestra. L’iniziativa è il primo importante passo di un percorso che l’Acsi di Enna e Scienze motorie affronteranno insieme rinsaldando il legame tra il mondo dello sport e l’università. Tra i due enti pochi mesi fa è stato stipulato un protocollo d’intesa che consente agli studenti Kore di prestare stage e tirocinio nelle strutture Acsi di Enna, avviando nello stesso tempo attività di ricerca in sinergia. Un plauso all’iniziativa arriva dal presidente nazionale dell’Acsi Antonino Viti: «Saluto con favore e soddisfazione il fatto che un’università abbia aderito a una manifestazione così tipicamente sportiva – dichiara – il Krav Maga è infatti uno sport molto appassionante e utile, che aiuta le persone a difendersi in modo non violento e la cui conoscenza viene da tempo promossa a livello nazionale dalla nostra associazione. Il fatto che venga approfondita anche dentro le aule universitarie dimostra che la difesa personale non riguarda solo la tecnica, ma anche e soprattutto la cultura dei popoli».