“Lombardo va battuto, perchè è un disastro per la Sicilia, e chi pensa di viverci attorno nella speranza di costurire le sue fortune si illude. Dobbiamo evitare che la nostra Provincia, il nostro Comune, continuino ad essere terra di conquista. Non possiamo permettere ancora una volta di continuare ad avere una viabilità stradale da terzo mondo, e perdere importanti finanziamenti come i 68 milioni stanziati per la realizzazione del campus”. In una gelida piazza di primavera, Mirello Crisafulli, parla di sviluppo, di nuovi progetti per il territorio ma soprattutto parla di Raffaele Lombardo “che grazie al tacito consenso del presidente della Provincia Giuseppe Monaco ha portato solamente tagli economici a questo territorio”. Queste le parole di Crisafulli, che punta il dito ancora una volta contro il Movimento per l’autonomia ma anche contro il Partito della Libertà che in questa Provincia hanno stretto una alleanza, unica a livello regionale, riuscendo a presentare un candidato a Sindaco unitario come Angelo Moceri appoggiato da due liste costituite da 60 candidati al consiglio comunale.
“Ed è proprio contro questa coalizione – dichiara Crisafulli – che questa terra va difesa, mettendo in campo le migliori energie di cui il Partito Democratico dispone. “Non sarà consentito che anche l’Università Kore venga portata altrove, e lo dico forte anche agli ambienti della Prefettura. Diecimila studenti non possono essere oggetto di mercansia”
“Dobbiamo sapere che non si va a votare solamente per eleggere il Sindaco ma per una prospettiva, per una speranza di rinascita che ci permetta di tornare ad essere protagonisti in questa Provincia”.
Crisafulli riconosce al governatore Lombardo il merito di avere fatto delle leggi significative per la nostra regione, ma nonostamte questo ribadisce con forza, che la “Sicilia è ferma, non si investe nell’impresa, nell’artigianato, nel commercio. Lombardo ha solamente un idea del federalismo a senso unico: sopra di me il federalismo, sotto di me comando io.
“Vogliamo che questa città chiami interessi ed attenzioni culturali ed economici, per fare questo abbiamo bisogno di una grande politica, che in altri tempi siamo stati in grado di costruire grazie ad un gruppo dirigente compatto ed una strategia politica che solo il centro sinistra ha saputo portare avanti”. “Eravamo la seconda realtà d’Italia dopo Roma ad avere una crescita economica del 2%, oggi siamo invece una delle aree che perde di più delle altre realtà economiche regionali”.
Crisafulli conclude il suo discorso, rilanciando dal palco “il modello Enna” come ipotesi di sviluppo capace di aprire una nuova pagina nel partito con una certezza: “Se in Sicilia tornerà a prendere la luce forte del partito democratico in questa città, costoro saranno spazzati via anche a Palermo”.
Mario Barbarino