Sono arrivati alle 19 di ieri nella sede del comitato provinciale Uisp di Enna. E non hanno resistito alla tentazione di prendere in mano una copia del giornale e sfogliarlo pagina dopo pagina. La pubblicazione, realizzata dai ragazzi della scuola media “Nino Savarese”, ha chiamato a raccolta, nella sala riunioni di via Borremans, il mondo dello sport e non solo. Per conoscersi, raccontarsi e brindare tutti ai valori dello sport sano e pulito. Ragazzi, docenti, atleti, medici, farmacisti, cronisti, operatori Uisp, istituzioni, ma anche associazioni. Un momento conviviale e di socializzazione, di confronto e dialogo tra i protagonisti di una rete locale che ha sostenuto il messaggio educativo della campagna nazionale Uisp di informazione e sensibilizzazione sui temi del doping e dell’inquinamento farmacologico “Sport pulito/Inviati sul campo”, finanziato dal Ministero della Salute – CVD, Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive.
A condividere il motto Uisp “Siamo sportivi, giochiamo pulito”, assieme alla coordinatrice e responsabile territoriale della campagna nazionale, Laura Bonasera, c’erano Carmela Di Marco dell’Aisla, il medico dello sport e ispettore antidoping Angelo Sberna il farmacista Salvatore Ingrasciotta, il cronista sportivo Riccardo Caccamo, gli atleti Mario Mancuso e Giorgio Alessi, l’ex allenatore e dirigente Paolo Patrinicola, la docente della Savarese, referente del progetto Adriana Ridente, la figlia del pioniere della pallavolo ad Enna scomparso di recente, Claudia Cozzo, il presidente del Coni provinciale, Roberto Pregadio, l’operatore Uisp Marco Nicotra e naturalmente, una rappresentanza dei ragazzi della Savarese tutta al femminile.
“Abbiamo capito quanto conti credere in se stessi e nelle proprie forze – ha detto Taysia Di Mauro, giovane cronista del giornale e portavoce dei ragazzi delle terze B,C ed F della Savarese – Dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, nello sport e nella vita. Questo ci ha insegnato il progetto”.
“Quello che ci auguriamo è di poter dar seguito ad una buona prassi che ha avuto l’apprezzamento anche della Cvd – ha detto il presidente dell’Uisp di Enna – ma per continuare ed ampliare gli obiettivi occorre che anche le istituzioni ci credano, intervenendo e supportando progetti educativi che non possono essere ridotti a semplici esperienze”.
“Per la prima volta, un giornale che parla di sport ma non di calcio – ha detto Roberto Pregadio, presidente provinciale del Coni – Avete dato risalto ed evidenza ad atleti e sport spesso nell’ombra ma di grande valore sportivo, oltre ad aver trasmesso cosa significhi la cultura dello sport”.
Il giornale, consegnato ieri dagli stessi ragazzi ai grandi, era presente alla Festa dello Sport di Genova tra i 19 elaborati delle scuole d’Italia. E si è guadagnato una “citazione speciale” su Repubblica, testata giornalistica nazionale.
( http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2010/05/21/news/bambini_contro_doping-4248013/ )
Nella stessa sera è arrivato il commento favorevole e il riconoscimento al lavoro di Gianni Mura, cronista sportivo di Repubblica. Ha inviato questo messaggio:
Complimenti sinceri ai giovani “colleghi” e ai loro insegnanti che li hanno affiancati nella realizzazione dei giornali, da “inviati sul campo”. Ho letto questi giornali con attenzione e curiosità e già ad un primo esame erano evidenti due cose: l’impegno partecipato e il piacere di fare questo tipo di ricerca e di lavoro. Il doping è una cosa terribilmente seria, ma lo si può trattare con un certa leggerezza, senza essere noiosi. Mi ha divertito scoprire che qualcuno s’è dato agli acrostici, altri agli oroscopi, alle parole crociate, ai testi di canzoni.
Varietà (com’era giusto che fosse) anche nelle interviste: a vecchie glorie, genitori, istruttori di svariati sport, dalla boxe thailandese al tennis, dal calcio al basket, ma anche medici dello sport, farmacisti, proprietari di palestre, dietologi. Molti ragazzi hanno colto il rapporto che c’è tra pratica sportiva e corretta alimentazione, molti altri il sottile ma pesante condizionamento che può esercitare la pubblicità su consumatori inesperti che non fanno troppe domande. In questi giornali di classe c’è impegno e serietà. Lasciatevelo dire da uno che non è specializzato in giornale di classe, ma negli altri sì, e ancora bravi.