ENNA: PICCHIA LA COMPAGNA E DOPO LA VIOLENTA CON UTENSILE DA LAVORO. ARRESTATO MANOVALE PER INDUZIONE ALLA PROSTITUZIONE E VIOLENZE SESSUALI

Tratto in arresto dalla Polizia di Stato per maltrattamenti fisici e psichici, violenza sessuale, lesioni ed induzione alla prostituzione ai danni della convivente. È stato tratto in arresto dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Enna A. B. di anni 39, manovale, per avere maltrattato la convivente con continue aggressioni fisiche e verbali, minacce, lesioni, sevizie e crudeltà di ogni genere, ponendo, altresì, in essere violenze sessuali anche con utensili da manovale, avere cagionato lesioni personali ed indotto la donna, in una circostanza, a prostituirsi per reperire una misera somma di denaro. I due hanno convissuto per alcuni mesi, ma dopo un primo breve periodo trascorso in una calma apparente, l’uomo cominciò a litigare con la sua compagna

per ogni minimo motivo, anche banale, aggredendola con schiaffi, pugni e calci.

Sotto la minaccia di farle togliere i figli, la donna iniziò a subire tale calvario e l’uomo, approfittando di tale stato di soggezione, continuò nelle sue aggressioni, addivenendo ad inenarrabili episodi di sevizie e crudeltà.

Al fine di reperire somme di denaro, posto che l’indagato era dedito al consumo di alcol e tabacco e spesso giocava al “gratta e vinci”, in una occasione la indusse ad avere un rapporto sessuale a pagamento con un soggetto terzo, incassando il corrispettivo della prestazione, invitando la donna ad avere ulteriori incontri, prevalentemente con persone anziane disposte ad elargire lauti compensi, cosa che però non riusciva ad ottenere.

Nel corso di uno degli innumerevoli litigi, l’uomo dopo avere picchiato la vittima, la violentò con un utensile da lavoro.

Alla ennesima sfuriata, e sotto le minacce di tagliarle la faccia con un taglierino, la vittima trova il coraggio di fuggire e, dopo avere fatto ricorso alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso, denuncia il suo aguzzino.

A tutto campo le indagini della Squadra Mobile ennese; fondamentali oltre alle intercettazioni telefoniche ed ai riscontri effettuati, soprattutto il DNA della donna trovato – dai biologi della Polizia Scientifica di Palermo – su un oggetto utilizzato per una delle violenze sessuali, portato via da casa e nascosto dall’uomo, ma trovato dalla Polizia durante delle perquisizioni effettuate.