PIAZZA ARMERINA: L’U.N.E.S.C.O RICONOSCE LA CHIESA DI SAN ROCCO FUNDRO’ MONUMENTO TESTIMONE DI PACE

Con una conferenza stampa indetta in Sala delle Luci, ieri è stato presentato il riconoscimento da parte dell’U.N.E.S.C.O. della Chiesa di San Rocco Fundrò di Piazza Armerina quale monumento testimone di pace. Il riconoscimento si inserisce nell’ambito del  progetto “Patrimoni per una cultura di Pace” lanciato dall’organizzazione mondiale nel decennio internazionale della “Cultura di Pace e della non violenza, 2000 – 2010”. La Federazione Italiana dei Club e Centri UNESCO, nella persona della sua presidente Marialuisa Stringa, delegata per l’Italia a rappresentare il programma UNESCO “Heritage for a Culture of Peace” ha accolto la richiesta del Club UNESCO di Enna, su iniziativa promossa dalla FIDAPA di Piazza Armerina di nominare la Chiesa di San Rocco Fundrò inserendola nell’elenco del programma U.N.E.S.C.O. “Patrimoines pour una Culture de Paix”.
La conferenza si è tenuta alla presenza del Sindaco, Fausto Carmelo Nigrelli, della Presidente del Club Unesco Enna Marcella Tuttobene, la Past President Fidapa Ivana Taschetta, la Vicepresidente Fidapa Cettina La Lomia.
Ivana Taschetta, presidente uscente, ha espresso grande soddisfazione per l’importante riconoscimento. La chiesa di San Rocco fu segnalata dalla Fidapa nel settembre 2009 per il “contenuto storico religioso”, come simbolo dell’accoglienza e della pietà: La Chiesa Intitolata a S. Rocco, fu costruita nel 1613, ma nel 1622 fu assegnata ai Benedettini dell’Abbazia di Fundrò, grosso borgo rurale sito a una decina di chilometri dalla città, distrutto alla fine del XIV sec. perché appartenente ai Chiaramontani.
I Benedettini avevano ricostruito chiesa e convento, ma due secoli dopo un incendio li aveva costretti a rifugiarsi a Piazza dove ottennero di costruire, accanto alla chiesa di S. Rocco, il loro convento, attualmente sede della Amministrazione Comunale.
Dopo i dovuti ringraziamenti si è data lettura delle motivazioni del riconoscimento, che sono, come ha dichiarato Marcella Tuttobene, etici storici e religiosi, ed è fondamentale che siano ben presenti nella comunità:- Ci siamo soffermati in particolare sulle motivazioni etiche da voi fornite. Abbiamo valutato positivamente il fatto che la piazza prospiciente la chiesa sia sede di eventi afferenti la pace, ed inoltre abbiamo apprezzato che il monumento sia espressione di valori di solidarietà e pietà cristiana della popolazione di Piazza Armerina fin dall’epoca normanna.- scrive Marialuisa Stringa, Presidente della Federazione Italiana Club Unesco.
I “monumenti e siti testimoni di pace” che rientrano nel programma per la cultura di pace, si differenziano dai “Siti Patrimonio Mondiale” protetti dall’UNESCO nel rispetto della World Heritage Convention del 1972.  Il valore artistico ed estetico risulta secondario al fine del  riconoscimento che è dato a seguito di quanto rappresentato dal luogo o dal sito come un simbolo di pace, sentito come tale dai cittadini ai quali il bene indicato “appartiene” simbolicamente. Il valore del programma è stato riconfermato dal Consiglio Mondiale della Federazione delle Associazioni, Club e Centri UNESCO, riunito a Ekaterinenburg in Russia nell’agosto 2008, che lo ha indicato fra le priorità per l’azione dei Club UNESCO di tutto il mondo.
Estremamente soddisfatto si è detto il Sindaco che ha espresso parole di riconoscenza alla Fidapa per quanto promosso e alla Presidente Club Unesco Enna Marcella Tuttobene, nella stima che “si tratta di un importante tassello del puzzle che lentamente ma inesorabilmente si va componendo e che fa parte del riconoscimento e valorizzazione di un patrimonio che ha in se grande significato culturale artistico e simbolico. Tale riconoscimento ribadisce quei valori di identità che vanno rinsaldati e salvaguardati per evitare che si disperderdano nel corso degli anni. E’ compito soprattutto dell’Amministrazione Comunale confermare il concetto  di “identità”, attraverso operazioni di ricostruzione della memoria storica di fatti ed accadimenti che hanno coinvolto la città e suoi illustri cittadini,  così come proposto con l’aver voluto ricordare con diverse manifestazioni le  vicende di Salvatore Principato, Emanuele Tuttobene, Boris Giuliano, tanto per citarne alcune. Oltretutto la Fidapa si è resa protagonista e promotrice nei mesi scorsi di una importante ricostruzione storica per la celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Il riconoscimento nell’ambito del programma unesco “Patrimoni per una cultura di Pace”  consente di accendere i riflettori su un monumento piuttosto sottovalutato e che contiene opere all’interno che meritano di essere restaurate e riconsegnate alla città in tutto il loro splendore. Peraltro assume particolare risonanza a tre giorni appena dalla visita del Presidente Unesco, sindaco di Assisi,  Cludio Ricci. Il fatto di avere all’interno del territorio La Villa Romana del Casale, riconosciuta patrimonio mondiale dall’Unesco, e questo ulteriore riconoscimento faranno da  traino turistico in modo rilevante. E’ importante in questa sede ricordare che sarebbe auspicabile, che, così come ho proposto, il riconoscimento del distretto turistico per la valorizzazione della Venere di Morgantina, preveda l’aggiunta del nome della Villa Romana del Casale, che ci autorizzerebbe ad utilizzare  il logo Unesco, con il valore che ad esso si attribuisce a livello mondiale.”