AGIRA: INCONTRO PER RICORDARE IL GIOVANE SALVATORE NOVEMBRE RIMASTO UCCISO A CATANIA NEL CORSO DI UNA MANIFESTAZIONE IN CUI RIVENDICAVA MAGGIORI DIRITTI PER I LAVORATORI

Giovedì 15 luglio alle ore 16,30, presso l’aula consiliare del comune di Agira si terrà, promosso dalla Federazione della Sinistra, un ricordo di Salvatore Novembre, il giovanissimo lavoratore di Agira che cinquanta anni fa, l’otto luglio 1960, fu ucciso, a Catania, durante le manifestazioni contro la svolta autoritaria, tentata dal governo Tambroni. Il sacrificio di Salvatore e di tanti altri (dal cinque all’otto luglio ci furono sei morti in Sicilia e cinque a Reggio Emilia, oltre centinaia di feriti), permise di fermare il tentativo di colpire la democrazia e fu la premessa di grandi battaglie per la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori. E’ quindi doveroso un ricordo di Salvatore Novembre, anche nella città, dove è sepolto e da cui partiva per andare a cercare lavoro, come tanti.  Un ricordo che è soprattutto un impegno per continuare la lotta per un’Italia e una Sicilia più giuste. All’incontro, cui è stato invitato il Sindaco e il Consiglio Comunale, saranno presenti Luca Cangemi e Salvatore Petrucci, segretari regionali di Rifondazione Comunista e Partito dei comunisti Italiani, Arturo Giunta, presidente dell’Anpi di Enna, Nicola Musumarra dirigente del PCI, ferito nella manifestazione dell’8 luglio del 1960. Salvatore Novembre era iscritto al P.C.I. La sua vita fu fermata nella serata dell’ 8 luglio 1960 da un proiettile, tra i tanti sparati  dalle forze di polizia contro i migliaia di manifestanti che, come avvenuto in tante altre città italiane, protestavano contro il governo democristiano Tambroni che si reggeva con l’appoggio dei fascisti dell’MSI: rivendicavano lavoro e democrazia.  A Catania in quella tragica giornata molti altri lavoratori rimasero feriti dai proiettili. Nei luoghi della protesta in Italia altri nove lavoratori rimasero uccisi, compreso tre ex partigiani che durante la Lotta di Liberazione avevano lottato contro i nazifascisti. Molte centinaia, complessivamente, i feriti e gli arrestati.