Sono Maurizio BARBERA, classe 1970, pescivendolo con precedenti specifici e Ivan DI MARCO, classe 1985, titolare di un negozio di articoli per animali ad essere stati tratti in arresto, nel pomeriggio di ieri 5 agosto 2010, dagli uomini della Squadra Mobile di Enna – 4^ sezione Antidroga – poiché indagati per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, fatti commessi ad Enna tra l’agosto ed il novembre del 2009. Il G.I.P. presso il Tribunale di Enna, a seguito della richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso l’ordinanza della misura cautelare agli arresti domiciliari per i due che, distintamente, in più occasione hanno spacciato hashish a giovani ennesi, dopo avere avuto contatti con gli stessi finalizzati all’acquisto dello stupefacente. Le indagini condotte dalla sezione antidroga della Squadra Mobile ennese hanno, infatti, consentito di accertare diversi episodi di cessione di stupefacenti, verificando, altresì, come tra i due vi fosse una sorta di “patto di mutuo soccorso” poiché nel caso in cui uno spacciatore fosse a corto di stupefacente, i clienti venivano dirottati verso l’altro.
Il BARBERA, infatti, dopo un incidente stradale in occasione del quale aveva distrutto la propria autovettura all’interno della quale aveva avuto incontri per la cessione dello stupefacente, terminata la droga a sua disposizione, aveva sospeso l’illecita attività; durante tale periodo di pausa aveva dirottato i suoi clienti verso il DI MARCO.
L’indagine inizia a seguito di una serie di appostamenti presso la pescheria dove lavora il BARBERA, luogo nel quale questi veniva contattato da una serie di soggetti noti agli investigatori poiché gravitanti nel mondo degli stupefacenti, che, dopo avere scambiato alcune battute con l’indagato, si allontanavano.
Tali “contatti” finalizzati a concordare la cessione dello stupefacente consentivano agli investigatori di avviare approfondite attività investigative che consentivano di verificare come il BARBERA avesse un giro di clienti che riforniva o presso la propria abitazione o all’interno della propria vettura parcheggiata nei pressi del luogo di lavoro.
Numerosi anche i contatti telefonici con gli acquirenti finalizzati, con frasi “criptate” a concretizzare incontri per l’acquisto della droga.
Analoga attività veniva avviata nei confronti dell’esercizio commerciale del DI MARCO, dove venivano notati alcuni giovani conosciuti poiché facenti uso di droga; tant’è che a riscontro, nel corso di una perquisizione effettuata a dicembre scorso all’interno del locale venivano rinvenute alcune dosi di stupefacente, nonché strumenti per il taglio e la pesa della stessa sostanza, che sottoposti ad analisi da parte dei laboratori della polizia scientifica, rivelavano distinte tracce di droga (cocaina e hashish)
A conferma di dell’impianto accusatorio, le dichiarazioni di quanti intercettati non hanno potuto fare altro che confermare la cessione di stupefacente da parte degli indagati.
Inconfutabili le prove a carico raccolte che hanno portato alla emissione del provvedimento restrittivo a carico dei due, che nel pomeriggio di ieri 5 agosto sono stati tratti in arresto.