I garanti dei detenuti e i politici tutti, dovrebbero chiedersi in massa qual’e’ il percorso del “trattamento e rieducazione” del condannato. E’ arrivato il giorno della “passerella” dei politici nelle strutture penitenziarie,compreso quello di Enna visitato dal sindaco e dall’on.Rita Bennardini (radicali). Una operazione mediatica con il solo scopo di farsi pubblicita’. Nel mese di aprile, le organizzazioni sindacali regionali mandarono una nota chiedendo un incontro per rappresentare il dramma delle carceri siciliane, a tutti i presidenti dei consigli comunali dei comuni dove si trovano la carceri. Nessuno ha risposto nemmeno per esprimere soilidarieta’ agli operatori che ogni giorno si trovano a combattere una vera e propria guerra. Anche il Presidente della Regione Raffaele Lombardo
non ha risposto alla richiesta di incontro.
Ecco perche’ questa e’ solo una passerella. Perche’ nessuno va a visitare le strutture nuove e non aperte per mancanza di personale? Solo in Sicilia sono quattro le carceri e il nuovo padiglione di Enna ancora chiusi da anni. Perche’ non “visitano” la normativa e tutte le riforme, a cominciare dalla legge 354/75 e a seguire nell’86 la cosiddetta legge “Gozzini” che riguardano coloro i quali devono scontare una condanna nel nostro paese. Tutte quelle “conquiste” sono state spazzate via dal sovraffollamento e dall’inerzia di questa classe politica. I garanti dei detenuti e i politici che il 15 agosto hanno tanto a cuore le carceri, dopo la passerella dovrebbero chiedere in massa qual’e’ il percorso del “trattamento e rieducazione” del condannato posto in essere nelle carceri,che fine hanno fatto le 2000 unità che dovevano essere assunte lo scorso anno, e cosa stanno facendo il capo del DAP Franco Ionta ed il Ministro della Giustizia.
Filippo Garofalo
(delegato Nazionale O.S.A.P.P.)