Nel pomeriggio scorso, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti –, hanno proceduto alla denuncia di un giovane uomo romeno, tale C. C. I, classe ‘84, , poiché resosi responsabile del reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale all’atto del controllo su strada e successivamente presso. In particolare, i poliziotti armerini, nel pomeriggio scorso, nel corso dell’ordinario servizio di controllo del territorio, transitando per la periferia sud del centro armerino, notavano un grosso camion che bloccava la normale circolazione stradale a causa di diverse auto in sosta. Gli operanti, nel tentativo di sbloccare il traffico, accostavano l’autovettura di servizio al marciapiede e, scesi dall’auto, si attivavano per sbloccare l’ingorgo stradale. Improvvisamente la prima autovettura incolonnata nella fila di autovetture provenienti dalla via Libertà, una Lancia Y di colore nero, con tre persone a bordo, incominciava a suonare il clacson con insistenza ed il conducente contestualmente gesticolava e proferiva delle frasi in direzione degli operanti.
I poliziotti, nella circostanza, avvicinatisi al finestrino del conducente, chiedevano chiarimenti in merito al comportamento messo in atto dallo stesso e per tutta risposta, questi proferiva la seguente frase: “..si deve mettere in fila, ha fatto il furbo a mettere la sua macchina là….” a questo punto, gli agenti, sempre accostati al finestrino del conducente, estraevano i tesserini di riconoscimento per qualificarsi, rendendo edotto l’automobilista delle ragioni dell’intervento. Il conducente nonostante ciò con fare molto arrogante a altezzoso rispondeva con la contestuale frase: “….tu non sei un poliziotto perché non hai la divisa…” e riprendeva a suonare il clacson dell’autovettura.
Stante la pervicace condotta, gli operatori intimavano al conducente di accostare l’autovettura e di fornire i propri documenti di identità.
Il conducente rispondeva nuovamente : ““….voi non siete poliziotti, non siete in divisa, i documenti non ve li do”, opponendosi inoltre all’operato dei medesimi agenti avviando improvvisamente la marcia dell’autovettura condotta, significando che nel frattempo l’ingorgo era stato sbloccato.
Vano risultava a questo punto il tentativo di fermare la marcia posto in essere da uno degli agenti operanti che – fermo all’altezza del finestrino del medesimo conducente – intuita la manovra, cercavano di farlo scendere dall’autovettura, l’odierno denunciato, divincolandosi dalla presa, riusciva ad allontanarsi con l’auto, mettendo peraltro a rischio l’incolumità del personale operante, che, comunque, al momento dell’allontanamento ad annotare il numero di targa dell’autovettura e subito dopo, la stessa veniva raggiunta proprio davanti gli Uffici di questo Commissariato, luogo in cui la citata autovettura arrestava la marcia.
Dopo aver bloccato l’autovettura, veniva chiesto nuovamente al conducente di esibire i propri documenti di riconoscimento, allorquando lo stesso ancora una volta, si rifiutava di fornire le proprie generalità.
Gli investigatori armerini, nella considerazione: della del contegno espresso dal denunciato, nel tentativo di impedire ai poliziotti armerini il controllo,e della condotta pericolosa, si determinavano a denunciare il ragazzo.
Il ragazzo di origini romene, veniva, pertanto, deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Enna, per l’indicati reato di resistenza e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale nei confronti dei Pubblici Ufficiali.