Con comunicati stampa la società di gestione Acquaenna ha informato i cittadini ennesi che l’erogazione idrica sarebbe avvenuta a giorni alterni. E questo già da due settimane abbondanti. Malgrado la comprensione per la crisi idrica che sta assetando i cittadini della cosiddetta provincia dei laghi (ma dove sono???) ci sono alcuni criteri nella gestione della crisi che non possono che essere denunciati: 1) La società di gestione vende un servizio ai cittadini in cambio del quale riceve un pagamento. Va da se che se questo servizio non è erogato sarebbe giusto non pagarlo; in altre parole se la società Acquaenna eroga l’acqua quando può vuol dire che gli utenti potrebbero pagare le fatture quando possono; 2) E’ stata assicurata l’erogazione idrica a giorni alterni già da qualche settimana ma,
in questo lunedì 20 settembre 2010, molte zone cittadine (malgrado le rassicurazioni telefoniche degli addetti ai centralini) sono “a secco” da diverse ore;
3) Telefonare ai vari numeri della società è cosa praticamente inutile giacché le risposte sono evasive e tendenti solo a rassicurare e, allorché si chiede di parlare (anche di persona) coi dirigenti responsabili questi sono irreperibili per ragioni di servizio
Ora, premesso che l’acqua è un diritto inalienabile, che questo servizio è ben pagato dall’utenza, che la società Acquaenna è inadempiente al contratto stipulato con l’utenza, non sarebbe il caso che la politica locale si occupasse seriamente (anche in termini di “carta bollata”) del problema?
Fabrizio Pulvirenti