“Quello che è stato annunciato come il congresso del Partito Democratico è solo una pantomima vergognosa alla quale noi non intendiamo prendere parte, perchè un congresso consumato in simili condizioni segnerebbe davvero la fine del Pd”. Così l’On. Elio Galvagno, nel suo intervento di apertura ad una partecipata assemblea che si è svolta ieri pomeriggio a Pergusa e che ha visto riunita un’area ampia e trasversale del Pd, per denunciare il rischio di uno strappo profondo, con un congresso convocato in aperto contrasto con una parte cospicua del partito. “Dopo le dimissioni del Segretario Provinciale, che denunciavano un disagio che andava affrontato in sede politica, – ha detto Galvagno nella sua applautitissima relazione di apertura – si è scelto invece di andare avanti come se nulla fosse accaduto, in virtù di una logica del più forte con cui qualcuno pensa di governare il partito”. “
Se essere maggioranza significa fare scelte per tutti – ha aggiunto Salvatore Termine – si rischia di sancire la fine del Partito Democratico, che nasce per fare sintesi tra culture e sensibilità diverse, tutte con lo stesso diritto di cittadinanza.
Il congresso così come annunciato – ha detto ancora l’On. Termine – sarebbe il suggello di un sistema che è in profonda antitesi con l’idea democratica e riformista, e per questo va fermato subito. Altrimenti, nonostante abbiamo in tante occasioni dimostrato il nostro senso di responsabilità, saremo costretti a fare scelte dolorose ma necessarie, per affermare principi che consideriamo imprenscindibili”.
L’assemblea, che ha visto la partecipazione di tanti amministratori, dirigenti e iscritti di tutti i comuni della provincia, ha registrato numerosi interventi, che hanno condiviso le preoccupazioni espresse da Galvagno e Termine. Tra gli altri Giuseppe Arena, che ha sottolineato tutta la propria amarezza per il clima di incomunicabilità che si è determinato negli ultimi mesi e ha ribadito “la necessità di tornare allo spirito originario del Pd, che oggi è completamente venuto a mancare”.
“Questo incontro – ha detto l’On. Galvagno – vuole essere un ulteriore, ennesimo, sforzo per ricostruire l’unità del Pd in provincia di Enna. Anzi, direi meglio, per fermare la distruzione del Partito Democratico in questa provincia, che pure in tante occasioni ha dimostrato di sapere essere realtà virtuosa del centrosinistra siciliano e nazionale. Siamo ancora in tempo per avviare una riflessione profonda, che aiuti a ricostruire quella tensione inclusiva, e non esclusiva, che ha caratterizzato il Pd ennese in questi anni, scongiurando il rischio di avviare una vertenza senza fine, che ci allontanerebbe definitivamente dai nostri elettori e dagli iscritti veri”. Ma per farlo “è necessario rinviare le scadenze congressuali, individuando una reggenza politica autorevole e paritaria, in grado di guidare il percorso congressuale e di ripristinare quella serenità e quel clima di garanzia che sono venuti meno. Altrimenti, – ha concluso Elio Galvagno – abbiamo il dovere di rendere chiaro a tutti che quello che è stato annunciato non è il Congresso del Pd, ma di una parte di esso, organizzando azioni forti, che denuncino fino in fondo l’illegittimità di quello che sta accadendo”.