“Siamo solidali con le imprese che stanno subendo una ingiustizia”. Con queste parole il Presidente della CNA di Enna Tonino Palma, commenta i recenti fatti che hanno avuto per protagoniste le copisterie di Enna.” Da qualche settimana all’interno dell’Università Kore si è aperta una copisteria, gestita da studenti. Questa cooperativa ufficialmente utilizza una particolare procedura di favore, regolamentata dall’Università, per sostenere gli studenti che si organizzano per offrire servizi che mancano nel territorio. Pare che nei mesi scorsi alcuni studenti abbiano lamentato prezzi troppo alti e addirittura servizi mancanti nel territorio, sostenendo l’ipotesi che alcuni ragazzi erano costretti addirittura ad andare a Palermo, Caltanissetta o Catania.
Così l’Università ha consentito loro di aprire un’azienda all’interno dei propri locali, sostenendoli nell’avvio. “Il fatto – continua Palma – è che i servizi non mancano affatto. Le copisterie di Enna sono adeguatamente attrezzate per poter fornire tutti i servizi richiesti dagli studenti universitari e a prezzi di mercato. Le imprese ci riferiscono, tra l’altro, che alcuni docenti, probabilmente sollecitati dalle proteste, hanno verificato di persona i prezzi trovandoli assolutamente in linea con quelli operati normalmente nel settore. Altro fatto emerso è che le nostre imprese offrono servizi ad utenti non solo della nostra provincia ma anche delle province limitrofe. Pertanto i presupposti per i quali è stata sostenuta e favorita questa iniziativa sono inesistenti, ma ancor di più dovrebbe destare sospetto se gli studenti che ieri si lamentavano per i servizi mancanti e per i prezzi alti sono gli stessi che oggi operano come imprenditori all’interno dell’università.“Se questo è lo scenario ne deduciamo che qualche furbo ha sfruttato in modo distorto le opportunità offerte dall’Università e nel contempo ha creato le condizioni per le quali molte imprese hanno visto crollare i loro incassi e ora rischiano di dover licenziare i propri dipendenti o addirittura chiudere; imprese per lo più formate da ex studenti, che hanno investito di tasca propria per fornire servizi in condizioni di libera e corretta concorrenza. Noi come organizzazione abbiamo il dovere di difendere non solo le copisterie ma tutto l’indotto di imprese che ruota attorno agli universitari. Se questo espediente venisse replicato in tanti altri settori si rischierebbero ulteriori posti di lavoro e chiusura delle imprese esistenti.”
“Il prezzo che le imprese applicano è già il più basso che un azienda più praticare, – chiarisce Giuseppe Greca, direttore della CNA – soprattutto se consideriamo che su queste gravano costi di esercizio come fitti e utenze, per più di 12 mila euro l’anno mentre il nuovo soggetto che oggi esercita all’interno dell’Università ne è sgravato quasi del tutto. Tutto ciò mentre da un lato agevola l’azienda che esercita all’interno dell’Università, dall’altro danneggia pesantemente le numerose imprese che esercitano ad Enna, queste ultime da dati in nostro possesso accusano cali di ricavi che in alcuni casi superano il 60%.”
“Non chiediamo che la nuova impresa chiuda,- chiarisce il direttore della CNA- ma semplicemente che eserciti fuori dall’Università e in condizioni tali da non alterare il principio della concorrenza leale. Anche per questo soggetto devono valere le stesse regole di mercato, i requisiti e l’osservanza delle norme a cui sono sottoposte le copisterie ennesi.”
“Visto che non ci sono i presupposti addotti dagli interessati e che l’università non si può prestare a favorire imprese che operano alterando le regole di mercato, chiediamo – conclude il presidente Tonino Palma – che anche l’università, faccia la propria parte a tutela della propria immagine e del ruolo che dovrebbe svolgere a favore del territorio e dell’imprenditoria locale, ripristinando in tempi estremamente rapidi le normali condizioni di leale e corretta concorrenza tra le imprese.