“Ritengo opportuno intervenire con un comunicato ufficiale sulle problematiche che attraversano i Licei Linguistici Provinciali di Enna e di Agira, considerato che in alcuni dei diversi articoli e dichiarazioni che ormai quotidianamente appaiono sulla stampa, pur animati dal lodevole intento di difendere gli istituti scolastici, ho dovuto riscontrare parecchia confusione, improvvisazione, superficialità, se non, in qualche caso, strumentalizzazione. Il D.L. 31/5/2010 n. 78, convertito con la Legge 30/7/2010 n. 122, cosiddetta “manovra estiva Tremonti” ha imposto tutta una serie di severe misure nei confronti delle Pubbliche amministrazioni, al fine di sottoporre a rigidi controlli la spesa pubblica e ridurre significativamente la spesa del personale. Tra le varie disposizioni è particolarmente incisiva quella prevista dall’art. 14, comma 9, che sancisce l’assoluto divieto, per gli Enti che abbiano un’incidenza della spesa del personale rispetto alla spesa corrente pari o superiore al 40%, di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale. La norma non contempla alcuna eccezione, si applica a tutti gli Enti Locali (Comuni e Province), e non prevede alcuna deroga in riferimento ai servizi che dovessero esserne penalizzati.
La portata della disposizione normativa ora citata è apparsa subito gravissima e devastante, non tanto per l’impossibilità di provvedere ad assunzioni a tempo indeterminato, alle quali già da qualche anno non si fa più ricorso, neanche per sostituire il personale cessato dal servizio, ma soprattutto per l’impossibilità di conferire gli incarichi a tempo determinato ai docenti supplenti annuali e temporanei nei due Licei Linguistici di Enna e Agira, necessari per integrare il personale di ruolo ed assicurare la funzionalità e il buon andamento dei predetti Istituti.
Infatti, avendo verificato che la Provincia Regionale di Enna ha un’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente che supera il 50%, gli uffici dell’Ente si sono tempestivamente attivati, addirittura ancor prima che il decreto venisse convertito in legge, inviando una nota al Dipartimento della Funzione Pubblica in data 29/7/2010 e successivamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero della Pubblica Istruzione e alla Corte dei Conti per la Sicilia.
Con le predette note, la Provincia evidenzia che l’applicazione rigida e indiscriminata del divieto legislativo produce gravissime ripercussioni sull’intera organizzazione dell’offerta formativa dei due Licei Linguistici Provinciali, riconosciuti paritari, con la conseguente impossibilità di rispettare i principi sanciti dalla Costituzione in materia di diritto all’educazione, allo studio e all’istruzione, per cui si chiede che, limitatamente al personale scolastico, la Provincia possa fruire, per analogia, delle norme di maggior favore previste per le scuole statali, le quali norme devono potersi estendere anche alle scuole paritarie gestite dagli Enti Locali, dovendo valere anche per esse le medesime esigenze connesse alla continuità didattica e alla completezza della formazione dei giovani.
Nessuna risposta è pervenuta a tutt’oggi dagli organi interpellati, e ciò nonostante numerosi ulteriori solleciti scritti e telefonici.
In ultimo, a tal fine, con nota scritta con allegate copie dei quesiti inviati, ho ritenuto di interessare Sua Eccellenza il Prefetto di Enna, affinché intervenga autorevolmente presso gli organi competenti per ottenere i richiesti pareri.
Ho deciso, altresì, di recarmi personalmente a Roma, già dalla giornata di oggi, presso i competenti Ministeri per reclamare ciò che ritengo, senza tema di smentita, ci sia dovuto, e cioè una risposta specifica a una richiesta di parere chiara e circostanziata, che possa legittimare l’operato dell’Amministrazione, alla quale non si può chiedere di violare disinvoltamente e superficialmente la legge, con spregio delle nefaste conseguenze che potrebbero derivarne sul piano della responsabilità amministrativa e contabile.
Si è fatta parecchia confusione sulla nota del Direttore generale del MIUR, riportata sulla stampa e originata dalle lagnanze dello SNADIR (Sindacato Nazionale Autonomo degli Insegnanti di Religione) al quale si è ritenuto di dare immediata risposta, senza neanche fare cenno del quesito posto dalla Provincia che giaceva inevaso sullo stesso tavolo.
La risposta data dal Direttore Generale del MIUR è del tutto orientata nella direzione della tutela dell’insegnante di Religione, individuata dalla Curia quale destinataria della proposta di nomina presso il Liceo Linguistico di Agira, alla quale la Provincia non ha potuto dare corso per le ragioni sopra chiaramente esposte.
Nella nota si è esclusivamente tenuto conto della prospettazione dei fatti offerta dal Sindacato, con evidenti errori nella ricostruzione della fattispecie, tanto che vi si legge che la Provincia non può procedere unilateralmente alla revoca del contratto dell’insegnante interessata, quando, in realtà, il contratto a tempo determinato della stessa, per 9 ore, relativo all’anno scolastico precedente, risulta scaduto il 31/08/2010 e, in assenza dell’attuale impedimento legislativo, si sarebbe dovuto stipulare un nuovo contratto di lavoro a tempo determinato per il nuovo anno scolastico, nei confronti della stessa insegnante, per un numero di ore inferiore, pari a 6.
Nessuno ha mai posto in discussione l’importanza e la necessità dell’insegnamento della Religione nei Licei Linguistici Provinciali né, tantomeno, la validità delle vigenti norme concordatarie che prevedono una specifica procedura per l’individuazione degli insegnanti da assumere che è demandata all’Autorità religiosa.
Il problema, purtroppo, è più complesso e più generale e consiste nella impossibilità per l’Ente che, purtroppo, appartiene al comparto Enti Locali e non al comparto Scuola, di potere attivare nei Licei Linguistici Provinciali le necessarie assunzioni a tempo determinato, per assicurare l’insegnamento della Religione, per assegnare gli insegnanti di sostegno agli alunni diversamente abili e per coprire tutte le ore di insegnamento in tutte le discipline, cui in atto si sta provvedendo con il lodevole impegno che è stato richiesto al personale a tempo indeterminato già in servizio.
L’Amministrazione Provinciale, in tutte le sue articolazioni, è fortemente preoccupata della situazione venutasi a creare, avendo piena consapevolezza che questo stato di cose può seriamente mettere in pericolo il mantenimento dello status di scuole paritarie dei due Licei Linguistici Provinciali, su cui si è profuso da sempre il massimo sforzo e il massimo impegno, allo scopo, ampiamente realizzato, di creare strutture scolastiche efficienti, con un’offerta formativa ricca e completa che ha conseguito lusinghieri successi nella popolazione scolastica interessata.
Per questi motivi, confidiamo nel buon senso degli organismi preposti alla verifica dei requisiti per il mantenimento della parità, nella convinzione che i Licei Linguistici di Enna e Agira costituiscono un patrimonio irrinunciabile per il territorio della Provincia di Enna, per cui assicuro che l’Amministrazione da me guidata sta facendo e farà tutto quanto è possibile per ottenere dagli organi competenti un pronunciamento, un’autorizzazione, una deroga, un assenso, che possa far superare l’attuale temporaneo impasse e possa restituire la normale funzionalità alle nostre scuole”