DISAGIO E SCONFORTO DI UN DOCENTE PRECARIO DEL LICEO LINGUISTICO DI ENNA

Sono un  docente precario che negli ultimi due anni scolastici ha prestato  servizio con incarico annuale presso il Liceo Linguistico provinciale “A. Lincoln” di Enna. Con la presente vorrei rivendicare  anche a nome dei miei colleghi precari il diritto a far sentire la nostra voce in  una vicenda in cui politici, amministratori e dirigenti hanno avuto la possibilità di pronunciarsi. Insieme agli alunni, al personale  scolastico di ruolo e alle famiglie che stanno vivendo in prima linea e  sulla loro pelle la situazione di emergenza del liceo Lincoln, vorrei  ricordare che a recitare un ruolo di parte lesa in questa vicenda ci siamo anche noi docenti supplenti, un gruppo di onesti lavoratori che in questi anni ha svolto il proprio lavoro con professionalità, entusiasmo e dedizione. In un momento così delicato che la scuola italiana sta vivendo, con una Riforma che di fatto ha “polverizzato” i posti a tempo determinato nella scuola statale, la possibilità per noi di insegnare nei due licei provinciali (dove i posti in organico per i supplenti ci sono) ci viene al momento preclusa dalla ormai famigerata norma del DL 78/2010. E’ cosa nota che ad oggi 9 ottobre 2010, nonostante le diverse iniziative intraprese su più fronti e nonostante l’Amministrazione abbia dichiarato di essere nelle condizioni finanziarie di poter stipulare i contratti a tempo determinato, la Provincia di Enna non è riuscita ancora a risolvere la questione e provvedere alla convocazione dei docenti supplenti necessari a coprire tulle le ore di insegnamento presso il liceo linguistico.Mi pare quasi superfluo ricordare che dietro ogni precario c’è una storia di vita, c’è una famiglia, ci sono bambini, ci sono progetti per il futuro che vengono vanificati dall’impossibiltà di lavorare. Ma soprattutto in
questo caso c’è a Enna un liceo pubblico (non un ufficio o un’attività
commerciale!) che deve assolutamente funzionare.
La presente lettera è
anzitutto uno sfogo personale nonché l’ennesima amara constatazione che
in Italia il bene della scuola è sempre messo all’ultimo posto dai
signori politici. Ecco perché il sottoscritto confida nella vostra
sensibilità e vi chiede di continuare a rendere noto il disagio di
studenti, docenti e famiglie che stanno vivendo sulla loro pelle questa
spiacevole situazione.
In attesa del lieto fine che tutti ci auguriamo,
concludo esprimendo un sentito ringraziamento agli studenti del
Lincoln, al dirigente Aldo Petralia e agli amici colleghi di ruolo che
in questo periodo hanno sempre manifestato affetto e stima nei
confronti di noi precari.

Prof. Fabrizio Cunsolo