“Prendiamo atto positivamente della rinuncia del Gruppo Catanzaro a realizzare la discarica a Dittaino, nel luogo certamente meno idoneo tra quelli che un territorio ampio come la provincia di Enna avrebbe potuto offrire”. Così Elio Galvagno e Salvatore Termine, deputati regionali del Pd, che proprio ieri avevano chiesto con forza all’Assessorato regionale uno stop al Decreto, per verificare la legittimità dell’iter autorizzativo, ma soprattutto per segnalare “l’inopportunità nella scelta del sito. Destano sconcerto le dichiarazioni di Catanzaro – dicono i deputati del Pd – che invoca, assumendosene tutte le responsabilità, l’ombra di interessi di “pochi capipopolo”, parlando indiscriminatamente di una posizione che in questi giorni è stata espressa da tante forze sane di questo territorio. I sottoscritti sono ben distanti dall’essere gli ultimi “disperati della politica” , lontani dal volere alimentare polemiche all’interno del PD sollevate in questi giorni, volendo invece ribadire che non vi è da parte nostra alcuna opposizione pregiudiziale al progetto, che considereremmo assolutamente valido se realizzato in tante altre porzioni dello stesso territorio ennese.
Pregiudizio, infondato quanto grave nei toni, che invece emerge dalle parole di Catanzaro nei confronti di chi da anni opera in provincia di Enna, cercando di affermare con altrettanta forza principi di legalità e trasparenza e restando distante da qualunque rapporto con interessi economici o clientelari.
D’altra parte, si potrebbe rilevare che il progetto a cui si fa riferimento parte nel 2007, quando era ancora Governatore della Sicilia Totò Cuffaro. Il nostro – continuano Galvagno e Termine – non è un no tout court alla realizzazione di discariche e allo stesso progetto dei Catanzaro, come si sta cercando di affermare nel tentativo di facili strumentalizzazioni, ma un aperto dissenso all’irrazionale destinazione scelta in questo caso, proprio in un luogo ad alta valenza produttiva ed ambientale.
Ci auguriamo che questa vicenda sia da monito per chi pensa di utilizzare la centralità della Provincia di Enna solo per progetti che rischierebbero di aggravare il suo isolamento e la sua marginalità, e non piuttosto per valorizzare le enormi potenzialità che offre un territorio come il nostro, e che potrebbe davvero rappresentare il volano per rilanciare lo sviluppo delle aree interne dell’isola, che certamente non viene aiutato da eventuali faide interne a Confindustria, alle quali lo stesso Catanzaro fa riferimento. E’ chiaro tra l’altro – concludono Elio Galvagno e Salvatore Termine – che gli enti locali e regionali preposti al rilascio delle autorizzazioni, anziché consentire che progetti come questo, che hanno riflessi forti sulla vita delle comunità locali, vengano approvati sottotraccia e nel silenzio generale, hanno il dovere di individuare tutti i luoghi possibili per coinvolgere cittadini e forze sociali, che soli hanno titolo per decidere cosa è meglio per il proprio territorio e per un suo corretto sviluppo”.