I COMITATI CITTADINI ENNESI SU MEGA DISCARICA A DITTAINO: “CI FA RIFLETTERE LA PRESENZA DEL MINISTRO PRESTIGIACOMO, NOTO INCENERITORISTA E POCO AMBIENTALISTA CHE IN UN BATTER DI CIGLIO ARRIVA NELLA NOSTRA PROVINCIA”

Il Coordinamento Provinciale dei Comitati Cittadini Ennesi, nel prendere atto che si sta svolgendo in questi giorni  una campagna mediatica, forse senza precedenti, su un problema serio e che interessa la collettività, prima sotto il profilo della salute e della salvaguardia dell’ambiente, e poi sotto l’aspetto delle ricadute e ripercussioni economiche su quanto già esistente nella nostra misera Provincia, intende fare alcune considerazioni sul metodo e sulle scelte compiute. Volutamente non vogliamo entrare nel merito del progetto, in quanto stiamo completando l’acquisizione di tutta la documentazione, mentre quella in nostro possesso è già stata girata al pool  tecnico-scientifico costituito all’interno dei Comitati Siciliani per valutare  tecnicamente l’impatto di tale insediamento e le conseguenze per il settore agro-alimentare in primo luogo presente nella zona.   Vogliamo comunque soffermarci sul metodo utilizzato e usato per l’iter di approvazione. Abbiamo sempre contestato in questa Provincia le scelte dall’alto su problemi delicati, quali la gestione dei beni comuni, un progetto di sviluppo che valorizzi le risorse del territorio stesso, la salvaguardia dell’ambiente e della salute ed abbiamo sempre lavorato, spesso e volentieri con contestazioni legittime e legali, accompagnando la nostra azione con proposte concrete che provenivano dalla gente.
La notizia di questi giorni che qualcuno, al posto nostro, ha fatto scelte importanti sul territorio che ci appartiene, all’insaputa di tutti, non ci meraviglia, perché il percorso fatto in questi anni su  altri e importanti problemi è simile, anche se non abbiamo assistito a simile campagna mediatica.

Ci lasciano perplessi le dichiarazioni rilasciate dalla Ditta che dovrebbe realizzare il progetto, che parla soprattutto di ostilità politica; ci fa riflettere la presenza del Ministro Prestigiacomo, noto inceneritorista e poco ambientalista che in un batter di ciglio arriva nella nostra Provincia a sposare una causa che poi tramuta in ostilità al Governatore della Sicilia; da tutto questo ci sia consentito, pertanto, di  fare alcune riflessioni, di ordine soprattutto politico.

Infatti, il progetto può essere ineccepibile sotto anche l’aspetto dell’impatto ambientale, può essere tecnologicamente avanzato, ma tutti gli attori, compreso naturalmente e in primo luogo i rappresentanti istituzionali coinvolti nelle conferenze di servizio e nella procedura di approvazione, sono i primi responsabili per avere omesso adempimenti, forse non solo amministrativi, ma soprattutto politici.

In questo senso ci appelliamo alla Direttiva CE N.42/2001, (recepita dal D.Lgs. 4/08), la quale sancisce che il processo di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) di un piano deve essere caratterizzato dalla partecipazione e dalla condivisione di tutte le parti interessate e pertanto diventa un problema nodale e non accessorio che serve a potenziare le forme di partecipazione nella definizione delle “policy pubbliche”.
Infine la stessa Direttiva all’art. 6 stabilisce l’attività di consultazione in virtù della quale “il piano o il programma e il rapporto ambientale devono essere messi a disposizione dell’autorità e del pubblico”.

Il Coordinamento dei Comitati Cittadini Ennesi si farà promotore di tutte quelle iniziative tendenti a bloccare cautelativamente tutte le autorizzazioni, ed a chiarire l’impatto economico-ambientale dell’insediamento attraverso  la costituzione, ove possibile, di un tavolo tecnico al quale partecipino tutte le parti interessate.

Ribadiamo in questa sede che la battaglia intrapresa dal nostro Coordinamento a livello regionale ci porta a dire di costruire meno discariche, di non costruire inceneritori  o termovalorizzatori, ma introdurre la cultura del riuso e del riciclo e della riduzione a monte della produzione dei rifiuti.  In tale senso, attraverso una scelta condivisa e partecipata delle comunità interessate, stabilire come e dove fare gli insediamenti  che non saranno discariche, ma piattaforme ecologiche che lavorano le materie prime e seconde che provengono dalla raccolta differenziata e che cercano di chiudere la filiera, laddove possibile, a livello provinciale e/o di comprensorio, facendo divenire il rifiuto una risorsa e la sua lavorazione un momento di sviluppo e crescita occupazionale reale.

IL COORD. PROV.
Carlo Garofalo