MORGANTINA da villaggio costruito sulla collina della Cittadella sin dal XI sec.a.C. dai Morgeti si trasformò in una polis siculo-ellenizzata ad opera dei coloni calcidesi provenienti dalla pianura etnea intorno agli anni 550-540 a.C che riuscirono prima con scambi commerciali e poi con un’azione di forza a sottomettere la popolazione morgetica. Con la razionalizzazione del territorio (Khorà) operata dai sicelioti-morgantini residenti negli edifici realizzati l’Area della Cittadella estesa circa Ha 14,00 venne suddivisa in tre zone, tutto avvenne velocemente senza un preciso piano urbanistico, e l’intendo era quello di costruire gli edifici religiosi e pubblici su quelli preesistenti . L’agricoltura si sviluppò a tal punto che Morgantina divenne una delle polis più ricche dell’entroterra siciliano. I morgantini potevano contare sull’enorme ricchezza del loro vasto territorio ricco di boschi e di acqua ,grazie al fiume Gornalunga (l’antico Albos) ch’era il cuore principale della fertile pianura. Il ritrovamento di molte ossa di cervi e daini sulla Cittadella fa pensare a riti religiosi celebrati dalla comunità del villaggio morgetico(XI sec.a.C) dedita più alla caccia che all’agricoltura. Attraverso i rilievi topografici degli archeologi sappiamo che i lotti dei coloni calcidesi furono ben sistemati dentro una griglia cinta da mura spesse per una difesa sicura. Il condottiero gelese Ippocrate durante la sua penetrazione nell’Isola con la sua potente cavalleria riuscì a conquistare Morgantina nell’anno 495 a.C e quindi la polis soggiogata diventò il granaio di Siracusa.
Una prova inconfutabile della ricchezza legata ai prodotti agricoli (soprattutto grano e orzo)ci viene data dalla litra d’argento coniata negli anni 465-460 a.c. dalla zecca cittadina con la raffigurazione di una spiga di grano e di una divinità(Dionisio-Zeus oppure il mitico Morges?).
LITRA D’ARGENTO 465-460 a.C nel D/ DIONISIO o ZEUS nel R/ la spiga di grano
Il culto di una divinità per i Greci nasce in relazione ai luoghi e soprattutto è legato ai prodotti della natura,tant’è che le 12 divinità dell’Olimpo erano quasi tutte associate a qualche frutto o pianta (melograno,mela,alloro etc.)
Dopo la caduta dei Dinomenidi a Siracusa avvenuta nell’anno 467 a.C , Morgantina diventò la base principale del condottiero siculo Ducezio.(
Ducezio , ch’era stato uno dei chiliarchi al servizio del regime democratico-repubblicano di Siracusa nell’anno 459-58 a.C., riuscì a conquistarla.
Ducezio che aveva costituito una Lega delle Poleis sicule non solo era un valente stratega militare ma anche un abile politico e urbanista e per riscattare la popolazione morgetica già sottomessa ai coloni greci fondò sull’antico villaggio dei Sicani in contrada Sella Orlando la nuova Morgantina con l’assegnazione di lotti all’interno dei quali vennero piantati degli ulivi.
Il sito di Sella Orlando venne scelto da Ducezio , non solo per la sua vasta estensione di Ha 78,00 ma per le sue sorgenti d’acqua e per la presenza di un antico Santuario dedicato alla Dea Madre sicula (SIKELIA) che i coloni calcidesi avevano assimilato al culto delle divinità Demetra e Persefone;(vds. Saggio storico ACROLITI Radiomosaici.com )
Nel 440 a.C. terminata l’avventura di Ducezio con la riaffermazione della potente Siracusa la polis duceziana di Morgantina venne nuovamente posta sotto il giogo e tutela della capitale.
L’anno 424 a.C. s in base agli accordi di Gela voluti dal condottiero siracusano Ermocrate , Morgantina venne ceduta alla dorica Kamarina per una imprecisata somma di denaro e
nell’Agorà nella parte settentrionale (l’attuale Gymnasium) furono edificati dei grandi magazzini e depositi dei commercianti kamarinesi.
In uno strato sottostante la Stoà Nord per il periodo di assoggettamento alla polis di Kamarina (424-415 a.C.) compare per la prima volta l’olio di Morgantina, prodotto con delle rudimentali macine di pietra arenaria ed esportato nelle grandi polis della Grecia ed in alcune città del Mediterraneo dal porto di Kamarina.
Chiunque entrava in città dalla porta sud( posta sull’attuale palazzo diroccato Boscarini ) doveva attraversare l’agorà e poi procedere attraverso una strada verso i magazzini
kamarinesi.( Malcolm Bell)
obolo d’oro di Kamarina con ATHENA e nel R/ le foglie d’olivo e due olive (420-405 a.C)
periodo della simmachia con Morgantina
La nuova generazione di morgantini diventò più intraprendente e portata ai commerci, tanto che nell’anno 396 a.c. il tiranno di Siracusa Dionisio il grande la conquistò per stanziare i suoi mercenari (campani?).)
Morgantina in ogni caso era una Polis sicula-ellenizzata che viveva del frutto del suo lavoro ed aveva una sua precisa identità culturale e la popolazione riprese la sua libertà infatti nel 393 a.C. aprì le porte all’esercito punico di Magone sbarazzandosi dei soldati mercenari lasciati da Dionisio.
Moneta di bronzo coniata dalla zecca di MORGANTINA ( 380-360 a.C.) con ATHENA
In quel periodo (dal 424 a.c. sino al 360 a.c.) lo sviluppo della Polis era costante tanto che l’intera superficie protetta dalle mura venne occupato da edifici famigliari ; negli spazi vuoti dei lotti si coltivavano ulivi , la vite ed alcuni alberi da frutto per come configurato dalle ipotesi di vari scavatori(Paolo Orsi – Luigi Pappalardo – Erik Sjoqvist).
La popolarità e devozione religiosa dei morgantini per la dea Athena raffigurata sulle monete di quegli anni è da collegare alla ricchezza dei prodotti della Khorà ,sappiamo tutti che questa divinità proteggeva l’ulivo.
Un ulteriore sviluppo avvenne ad opera del condottiero Timoleonte che in base al suo programma politico di ripristino della grecità in Sicilia fece riedificare e restaurare le città ; infatti venne risistemata l’Agorà con l’edificazione di nuovi Edifici pubblici come il Bouleterion per il Senato cittadino ,l ’Ekklesiasterion per le Assemblee dei cittadini.
Nella Tholos centrale dedicata a Zeus agoraio venne edificato un piccolo tempio dedicato ad Hermes, mentre le statue di Demetra e Persefone(la cosiddetta AFRODITE) furono poste la prima sul basamento sulla cella del Naiskos mentre la seconda grande (alta 2,24 mt) sul basamento posto davanti il Santuario centrale.
Secondo gli archeologi (E.Sjoqvist.- R.Stillwell) venne ricavato uno nuovo spazio per costruire un Teatro trapezoidale con una popolazione in notevole aumento per l’ingresso di coloni provenienti dalla Grecia e di altre Poleis siceliote e sicule.(
Morgantina nel periodo di Timoleonte(344-317 a.C) coniò diverse monete con la raffigurazione di Apollo simbolo di rinascita e di rifondazione della Polis e del chicco di grano legato sempre alla ricchezza della polis ,di Zeus Eleutherios per la libertà e della Dea Sikelia per la quale la popolazione nutriva un profondo affetto.
litra d’argento con APOLLO e il chicco di grano(344-317 a.C)
Secondo i dati archeologici il Santuario centrale dedicato alle divinità Demetra e Persefone e Hades era abbastanza frequentato da diversi fedeli provenienti da ogni parte dell’Isola , venne ulteriormente ampliato per far posto al rito religioso in onore di Dionisio .
L’ipotesi più verosimile del rito religioso adottato in onore delle divinità protettrici per una polis
siculo-ellenizzata come Morgantina si basa sugli stessi manufatti realizzati a suo tempo sia nel periodo di Timoleonte (340-330 a.c)che in quello successivo di Agatocle (317-289 a.C).
Anche se c’è da rilevare che l’attuale Agorà è quella del periodo di Re Gerone II(275-215 a.C)
L’Altare a Naiskos era formato da un pronao e una cella(Naos) dove era posta la statua della Madre(Demetra) mentre nel recinto sacro c’era quella di Persefone con il bhotros (pozzo sacro) per le offerte.
Ciò presuppone che il rito religioso praticato dal Sommo Sacerdote di Demetra e Persefone
(il cosiddetto Hierofante) veniva eseguito con la raccolta dei crani degli animali per la loro esposizione (Bukrania) presso il cortile attiguo.
In questo altare a Naiskos venivano portate le offerte di frutta, fiori,olio,formaggi,pane,latte ,vino,miele per dare la possibilità al Sommo Sacerdote accompagnato dai suoi assistenti e dai Magistrati di celebrare il rito all’aperto con i canti corali e musiche di cortei provenienti direttamente dall’Ekklesiasterion nel quale si raccoglievano tutti i fedeli e visitatori.
Un ampliamento del predetto Santuario centrale che gli esperti(Hubert L.Allen – Lorenzo Guzzardi rimandano al periodo di Agatocle (310-289 a.c.)non fà che confermare la popolarità di Morgantina per il rito religioso praticato in onore di Persefone e la realizzazione di un granaio nell’area adiacente evidenzia anche una certa ricchezza.
Agatocle era legato da un profondo affetto alla Polis di Morgantina per l’aiuto e sostegno ricevuto nel 317 a.c. quando l’Assemblea cittadina con i Magistrati e Senatori presenti sull’Ekklesiasterion stipularono con lui un patto di fedeltà con la nomina immediata di Strategos autocratos fornendogli 1.200 soldati e 300 cavalieri.
Il famoso tetradramma d’argento con la scritta MORGANTINON è il simbolo tangibile dell’amicizia e riconoscenza fra la polis e il basileos Agatocles .
Le divinità presenti a MORGANTINA
1) la Dea ATHENA proteggeva le piante d’ulivo ed insieme al Dio EILALINOS
Infatti per l’olio di Morgantina nello stesso Santuario di Demetra e Persefone venne istituito un rito religioso in onore della divinità che denominarono EILALINOS
( ndr. traduzione greca del Dios che dà l’olio).
Diversi studiosi (Malcom BELL – Lorenzo GUZZARDI) che si sono occupati di Morgantina hanno ipotizzato che il culto in onore della divinità EILALINOS venisse praticato nel periodo di ottobre-novembre durante la raccolta delle olive
La prova inconfutabile è il pithoi del Museo con la scritta ????????????????
2)il Dio DIONISIO la produzione della vite murgentina e del vino murgentino che è stato considerato uno dei principali vini della Sicilia antica, tanto che durante il periodo di dominazione romana la vite venne trasportata e trapiantata a Sorrento per ricavarne in seguito la vite pompeiana – i romani denominarono greco il vino di Pompei ;
3)La Dea DEMETRA gli ovi-caprini e la produzione del formaggio, grano,orzo e cereali in genere;
4) La Dea PERSEFONE con lo sposo il Dio HADES l’allevamento di arieti, maiali e cinghiali;
5) Il Dio APOLLO l’allevamento dei cavalli. ma era anche associato all’ulivo e alloro.
6) ZEUS padre degli Dei tutti gli animali da sacrificare ma soprattutto i bovini
7) La Dea ARTEMIDE il miele e la cacciagione (uccelli) in generale ;
Per l’olio d’oliva occorre approfondire il periodo di Re Gerone II(275-215 a.C) quando Morgantina ebbe il suo sviluppo maggiore con la completa urbanizzazione di tutta quanta l’area abitata.
In effetti si operò una trasformazione delle unità abitative, i lotti originari già prefissati al tempo di Ducezio vennero accorpati per dare la possibilità ai ricchi morgantini legati alla corte siracusana di realizzare delle bellissime Ville ellenistiche della superficie di mq.500-600.
Nell’Agorà di Morgantina con un superficie di mq.30.000 nel periodo geroniano vennero realizzati diversi edifici pubblici come la Stoà Est con un grande porticato lunga 300 piedi
(mt. 91,50) sede per la trattazione di affari commerciali e nel contempo il tribunale per la giustizia.
La stoà Nord-Ovest già realizzata nel V-IV sec.a.C venne adibita a Tabularium per la vicinanza del Bouleterion la sede del Senato cittadino,un organo ancora funzionante per volere di Re Gerone II ma con finalità un po’ diverse; era un Consiglio di saggi.
La stoà Nord era adibita a Gymnasium e venne realizzata una Casa Fontana per permettere alle donne di attingere acqua per i loro bisogni ma serviva anche per le grandi adunate di soldati ospiti della Polis.
La stoà Ovest composta da diverse botteghe ellenistiche provviste al piano terra di laboratori non venne completata per la distruzione violenta operata dai romani nel 211 a.C.
Il Pritaneon ovvero l’ufficio del Supremo magistrato il Pritano eletto ogni anno venne occupato da un componente della corte geroniana .
Gerone II venne nominato Strategos autocratos insieme al greco Artemidoro dall’esercito nel
276 a.C a Morgantina ; particolarmente legato alla polis poichè sua madre era una morgantina al servizio del padre l’aristocratico siracusano Ierocle.
La costruzione del nuovo grande Granaio voluta da Re Gerone II su progetto del geniale Archimede permise alla polis e ai suoi ricchi proprietari terrieri un accumulo di enormi ricchezze nel periodo della prima guerra punica(275-241 a.C )
I prezzi del grano,orzo,vino e l’olio a causa di quella guerra fra le due potenze del Mediterraneo aumentarono parecchio e quindi chi poteva conservare i prodotti aveva di fatto una banca.
Perfino la nemica di sempre Cartagine ne fece richiesta alla stessa Corte geroniana nel 240 a.C quando subì la rivolta dell’esercito dei mercenari (SPENDIO -MATHOS.AUTARITO) ed il saggio Monarca non si rifiutò affatto poichè nel patto di alleanza con Roma il suo Regno era considerato zona franca del Mediterraneo.
L’Agorà di Morgantina era una mèta frequentata da diversi commercianti,artigiani,soldati,cortigiani ect. provenienti da ogni parte del Mediterraneo per come evidenziato dalle monete ritrovate dagli archeologi, in modo particolare le monte d’oro e di elettro puniche.
Nel tempietto di Hermes vicino alla Tholos timoleontea c’era sistemato un Agoranomoi un Magistrato che sorvegliava il mercato mentre alcuni Metronomi controllavano le misure dei commercianti e venditori autorizzati a vendere i loro prodotti.
Da rilevare che il moggio di grano di Morgantina corrispondeva grosso modo al peso di Kg.36 mentre la superficie del campo coltivato di 240x 120 piedi siracusani (28,5 cm x 120 = 34,20 x 68,40 = 2.339 mq.) quello denominato dai romani Iugero ( in pratica l’attuale tumolo ) venne codificata dal preciso calcolo di Archimede il genio della matematica e dell’idraulica.
Per la misura dell’olio il cotile utilizzato a Morgantina era di 0,24 lt in base ai rilievi effettuati dagli studiosi sulle anfore dotate di una capienza di circa 20 litri (pari dunque a 60 cotili ) e sulle polos dei busti di Persefone con un volume di 8 cotili (0,24 x 8) pari dunque a circa 2 litri.
L’olio utilizzato per il rito sacro alla Dea PERSEFONE non era solamente quello delle lucerne che si offrivano nel suo pozzo sacro (bhotros) presso il Santuario centrale , ma anche in altri santuari posti in varie zone della polis (nr.6) che occupavano lo spazio di una casa grande .
In questi santuari dei vari quartieri operavano alcuni Sacerdoti con le loro famiglie ,per come di recente evidenziato dall’archeologo Prof. Malcolm Bell
Nei due granai erano adibiti i Sitofilici i Commissari del grano e orzo che segnavano nelle tavolette di piombo tutti i carichi e gli scarichi secondo la legge voluta da Re Gerone II.(Lex Jeronica).
Che gli Argenti ellenistici potessero appartenere a qualche possidente (EUPOLEMOS) per i suoi simposi trova fondamento nel prestigio della corte geroniana considerata pari a quella dei Tolomei di Alessandria d’Egitto.
Re Gerone II di Siracusa venne magnificato come illustre Monarca ellenistico quando inviò al Re Tolomeo II (Evergete)la più grande nave dell’antichità la SYRACUSIA di ben 4.200 tonnellate di stazza e carica di grano,orzo,vino,olio al cui varo partecipò il geniale Archimede che aveva scoperto la potenza della leva.
Il tenore di vita a Morgantina nel III sec.a.C. era talmente alto che diversi ricchi cittadini potevano permettersi di possedere diversi argenti ed abitare in Ville ellenistiche dotate di mosaici e affreschi splendidi.
Frequentavano le Terme Nord (c. da Agnese) progettate dal geniale Archimede con una Tholos dotata di una volta a sesto acuto composta da tubuli vuoti in terracotta.
Per gli scambi commerciali con le città della Grecia e l’Egitto furono coniate delle monete d’argento di altissimo valore come quella di 32 litrae con Re Gerone II e quella di 16 litrae con la regina Filistide emessa dalla zecca di Morgantina con la spiga.
16 litrae d’argento con la regina FILISTIDE e la quadriga con la spiga (269-215 a.C)
Attraverso alcuni dati rilevati dai reperti archeologici del Santuario centrale di MORGANTINA nel periodo di RE GERONE II (275-215 a.c.) si è potuto constatare che le offerte votive
(lucerne d’olio) da parte dei fedeli al Dio EILALINOS provenivano da città come Tauromenion –Eloro –Akrai –Lentinoi che facevano parte del piccolo e ricco regno del Monarca(3.000 Kmq) ma anche da città assoggettate al dominio romano come Henna-Agyrion-Kenturipae –Menanoin ).
Il grande Granaio di Morgantina ,progettato dal geniale ARCHIMEDE,era il principale deposito di grano ammassato che l’illuminato Monarca utilizzava per la popolazione del suo regno ,ma anche per le quattro legioni romane (40.000 soldati ) impegnate nella guerra contro Cartagine nella Sicilia occidentale ( vds. l’assedio romano nel 262 a.C di Akragas ebbe la durata di 4 mesi)..
E’ molto probabile che l’olio prodotto in un certa quantità insieme al vino murgentino era apprezzato nella corte siracusana di Re Gerone II ed anche nelle poleis della Grecia e di Alessandria d’Egitto per come rilevato da alcune monete tolemaiche e resti di pithoi. (Malcolm Bell –
Ninina Cuomo Di Caprio).
Alcuni studiosi (Giovanna De Sensi Sestito – Giacomo Manganaro- R.Ross Halloway ) hanno sostenuto con molte ragioni che la ricchezza di Re Gerone II e del suo piccolo Regno provenisse dall’esatta applicazione della sua legge agraria denominata dai romani LEX JERONICA.
La maggior parte dei terreni di Morgantina destinati alla produzione di grano e orzo erano coltivati a rotazione pertanto veniva evitato lo sfruttamento intensivo degli stessi..
Gli uliveti e i vigneti erano sempre tenuti sotto controllo per la qualità dell’olio e del vino.
Tutto ciò avveniva mediante la stipula di contratti fra i ricchi proprietari e i loro coltivatori diretti ai quali veniva assegnato un lotto di terreno.(vds. tavole di piombo – Giacomo Manganaro).
Mediante questa LEX JERONICA che i grandi proprietari di Morgantina tramite gli appalti dei loro terreni poterono accumulare una ricchezza notevole tanto da realizzare le Ville Ellenistiche (Casa di ganimede-Casa del saluto-Casa del magistrato).
L’economia era funzionale per sostenere i coloni e contadini che potevano usufruire con le loro famiglie di una parte dei prodotti.
L’interesse reciproco dei proprietari e contadini era quello di ricavare un guadagno notevole con la vendita di grano,orzo,vino,olio,formaggi e animali e allo stesso tempo evitare che i terreni fossero dati in pascolo e quindi non più coltivati provocando di fatto la disoccupazione.
Dalla narrazione di Tito Livio sulla spogliazione di Siracusa avvenuta l’anno 212 a.C con il furto di tesori ,statue, mosaici etc.sappiamo di preciso quelle che avvenne a Morgantina nel 211 . ad opera dei Romani guidati dal Pro-Pretore Marco Cornelio Cethego.
Nel successivo periodo di dominazione romana Morgantina venne assegnata ai mercenari ispanici di Moerico .
I Romani all’epoca bellicosi guerrieri non possedevano certamente una formazione culturale elevata come quella dei Sicelioti e greci , tanto che edificarono il Macellum intorno alla Tholos dell’agorà.
Tuttavia dobbiamo rilevare che gli stessi romani poterono sfruttare le enormi risorse granarie di Morgantina per come hanno constatato gli archeologi con il ritrovamento di denari d’argento (dei Magistrati monetali ) nei Grandi Granai a partire dal 211 a.c. sino all’anno 44 a.C ed allo stesso tempo fecero aumentare le superfici dei terreni coltivati con vigneti ed uliveti.
Marco Porcio Catone ebbe per la mani un libro di Re Gerone II dedicato all’agricoltura e alle sue leggi e sulla base di questo studio( peraltro derivato da un antico trattato punico sull’agricoltura del punico Magone ).
Il Marco Catone capo del partito agrario conservatore di Roma stabilì delle regole per lo sviluppo delle fattorie romane che avevano la disponibilità di grandi superfici. da 300 ai 500 iugeri.
La maggior parte dei terreni di Morgantina furono destinati alla produzione di grano e orzo invece gli uliveti e i vigneti erano sempre tenuti sotto controllo per la qualità dell’olio e del vino.
Molto probabilmente il sistema produttivo dei terreni rimase in mano a diversi proprietari sicelioti amici dei romani per un lungo periodo (200-105 a.C) (Giacomo Manganaro)
Nelle diverse fattorie dislocate nel vasto territorio di Morgantina esteso circa Ha.25.000 per come rilevato dagli studiosi la produzione dell’olio e del vino veniva assicurata per rifornire Roma.
Nella casa del Palmento adiacente quella di Pappalardo e risalente alla prima metà del II sec.a.C gli esperti hanno ipotizzato che la grande macina per ricavare il prezioso olio d’oliva venisse messa in funzione utilizzando degli asini (MOLAS ASINARIAS UNAS).
Roma aumentava notevolmente di popolazione e con la vittoria sulla nemica Cartagine nel 204 a.C aveva trasformato la Sicilia in una Provincia che doveva principalmente rifornirla di grano,orzo,olio,vino,formaggi etc.
Marco Porcio CATONE con il suo DE AGRICOLTURA stabilì che la fattoria romana doveva diversificare le produzioni data la disponibilità della mano d’opera ovvero i numerosi schiavi.
L’olio proveniente dalla Sicilia e quindi anche quello di Morgantina divenne un prodotto ricercato non solo per l’alimentazione dei romani ma per le sue proprietà curative della pelle e per l’abbellimento delle matrone.
Morgantina durante il lungo periodo di dominazione romana (211-36 a.c.) pur essendo trasformata in un Oppidum continuò nella sua vocazione principale ch’era l’agricoltura.
Nel MACELLUM romano parecchi commercianti e produttori s’incontravano ed in alcuni locali veniva venduto il prezioso olio d’oliva posto in appositi pithoi.,per come è stato evidenziato dagli scavi. ( Erik Sjoqvist- Hubert Allen – Malcolm Bell).
Dai dati archeologici sappiamo che al tempo di Re Gerone II (275-215 a.C) il tragitto dei carri che portavano grano,olio e vino era quello dell’antica strada greco-siceliota di Morgantina –Menanoin – Akrai ed infine nel porto di Siracusa. ( Hubert Allen – Malcolm Bell)
Mentre durante il periodo di dominazione romana(200-36 a.C) il percorso cambiò molto con la realizzazione della nuova strada romana che partiva da Katane sino ad Akragas.
Nella prima Statio romana di Capitoniana ( l’attuale Pietrarossa) posta a 24 miglia romane i carri di Morgantina percorrevano agevolmente la strada sino al porto di Catania.
Umberto DIGRAZIA