Nella tarda serata di ieri, è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile – diretta dal Vice Questore aggiunto, dott. Giovanni Cuciti -il giovane cittadino romeno OLARIU Bebe, classe 1989, senza fissa dimora – recentissimamente scarcerato, già destinatario di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale – poiché colto nella flagranza del delitto di furto aggravato di un’autovettura Volkswagen Passat, perpetrato nella notte precedente, nonché segnalato, per le similarità del modus operandi ed altri riscontri, in ordine a numerosi furti aggravati di autovetture e danneggiamento aggravato perpetrati, in danno di altre tre autovetture rubate nei giorni scorsi, danneggiamento aggravato di una telecamera utilizzata quale strumento per la video sorveglianza esterna presso un’abitazione sita in Contrada Jacopo, nonché indagato in ordine al reato di calunnia in danno degli operanti, avendoli incolpato – falsamente – di avergli causato delle lesioni, nonostante i sanitari dell’ospedale Umberto I, dove lo stesso è stato accompagnato dagli operanti, non hanno riscontrato alcun giorno di prognosi.
In merito alla vicenda, giova evidenziare che, nei giorni scorsi, nel capoluogo ennese, si erano registrati alcuni episodi di furti di autovetture e danneggiamenti, in diverse contrade della città erea.
In particolare, nei giorni scorsi, gli agenti dell’U.P.G.S.P., in servizio di Volante, interveniva presso la contrada Jacopo per all’allarme scattato in una casa, e dopo aver effettuato un controllo all’interno della proprietà in questione, verificava che ignoti malfattori avevano piegato la rete di recinzione adiacente al cancello di ingresso, ed avevano, altresì, forzato anche una telecamera utilizzata per la video sorveglianza esterna, collocata ad un pilastro del predetto cancello.
Inoltre, all’interno del piazzale della predetta abitazione era stata asportata un’autovettura Toyota Yaris, di proprietà del medesimo proprietario dell’abitazione.
In tale contesto gli agenti apprendevano, altresì, che la Toyota Yaris asportata, al momento del furto aveva le chiavi custodite all’interno dell’abitacolo.
Durante tali controlli, il personale operante si accorgeva che nei pressi dell’ingresso della proprietà spogliata,, si trovava parcata una vettura Fiat Panda, che presentava ancora il motore caldo.
I dovuti controlli effettuati sul mezzo in questione permettevano di accertare che il veicolo era oggetto di furto perpetrato a Valguarnera, appena qualche giorno prima.
Intervenuto sul posto il proprietario dell’autovettura rinvenuta, verificava, all’interno dell’abitacolo, la presenza di una chiave di auto, con marca Suzuki, a lui sconosciuta, che veniva presa in consegna dagli agenti.
Il medesimo proprietario dell’auto, precisava, altresì, che dall’interno della Fiat panda, gli ignoti malfattori avevano asportato un telefono cellulare di sua proprietà, corredato da sim card.
Successivamente, nella medesima notte, gli stessi agenti intervenivano ancora una volta presso la C.da Jacopo, a seguito di ulteriore segnalazione da parte di un residente, il quale aveva comunicato di avere notato la presenza nella strada dell’autovettura Toyota Yaris, precedentemente rubata.
In loco, il personale accertava che la vettura sopra detta si trovava regolarmente parcata e chiusa a chiave, sicuramente trattenute dagli autori del reato.
Intervenuta sul posto la proprietaria, dopo avere aperto l’auto con la chiave di riserva, faceva presente che all’interno dell’abitacolo si trovavano due compact disc, un pacchetto aperto di sigarette ed un pacco di fiammiferi che non erano di sua pertinenza, ragione per la quale anche tali oggetti venivano presi in consegna dagli agenti della volante.
Nel prosieguo delle indagini espletate dagli uomini della Squadra Mobile si apprendeva della presentazione di altre due denunce di patito furto di autovetture, rispettivamente, la prima, relativa ad una Renault 5, avvenuto in contrada S. Sebastiano, verosimilmente, di notte, ed una seconda denuncia, in cui si evidenziava che gli autori del reato avevano asportato dall’interno di una abitazione in contrada Pollicarini, un’autovettura Volkswagen Passat.
Anche in tali casi, le vittime del reato, avevano lasciato le chiavi di accensione delle auto sottratte, all’interno degli abitacoli.
Gli elementi raccolti dagli uomini della Squadra mobile, riconducevano in tutto al “modus operandi” utilizzato dal cittadino rumeno OLARIU Bebe, già tratto in arresto nella flagranza di reato, lo scorso settembre, per il delitto di furto aggravato di autovettura.
Ad avvalorare la tesi investigativa che l’autore dei furti fosse stato, per l’appunto l’OLARIU Bebe, lo dimostrava anche la circostanza del rinvenimento dei CD, all’interno dell’autovettura Toyota Yaris.
Tali CD, infatti, permettevano di risalire al nominativo “Bebe” del suddetto indagato, in quanto entrambi detti oggetti riportano la scritta “BEBE BEBE”.
Nella corso delle indagini che hanno condotto all’odierno arresto a carico dell’OLARIU Bebe, si evidenzia che, nel pomeriggio di ieri, giungeva sulla linea telefonica 113, la segnalazione del proprietario di una delle auto rubate, che aveva visto transitare nella via S.Agata, proprio la sua autovettura Volkswagen Passat, oggetto di furto in suo danno, con alla guida un giovane.
In considerazione alla predetta segnalazione, venivano allertate le pattuglie in zona al fine del rintraccio dell’auto in questione e la ricerca non veniva mai interrotta sino al rinvenimento della suddetta vettura, avvenuta nella tarda serata di ieri, nella zona di Enna Alta.
Nel corso dei controlli operati in loco, i verbalizzanti si accorgevano che da alcune finestre ricadenti nella via ove era parcata l’auto, vi erano dei soggetti che osservavano la scena.
Immediatamente, si individuava detta abitazione, da dove contestualmente gli operanti notavano uscire l’OLARIU Bebe, in procinto di darsi alla fuga, per cui veniva bloccato tempestivamente.
Eseguita una perquisizione a carico del soggetto in questione, nella tasca sinistra dei pantaloni jeans indossati veniva rinvenuta una chiave con testa di colore nero ed attaccato un telecomando di colore marrone per autovetture Volkswagen.
Gli investigatori ennesi, ritornati sul luogo ove si trovava parcata la vettura Volkswagen Passat SW, ed inserita la chiave rinvenuta addosso all’OLARIU Bebe, nel quadro accensione, la stessa partiva regolarmente.
Escusso il soggetto che risiedeva nella casa da dove era fuggito il giovane romeno, lo stesso, connazionale dell’arrestato, dichiarava di conoscere l’OLARIU solo da qualche giorno, e per questo lo aveva ricevuto in casa, confermando, comunque, la stranezza che il ragazzo arrestato, apparentemente disoccupato, si era presentato da lui, nei precedenti tre giorni, ogni volta alla guida di autovetture diverse, adducendo di averle avuto in prestito, da improbabili “parenti”, “amici” o “datori di lavoro”.
Per quanto sopra l’OLARIU veniva tratto in arresto, per il reato di furto aggravato, e segnalato alla Procura della Repubblica di Enna per gli ulteriori episodi di furto e danneggiamento.
Dopo l’espletamento delle formalità di rito, ed al momento dell’ accompagnamento presso la Casa Circondariale di Enna, l’OLARIU dichiarava verbalmente agli operanti che li avrebbe denunciati per maltrattamenti e per essere stati loro ad avergli infilato nella tasca dei pantaloni le chiavi della Volkswagen Passat.
In considerazione di quanto sopra, prima della traduzione presso la struttura carceraria, gli investigatori accompagnavano l’OLARIU presso il pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Enna, per essere sottoposto ad una visita medica al fine di certificare l’assenza di lesioni o altro sulla sua persona.
Giunti presso il pronto soccorso del nosocomio ennese, l’OLARIU dichiarava di essere stato percosso dai poliziotti all’atto dell’arresto, mentre il medico di turno, dopo averlo visitato, affermava che il paziente pur riferendo alcuni disturbi, all’esame obbiettivo, non evidenziava nessuna lesione traumatica. Motivo per cui, il giovane rumeno, veniva segnalato alla Procura della Repubblica erea per l’ulteriore reato di calunnia.
Giova ricordare che il giovane cittadino romeno OLARIU Bebe era stato arrestato appena il settembre scorso dalla Polizia di Enna, poiché colto nella flagranza del delitto di ricettazione di un’auto rubata, ed, inoltre, denunciato perché colto alla Guida sotto l’influenza dell’alcool . ( art.186 comma 2° lettera C. c.d.s.) e per Guida senza patente, per non averla mai conseguita. ( art.116 commi 1 e 13 del c.d.s.)
In particolare, durante una notte di un fine settimana del mese di Settembre scorso, le pattuglie della Squadra Mobile, impiegate servizi di contrato al crimine diffuso, con il supporto di una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, intervenivano in Enna Alta, dove poco prima una autovettura si era dileguata dopo avere violentemente tamponato una Peugeot 107, condotta da una ragazza e sulla quale viaggiava anche un’amica della proprietaria del mezzo. Giunte sul posto, le pattuglie notavano un gruppo di persone che, in attesa dell’arrivo della Polizia , stavano discutendo con un giovane (poi risultato essere l’OLARIU), indicato come l’autore del tamponamento e della successiva fuga, fermato mentre cercava di allontanarsi appiedato. Si accertava, ioltre, che l’OLARIU, procedendo a velocità elevata lungo il Viale Diaz, dopo avere effettuato alcuni sorpassi a velocità elevata, perdeva il controllo del mezzo da lui condotto, andando a tamponare la Peugeot 107; dopo il tamponamento, l’uomo si dava a precipitosa fuga a bordo dell’auto da lui condotta, effettuando veloce retromarcia per un tratto di circa 80 metri con successivo testa coda. I Poliziotti rinvenivano a poca distanza l’auto condotta dall’OLARIU, una Opel Corsa risultata oggetto di furto consumato nei giorni precedenti in Enna, la quale presentava evidenti segni di incidente perfettamente compatibili con i danni riportati dalla vettura tamponata. Miracolosamente illese, le ragazze a bordo della 107, che erano state tamponate dallo spericolato guidatore.
Sottoposto ad esami presso il locale pronto soccorso, il romeno, peraltro sprovvisto di patente di guida poiché mai conseguita, presentava, inoltre, un tasso alcol emico pari ad 1,66 grammi litro, rispetto al limite previsto, fissato in 0,50 grammi litro.
L’uomo, già allora annoverava numerosi pregiudizi per reati contro il patrimonio ed in più occasioni, erastato fermato in diverse località d’Italia alla guida di autoveicoli provento di furto.
L’OLARIU, anche in quella occasione, era stato scarcerato dalla Casa Circondariale di Piazza Armerina meno di due settimane prima, ove aveva scontato una condanna per il reato di ricettazione ed, all’atto della scarcerazione, gli era stato già notificato il grave provvedimento del Prefetto di Enna a lasciare il territorio dello Stato italiano entro trenta giorni per motivi imperativi di pubblica sicurezza, proprio per la sua propensione a commettere delitti, vivendone dei proventi.