IL CONSIGLIERE TIMPANARO SU VICENDA MEGA DISCARICA A DITTAINO

La vicenda relativa alla discarica di Dittaino oltre che a sortire un effetto mediatico, ha di fatto puntato i riflettori su quello che è un problema di difficile soluzione e che altresì attanaglia da tempo il nostro territorio: La delicata questione dello smaltimento dei rifiuti.Ritengo superfluo sottolineare il fatto che le discariche abbiano dalla loro solo un gravoso onere ambientale che risulta oltremodo deleterio per qualsiasi comprensorio ivi compreso quello di Dittaino dove coesiste una realtà agro-industriale in fase di sviluppo e che senza dubbio va supportata e foraggiata al di là di ogni coloritura politica. Ma fortunatamente questa è una storia a lieto fine, realizzata grazie alla lungimiranza dei rappresentanti del mio partito il quale sin da subito si è attivato affinchè non venisse perpetrata l’ennesima frode ai danni del nostro territorio.

Naturalmente auspico che da questa vicenda tragga le dovute conclusioni il Presidente Lombardo il quale continua a perseguire una strategia risolutiva gravosa ed in netta controtendenza con quello che ormai risulta essere un “modus operandi” innovativo ed efficiente, già peraltro acclarato in diversi comuni italiani fregiatisi di una nomea virtuosa.
Il paradosso della nostra regione sta proprio in questo, perchè mentre lo stesso si arrovella nella spasmodica ricerca di siti dove stoccare i rifiuti, tentando di trasformare la nostra amata terra in una pattumiera a cielo aperto, ed incurante del fatto che il “rifiuto” può diventare una “risorsa” da impiegare nel ciclo produttivo rendendo altresì possibile il raggiungimento di molteplici risultati “prolifici” per il nostro territorio, qualcuno lavora in direzione diametralmente opposta.
A questo punto la politica deve arrogarsi il sacrosanto diritto di fornire soluzioni a problemi, ponendosi come fine ultimo il benessere dei cittadini, i quali purtroppo pagano in prima persona le conseguenze legate ad incapacità altrui.
Diventa quindi essenziale attivarsi affinchè vengano applicati dei correttivi a salvaguardia della collettività già pesantemente vessata dal costo del servizio.
Anzitutto però bisogna fare una premessa: perchè al di là delle strumentalizzazioni politiche del centro destra, che identifica come causa scatenante una dissennata politica di gestione del personale, la verità è che il costo del servizio non è aumentato rispetto al passato, solo che a differenza di oggi, in epoca pregressa, il Comune destinava una quota contributiva pari al 60% del costo, attingendo a risorse proprie che avevano come effetto il ridimensionamento dell’importo.
In realtà quindi l’utente non pagava la bolletta piena ma soltanto il 40% di essa, la restante parte era a carico dell’ente.
Naturalmente oggi questa circostanza, in un regime di continui e corposi tagli di risorse dello Stato destinati ai Comuni, non trova applicabilità.
Ecco perchè diventa oltremodo necessario operare una sostanziale inversione di tendenza, avviando una strategia risolutiva che non contempli come unica soluzione il paventato taglio del personale.
Parliamo nello specifico di raccolta differenziata.
Essa ci permette di raggiungere molteplici risultati sia sul piano ambientale che su quello economico, in primo luogo verrebbe meno il conferimento in discarica, riducendo di fatto il relativo “spazio fisico” peraltro tendente a saturazione, in secondo luogo il reimpiego e la vendita di materie prime rappresenterebbe un introito per il Comune che potrebbe destinare tali somme all’utenza sotto forma contributiva (come in passato),  abbassando altresì il costo finale.
Con la peculiarità del “porta a porta”, non solo il personale non rischierebbe il licenziamento ma al contrario andrebbe integrato con altre unità a supporto, in quanto aumenterebbe l’esposizione lavorativa.
Sparirebbero i cassonetti, con un conseguente miglioramento sul piano del decoro urbano.
Ma gli aspetti positivi non si esauriscono qui.
Ma per ragioni contingenti non mi dilungo oltre, salvo proseguire tale disquisizione nelle sedi opportune.
Concludo quindi auspicando che dalla triste vicenda della Discarica di Dittaino qualcuno tragga spunto per avviare un serio quanto risolutivo percorso, che abbia come unica mira la valorizzazione del nostro territorio come volano di crescita socio-economica, circostanza che ad oggi non mi risulta sia stata intrapresa se non in taluni casi sporadici, e mirati solamente alla depauperazione delle ricchezze ambientali e culturali, ed alla vituperazione dei suoi rappresentanti, i quali quotidianamente si battono nella strenua difesa di un distretto che è stato pesantemente defraudato dalla scellerata politica regionale, peraltro connivente con quella provinciale, la quale non ha mosso un dito quando simili atti minavano la sua incolumità.
Ma fortunatamente c’è chi da alla politica un senso diverso !

Paolo Timpanaro
Consigliere Comunale