Il sottoscritto Dott. Dante Ferrari, eletto in occasione delle recenti elezioni amministrative Consigliere comunale nella lista del PdL nella quale formazione politica ha ricoperto il ruolo di Capogruppo, comunica che, avendo aderito alla nuova formazione politica Futuro e Libertà per l’Italia, intende istituire e rappresentare, in seno al Consiglio comunale, il relativo Gruppo consiliare così come peraltro consentitomi dall’attuale Regolamento consiliare. Soprattutto per i tanti miei elettori, per il profondo rispetto che nutro nei confronti di tutti coloro che rappresentano le istituzioni consiliari ed il Governo di questa Città e non per ultimo per gli organi di stampa, intendo, puntualizzare quanto segue: Come alcuni di voi vengo politicamente da molto lontano, con indiscutibile orgoglio appartengo storicamente e cromosomicamente alla destra di questa Città e di questo territorio e mi sono da sempre sforzato affinchè la coerenza e l’appartenenza disinteressata potessero rappresentare il mio credo politico. Ritengo tuttavia, e so che tanti con i quali mi confronto quotidianamente la pensano come me, che stia diventando necessario ed opportuno cambiare pagina rispetto ad un periodo storico del nostro Paese durante il quale, soprattutto per coloro che hanno conosciuto la politica con la P maiuscola, si è assistito e si assiste tuttora ad un impazzito sovvertimento dei valori, si è perso il senso dell’etica pubblica, si è trasformata la politica in un insopportabile teatrino mettendo la stessa al servizio di pochi.
Un periodo che ha visto inesorabilmente incattivirsi e deteriorarsi i rapporti tra le diverse forze politiche le quali, anziché lavorare insieme per la soluzione degli innumerevoli problemi della gente, hanno acuito lo scontro, divenuto sempre più duro, impedendo in tal modo l’attuazione di quelle importanti riforme assolutamente importanti e non più procrastinabili per il nostro Paese.
Un’ epoca buia che per la prima volta nella storia della nostra democrazia repubblicana ha visto ripetutamente utilizzare armi da me definite improprie ed anacronistiche, quali la diffamazione, il killeraggio mediatico, la menzogna e l’oltraggio nel maldestro tentativo di mettere a tacere il dissenso e perché no distruggere l’avversario politico.
Non vado via dal PdL con rancore ma portando piuttosto dentro di me positivissime esperienze:
innanzi tutto il bagaglio umano derivatomi dai rapporti personali intessuti negli anni trascorsi con tanti amici con i quali ho condiviso successi e quindi gioie ma altrettante amarezze; tutto ciò ha comunque consentito la mia crescita personale e politica, la mia maturazione, se volete anche la mia piena condivisione della scelta attuale; per quanto sopradetto sento di ringraziare prioritariamente tutti i candidati della lista PdL con i quali ho condiviso l’ultima battaglia elettorale perché senza il loro determinante contributo le mie preferenze sarebbero risultate assolutamente vane; e poi secondariamente, ma non per questo in ordine di importanza, gli amici Dario Cardaci e Mario Messina; al primo lascio con serenità ma soprattutto con merito la guida del PdL, consapevole che saprà dirigerlo con grande maturità ed esperienza, ringraziandolo per la puntuale e precisa collaborazione con la quale abbiamo insieme gestito il Gruppo in questi mesi e per l’amicizia sincera della quale oramai da tanti anni mi onora; a Mario intendo pubblicamente riconoscere indiscusse doti di equilibrio, lungimiranza ed acume politico che indispensabili continueranno a risultare, a mio modesto parere, per la crescita ulteriore di tutto il centrodestra ennese.
Con entrambi continuerò a condividere, e con ciò intendo rassicurare i miei elettori, quanti da sempre mi stanno politicamente vicino e tutti i cittadini ennesi, la ferma ed inequivocabile opposizione all’Amministrazione Garofalo, indiscussa protagonista, almeno sino ad oggi, di mediocrità amministrativa e di latitanza istituzionale.
Dico ciò anche perché risulti chiaro il mio pensiero nei confronti di attuali e geograficamente non lontane esperienze politiche anche esse, secondo me, espressione sofferta ed improvvisata di quella politica precaria che ad oggi tutti viviamo, che molto spesso siamo costretti a subire e che quanto prima sono convinto rientrerà, pur passando da più o meno condivisibili esperimenti, nell’alveo della fisiologica chiarezza.
La seconda considerazione che vi rassegno lasciando il PdL è la seguente:
perché la Politica con la P maiuscola torni oggi a reinteressare i cittadini tutti, indipendentemente dalle appartenenze, è necessario che ci consenta di votare con una legge elettorale che non sia sicuramente l’attuale; una legge viceversa che consenta al cittadino di riappropriarsi del libero, costituzionale, ma soprattutto vero diritto di voto e di preferenza impedendo quindi alle segreterie politiche ed ai candidati, amici degli amici, di potere essere nominati e non eletti Parlamentari e/o Senatori della Repubblica.
Con voluta presunzione sostengo a tal riguardo che se in occasione delle ultime elezioni politiche si fosse votato consentendo al cittadino di scegliere con libera preferenza i propri rappresentanti, oggi forse la provincia di Enna avrebbe qualche Parlamentare in meno a villeggiare a Roma !!!
Ho altresì maturato la convinzione che l’Italia non sia ancora culturalmente, storicamente e politicamente pronta per la costituzione di grandi contenitori politici che, si chiamino PdL e/o PD, ad oggi hanno dimostrato il loro totale fallimento mortificando piuttosto storie ed identità precise, tradizioni, percorsi, culture e visioni della politica e dei territori che all’interno di questi elefantiaci ma ibridi raggruppamenti non riescono ad esprimersi compiutamente.
Ho contestato due anni all’ On.le Fini, per meri calcoli elettorali, la liquidazione di A.N. all’interno del PdL, saluto oggi positivamente, ma non senza traumi e dispiacere, la divaricazione netta e per me non più sanabile tra Berlusconi e Fini fino alla nascita di Futuro e Libertà per l’Italia a cui aderisco, assieme a tanti altri amici della provincia, convintamente e con grande entusiasmo.
Sono convinto che possa aprirsi oggi una nuova era, fatta di confronto, di nuovi ideali, di nuovi ma anche trascurati valori; nella quale abbia spazio la Politica, quella vera; quella al servizio della gente, quella che guarda ai problemi dei giovani, delle donne, degli anziani, dei disabili, dei tanti disoccupati. Quella che si sforzi di costruire il futuro della nazione e specificatamente dei nostri territori; un futuro fatto non più di promesse ma di azioni concrete e che non prescinda dalla salvaguardia di due grandi ed indiscutibili valori: la democrazia e la libertà.
Oggi non sto scegliendo pensando, come continuano a fare tanti altri, a ciò che è utile ma a ciò che è giusto; oggi, come ieri, intendo privilegiare la politica dell’ essere e non dell’avere; oggi ancora una volta ho inteso dare seguito ad una frase che mi ha accompagnato lungo tutti i miei studi universitari e che campeggiava nella prima pagina di ogni mio testo che mi accingevo a studiare:
Recitava testualmente. “solo affrontando il rischio di perdere potrai cercare di vincere”.
A questa aggiungo oggi: “ai posteri l’ardua sentenza”.
Dante Ferrari