E’ questo il problema più scottante che c’è oggi nella medicina sociale italiana. Un evento organizzato dall’associazione regionale Sapmif-Confsal che si è svolto presso i locali dell’Ordine dei Medici venerdì e sabato. Al corso di aggiornamento sulle demenze, al quale hanno partecipato 50 medici chirurghi e 10 operatori paramedici, ha presenziato il dott. Massimo De Girolamo, segretario nazionale Sapmi-Confsal, mentre la parte organizzativa è stata curata dal presidente regionale, Calogero Firenze e quella scientifica dalla dott.ssa Maria Luisa Tranchida, ex primario di neurologia dell’Umberto I°, e dal dott. Gaetano Sproviero. Le due giornate sono state scandite in due sessioni in cui sono stati affrontati i principali argomenti del corso con l’intervento di svariati specialisti. In particolare, durante il convegno è stato evidenziato l’incremento numerico di tali patologie negli ultimi decenni e sono stati illustrati gli aspetti clinici, fisiopatologici, diagnostici ed assistenziali delle patologie dementigene. “In effetti il termine di demenza è generico –ci ha spiegato la dott.ssa Tranchida-, riferendosi ad un declino cognitivo globale e progressivo tale da compromettere le funzioni lavorative e della vita quotidiana di un individuo; ma è emerso che molte sono le cause che possono causare demenza: malattie endocrine, neoplastiche, infiammatorie, traumatiche evascolari del sistema nervoso centrale. Ma particolare attenzione è stata posta per le cosiddette demenze primarie (che cioè non riconoscono nessuna delle cause succitate) e che sono da imputare ad un processo degenerativo sconosciuto della cellula nervosa. In questo ambito si colloca la demenza di Alzheimer, la più frequente e conosciuta di queste malattie degenerative (ma non è l’unica) e sono state esposte le ultime ricerche e le future possibilità terapeutiche. L’interesse rivolto a queste malattie –ha sottolineato ancora Tranchida- è enorme perché, oltre all’aspetto medico-scientifico, hanno un notevole impatto sociale ed assistenziale, che spesso grava sulle famiglie, e rappresentano anche un impegno economico notevole per il sistema sanitario nazionale”. “Per queste motivazioni, l’associazione Sapmif-Confsal –ha detto il segretario De Girolamo-, oltre al convegno scientifico, ha anche varato un progetto assistenziale ad ampio raggio (medico, psicologico, sociale, infermieristico) per i dementi in regime ambulatoriale e domiciliare che è in fase di approvazione da parte degli organismi sanitari competenti”.
Pietro Lisacchi