Nasce la prima cooperativa sociale femminile del tessile al carcere di Enna. L’annuncio, ieri sera, nel corso del concerto di beneficenza del cantautore popolare Mario Incudine, organizzato dall’Inner Wheel, per finanziare l’istituzione dell’orchestra del Carcere di Enna e la realizzazione di un cd con i testi scritti dai ristretti e cantati dai grandi della canzone italiana. “Fila Dritto” è questo il nome della cooperativa che ha tra le socie, oltre ad una detenuta ristretta ad Enna, la sociologa esperta in feltro Ninni Fussone, l’ex direttore del carcere di Enna, Agata Blanca e Pierelisa Rizzo, giornalista e presidente dell’Inner. Da oggi sarà, così, possibile commercializzare i prodotti in feltro creati all’interno del carcere che vanno dai complementi d’arredo agli accessori di moda. Il feltro recupera una antica tradizione. Si tratta di un tessuto molto caldo e versatile, creato con la lana cardata che viene colorata a mano con le piante tintoree e impastato con acqua calda e sapone di Marsiglia. Il tessuto non presenta cuciture. Ad Enna il feltro approda con Ninni Fussone che per anni ha tenuto un corso da volontaria nella sezione femminile fino a quando, grazie all’Anfe Regionale, una scuola di formazione professionale che vanta un’esperienza ultra ventennale dentro la Casa Circondariale, un gruppo di detenute e, quest’anno, di detenuti hanno partecipato ad uno specifico corso di formazione. L’avvio della cooperativa, che rientra così in un progetto nazionale del Ministero di Grazia e Giustizia, che raccoglie le realtà cooperative delle carceri italiane del tessile , è stata finanziata dall’onorevole regionale Elio Galvagno. “I nostri sono lavori unici – dice la presidente della cooperativa Ninni Fussone – stiamo lavorando ora ad un catalogo per proporre le nostre creazioni. Credo che solo con il lavoro, quello vero e retribuito, si possa parlare di progetto di reinserimento nella società dei detenuti. Per questo ringrazio l’on. Galvagno che spontaneamente ci ha aiutato in questo percorso”. Mario Incudine, che ieri sera ha fatto il tutto esaurito all’ex cinema di Pergusa, ha indossato le tshirt con la scritta “Fila Dritto” feltrata a mano dai detenuti. Un concerto eccezionale con un assolo del chitarrista Franco Barbarino e un raffinato pezzo recitato da Incudine sulla tragedia mineraria di Marcinelle che ha fatto andare in visibilio il pubblico ennese. ”Voglio iniziare il laboratorio dentro il carcere al più presto – ha detto Mario Incudine – Sono contento che questo concerto oltre a costituire il primo passo verso l’istituzione dell’orchestra è anche il besttimo della neonata cooperativa Fila Dritto. Ho già ricevuto l’adesione al progetto e la disponibilità a cantare i pezzi dei detenuti da numerose voci importanti del panorama italiano. Raccontare le storie di chi per colpa dell’immigrazione è finito in carcere, i viaggi della speranza, il dramma degli extracomunitari penso possa essere un atto di denuncia importante per non dimenticare”.