APPELLO PER UN RILANCIO CONCRETO DEL SETTORE EDILE

le organizzazioni maggiormente rappresentative del settore esprimono forte preoccupazione per lo stallo che il governo, la regione, le amministrazioni locali stanno provocando per le inerzie nell’affrontare la crisi di investimenti e dei pagamenti. Ai dati recessivi del 2009 si sommano quelli del primo semestre 2010 che segna una ulteriore perdita di occupati (- 350 in provincia) e di imprese (- 12%). Le piccole e le medie imprese sono quelle che più di tutte pagano il prezzo della crisi, si registra infatti una perdita di competitività (aziende che rinunciano all’attestazione soa o che cessano l’attività) di 40 punti percentuali. L’inerzia delle amministrazioni locali e della regione sul fronte degli investimenti in opere pubbliche

 è aggravata dal blocco totale dei pagamenti che stanno dissestando finanziariamente il settore. I ritardi hanno superato i 180 giorni medi con punte in alcune amministrazioni anche superiori all’anno. I rischi di veder soccombere un settore fondamentale per la tenuta socio-economico-occupazionale della provincia meritano di essere portati al centro del dibattito politico-istituzionale e delle azioni di governo.

E’ NECESSARIO RIPRENDERE AD INVESTIRE ED A CREARE OCCUPAZIONE

Troppe opere sono bloccate senza che nessuna istituzione si preoccupi del futuro di imprese e lavoratori
Da oltre un anno si attende che le risorse già assegnate dal CIPE siano rese disponibili per gli interventi del Par Sicilia.
640 milioni di interventi in provincia bloccati e senza che ne politici ne istituzioni si adoperino per sbloccarli
– Nord-Sud completamento variante Nicosia lotto “B5”- 66,4 milioni
– Nord Sud – Completamento tratto km 38+700 e 42+600 -21,5 milioni
– Nord Sud Lotto C1 dal km 51+200 incluso il collegamento di Leonforte
398,9 milioni
– Nord-Sud: lotto “C3 -78,9 milioni
– Lavori di completamento allacciamenti al serbatoio della diga “Olivo” – IV perizia di variante e suppletiva – 47,1 milioni
– Serbatoio Olivo – Interventi di ripristino della funzionalità del serbatoio, dello sbarramento e della derivazione irrigua -27,9 milioni
Da oltre due anni si attende che siano finanziati interventi sulla viabilità per oltre 50 milioni
Dal oltre due anni si attende che sia finanziato il ripristino della SP 28 – Panoramica
Da oltre tre anni si attende che siano resi disponibili i finanziamenti per l’edilizia scolastica

 
Da oltre due anni si attende che siano portati avviati importanti interventi sul patrimonio storico-architettonico quali la Torre Campanaria a Nicosia ed altri;
Nulla è dato di sapere sui necessari interventi infrastrutturali per la miglior fruizione del patrimonio archeologico di Piazza Armerina e di Aidone;

Le piccole e medie opere, polmone economico per il sistema delle piccole e medie imprese edili, sono in asfissia da anni, nessun progetto, nessun avvio di lavori.
Da mesi la Provincia ha aggiudicato decine di piccoli interventi di manutenzione e ripristino della viabilità che sono ancora da consegnare ed avviare

Nei prossimi mesi, nulla mutando, il settore assisterà alla chiusura di oltre un centinaio di piccole e medie imprese edili che genererà una perdita di occupati ben oltre le peggiori previsioni.
In questo contesto la parti sociali rappresentative del settore hanno l’obbligo di dire:
ORA BASTA

PRETENDIAMO RISPOSTE

PRETENDIAMO CHE POLITICA E AMMNISTRAZIONI SI ASSUMANO LA RESPONSABILITA’ DI SBLOCCARE LA SITUAZIONE

Chiediamo  ALLA REGIONE, ALLA PROVINCIA REGIONALE, AI COMUNI DI PROCEDERE SENZA ULTERIORI INDUGI NELL’AVVIO DI OPERE PUBBLICHE E PRIORITARIAMENTE DI QUELLE DI PICCOLO E MEDIO IMPORTO.

Chiediamo  ALLA REGIONE ED ALLE ISTITUZIONI LOCALI DI PROCEDERE AD UN DECISO IMPEGNO DI RAPIDO UTILIZZO DEI FONDI DI CUI ALLA DELIBERA CIPE DEL  31 LUGLIO 2009

Chiediamo  DI VOLERE DARE PIENO ADEMPIMENTO ALLE LEGGI IN VIGORE PER GARANTIRE TEMPI CERTI NEL PAGAMENTO DEGLI ONERI CONTRATTUALI

Chiediamo  AL GOVERNO NAZIONALE  DI PROCEDERE IMMEDIATAMENTE DOPO LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA EUROPEA AL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA DEL 29 GIUGNO 2010.

 

Chiediamo  AL GOVERNO NAZIONALE IN TEMPI RAPIDI UNA MODIFICA STRUTTURALE DELLE REGOLE DEL PATTO DI STABILITA` INTERNO, RICORRENDO ANCHE A URGENTI PROVVEDIMENTI TEMPORANEI, ALLO SCOPO DI VELOCIZZARE I PAGAMENTI DOVUTI ALLE IMPRESE.

PREANNUNCIAMO UNA MOBILITAZIONE GENERALE ED ALTRE FORME DI PROTESTA CONTRO LO STATO DI ASFISSIA DEL SETTORE DELL’EDILIZIA CAUSATO DALL’INERZIA DELLA REGIONE E DELLE ISTITUZIONI LOCALI.
 

 

Le organizzazioni ennesi maggiormente rappresentative del mondo delle
costruzioni (ANCE-Confindustria; CNA Costruzioni; FILCA-CISL;
FILLEA-CGIL;FENEAL-UIL) in un documento congiunto di denuncia protestano
contro l’immobilismo delle Istituzioni pubbliche, che non assumono alcuna
iniziativa per rilanciare gli investimenti.

 

Pirrrone – Presidente ANCE Enna “Dal 2009 ad oggi nessuno ha assunto
iniziative che potessero consentire alle piccole e medie imprese edili di
reggere alla crisi. Nessuna istituzione politica si preoccupa di accertare
le ragione dello stallo di tante opere piccole,medie e grandi che hanno
trovato posto in vari strumenti di finanziamento. La nostra protesta è
all’indifferenza che in questo momento di crisi la pubblica amministrazione
mostra sul fronte investimenti pubblici, sul fronte malaburocrazia e sul
fronte del pagamento dei corrispettivi degli appalti. Chiediamo che si apra
una tavolo programmatico, che si mettano da parte le partigianerie politiche
e che si faccia ripartire un settore che è da sempre il vero polmone
economico della nostra provincia.”

Amata-Presidente CNA Costruzioni” Le nostre aziende già prima della crisi
erano penalizzate dallo scarso dinamismo delle amministrazione nel reperire
i fondi per le piccole opere, con la crisi tutto si è aggravato. Già oggi
registriamo una drastica riduzione delle piccole imprese, nei prossimi mesi
se nulla dovesse cambiare saremo costretti a registrare numeri davvero
inaccettabili”

I segretari delle organizzazioni sindacali di categoria
(Cirivello-Schilirò-Mudaro) lanciano un appello perchè “si comprenda che lo
stallo e l’insensibilità nell’avviare progetti e lavori rischia di generare
nuova povertà, aumento di lavoro nero e licenziamenti in numeri da
disastro economico-sociale. Siamo pronti a tutte le azioni di protesta e
di lotta anche eclatanti per far risvegliare dal letargo le istituzioni
comunali, provinciali e regionali. Chiediamo di essere prontamente convocati
ad un tavolo programmatico in cui tutti ci si assuma responsabilità e
compiti per uscire da questa stato delle cose davvero inaccettabile.”

Pirrone  conclude ” Le iniziative di protesta che stiamo animando a livello
nazionale con una manifestazione in Piazza Montecitorio il 1° dicembre, ma
anche a livello regionale, culmineranno per quello che ci riguarda in una
azione di eclatante protesta se non si avvia subito un tavolo bipartisan e
concreto. E’ ora di ripartire con i fatti!”