AIDONE (En), Custoditi all’interno di ampie vetrine dal fondale bianco e illuminati durante il giorno anche dalla luce naturale di due grandi finestre affacciate sugli Erei, gli Argenti di Morgantina sono da oggi e per sempre nel Museo Archeologico di Aidone in compagnia degli acroliti di Demetra e Kore e in attesa della Venere, la magnifica statua di scuola fidiaca che il Paul Getty Museum restituirà nella prossima primavera. Si concluderà così il ciclo dei rientri dei reperti trafugati da Aidone negli anni Settanta e venduti a collezionisti multimiliardari attraverso le aste internazionali per poi essere esposti in prestigiosi musei statunitensi. E’ il caso degli argenti, giunti dal Metropolitan Museum di New York, da oggi esposti insieme
a una serie di reperti recuperati durante le recenti missioni archeologiche nello stesso sito, la casa di Eupòlemos, l’ultimo proprietario dei questa magnifica collezione del 212 a.C.. Ad inaugurare l’esposizione, insieme al Direttore del Parco Archeologico di Morgantina, Enrico Caruso, erano l’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Sebastiano Missineo, e il Senatore Francesco Rutelli, che nel 2007, in qualità di Ministro della Cultura, siglò l’accordo bilaterale fra Italia e Usa per la restituzione di una serie di reperti trafugati illegalmente fra cui questi appena restituiti alla Sicilia. “E’ un evento storico – commenta l’assessore Missineo – la tappa di un percorso che deve consentire a Enna di vivere nel segno della cultura e dell’arte. Dopo gli acròliti e gli argenti sarà la volta della Venere e poi della riapertura Villa del Casale: un’occasione di riscatto per l’intero territorio, un’occasione da non perdere”. Per l’intera comunità di Aidone e dell’intera provincia di Enna è stata una giornata di festa: in centinaia sono accorsi nel pomeriggio durante l’inaugurazione per vedere gli argenti di cui si favoleggiava da anni nelle chiacchiere di paese. Il direttore Caruso spiega le scelte dell’allestimento: “Per creare una nuova scena – spiega il direttore del Parco, Enrico Caruso – sono stati svuotati tre ex magazzini creando due ambienti spaziosi e luminosi. Adesso, grazie ai fondi PO FESR 2006-2013 puntiamo a raddoppiare la superficie del museo che, con l’arrivo della Venere e con il sito di Morgantina, diverrà una meta ineludibile per la conoscenza delle antiche civiltà della Sicilia e del Mediterraneo”. Un rientro, quello della Venere, che in molti vorrebbero “”benedetto” dalla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo dice anche Rutelli che sottolinea il “grande successo dell’attività diplomatica e la grande occasione per la Sicilia. Aesso, però, servono interventi concreti sulle infrastrutture. Aidone deve essere capace di mettere a sistema la sua offerta culturale predisponendo strutture ricettive e servizi adeguati. Mi auguro che la Regione e gli enti locali riescano in breve tempo ad elaborare un progetto comune”.
In mattinata, nel corso del convegno internazionale d’archeologia, moderato dal Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali, Gesualdo Campo, sono intervenuti, oltre al direttore Caruso, Pietro Guzzo, ex Soprintendente Pompei e protagonista del dibattito mediatico dopo il recente crollo della “Casa dei Gladiatori”, Malcolm Bell III, l’archeologo statunitense di cui si deve il riconoscimento dei tesori d’arte trafugati in Sicilia ed esposti nei musei americani, Silvio Raffiotta, il magistrato siciliano che avviò il procedimento giudiziario per la restituzione delle opere, Giuseppe Marseglia, comandante dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia. Ad accogliere gli ospiti anche il Prefetto di Enna, Giuliana Perrotta, il Presidente della Provincia Regionale di Enna, Giuseppe Monaco, e il Soprintendente Fulvia Caffo che ha ricordato come gli argenti siano “l’espressione della cultura di un centro della Sicilia fiorente come Morgantina e di una cultura classica modello universalmente riconosciuto nei secoli e nelle civiltà successive”.
Ai tombaroli, che nonostante la vigilanza assidua dei carabinieri ancora continuano a scavare e derubare la comunità della propria storia, l’appello-monito del Direttore Generale Gesualdo Campo: “Che scavassero pure, ma alla luce del sole: la legge riconosce loro un quarto del valore dell’opera recuperata, mentre i mercanti clandestini deprezzano fino al 7 per cento”.