Il consigliere provinciale Salvo La Porta, componente la II commissione in merito alle manifestazioni degli studenti contro la riforma Gelmini dichiara: “Nei giorni scorsi si sono susseguite in molte Scuole Superiori delle nostra Provincia diverse manifestazioni di critica alla Riforma degli Atenei, la cosiddetta Riforma Gelmini. Alle manifestazioni( che in verità non hanno mai assunto i toni di sommossa, ai quali siamo stati costretti ad assistere dalle immagini televisive) qualcuno avrebbe voluto anche associare fatti locali, che non giovano certo al sereno svolgimento dell’attività didattico – educativa. Ma proprio nella nostra provincia, che rimane periferia (ma anche sede di una prestigiosa Università, che in barba ad alcune nefaste
prefiche cresce e si sviluppa, apportando prestigio culturale al territorio e garantendo occupazione) è giusto chiedersi se veramente gli studenti hanno letto il contenuto di quella Riforma o se, ovviamente fatte le debite eccezioni, ne parlano “per sentito dire”. Stabilito che il rischio che corro è quello di rendermi impopolare, almeno tra una determinata opinione pubblica docente e studentesca, e ribadito, con tutto rispetto per le persone, che di tale impopolarità me ne infischio, mi piacerebbe sapere quali siano, per esempio i motivi di condanna relativamente all’ Anvar, ovvero alla prevista nuova agenzia di valutazione del sistema universitario e di ricerca, che dovrebbe valutare la qualità e l’efficienza degli atenei e degli enti di ricerca. Siamo forse favorevoli alla distribuzione di fondi “a pioggia”, senza tenere conto della qualità degli studi e della ricerca? Il fatto, poi, che il Presidente e il Comitato di selezione che individuerà i membri del Consiglio direttivo dell’Anvur siano nominati dal Presidente della Repubblica renderebbe l’Agenzia più autonoma e indipendente. Questo dovrebbe tranquillizzarci . Non si è favorevoli, forse, alle nuove regole di reclutamento? Ci piacciono di più le vecchie, quelle che sino ad ora hanno garantito e garantiscono anche ai figli scemi di professori idioti e incapaci di diventare a loro volta professori universitari. Se siamo per quest’ultima soluzione, diciamolo pure. Lo dicano! La democrazia è bella perché tutti possiamo dire la nostra. Ma ciascuno deve avere il coraggio di dire quello che pensa. Dice Aristotele “ il saggio non dice mai tutto quel che pensa, ma pensa tutto quello che dice”! La critica è sempre sacrosanta e deve essere sempre garantita, ma la critica che esprima giudizi sereni, liberi da condizionamenti che sanno di demagogia. In poche parole, sarebbe auspicabile che anche alcuni colleghi spiegassero bene ai nostri ragazzi che il mondo cambia e cambiano anche la Scuola e l’Università e di tale cambiamento tutti dobbiamo farci carico, non solo criticando, ma anche proponendo. Di tali proposte nelle scuole e nelle piazze non ne abbiamo sentite molte. Certo, siamo fortunati nella nostra provincia non ci sono urla e strepiti….ma le proposte?”