Il 2010 è un anno speciale per l’ambiente in tutto il mondo. Quest’anno si celebra la “biodiversità”, l’importanza della diversità biologica in tutto il pianeta. Nel 2002 a Johannesburg, durante il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile, fu riconosciuta l’importanza della diversità biologica e si stabilì l’impegno di ripristinare gli habitat, gli ecosistemi e le specie animali e vegetali a rischio di estinzione; tramite un piano d’azione furono fissati gli obiettivi di sensibilizzare la popolazione mondiale sulla diversità biologica e cercare di arginare la rarefazione di biodiversità entro il 2010. La Biodiversità è un complesso dinamico di comunità di piante, animali e microrganismi e il loro ambiente non vivente, che interagiscono come un’unità funzionale,
che include anche la diversità all’interno delle specie, tra le specie e degli ecosistemi. La diversità biologica ci assicura la vita ed il benessere, fornisce cibo, acqua, medicine, energia, materie prime e tanti altri servizi vitali per l’umanità, grazie all’energia proveniente dal Sole e, utilizzando gli elementi chimici fondamentali, garantisce la produzione primaria di materia organica che permette agli organismi di vivere ed evolversi. Il genere umano deve la propria sopravvivenza e il proprio benessere ai servizi che vengono forniti dagli ecosistemi naturali, i quali producono spontaneamente dei benefici che sono talmente importanti per la vita sulla terra, da essere veri e propri sistemi che sostengono la vita. Eppure molteplici attività umane portano ogni giorno alla riduzione della biodiversità quali la frammentazione del territorio tutelato, l’agricoltura intensiva, l’introduzione di specie alloctone, etc.
In Italia, è difficile dire quali siano gli ambienti più ricchi di biodiversità, probabilmente le zone umide rappresentano gli ecosistemi più importanti, per la presenza di numerosissime specie di organismi acquatici, uccelli e piante; qui trovano le condizioni ecologiche e le disponibilità alimentari necessarie ai rispettivi cicli ecologici.
Nella nostra realtà locale il Lago di Pergusa rappresenta una di tali zone umide ricche di biodiversità. E’ grazie alla gestione oculata dell’Area Protetta che, mettendo in campo risorse umane, intellettuali, politiche ed economiche, si è promosso il ripristino di condizioni ottimali dell’ecosistema “Lago”. Oltre alla fauna stanziale, che ormai trova le condizioni idonee anche per nidificare, quali Folaghe, Gallinelle d’acqua, Polli sultani, le cui coppie consolidate censite questa estate sono almeno cinque, Porciglioni, Tuffetti, Moriglioni, Morette tabaccate, etc., sono arrivate centinaia di anatre per lo svernamento quali Mestoloni, Canapiglie, Alzavole, etc.. Al momento è anche luogo di riposo di uccelli migratori che si spostano verso il Nord o verso l’Est come gli Ardeidi; infatti nelle ultime settimane, durante il monitoraggio ambientale, la dott.ssa Rosa Termine, biologo dell’Università Kore di Enna ha avvistato prima gli Aironi cenerini ed poi gli Aironi Bianchi Maggiori che negli ultimi giorni si sollazzano al sole. L’Airone bianco maggiore (nella foto di R. Termine) raggiunge dimensioni di circa 90 centimetri di lunghezza e presenta un piumaggio completamente candido. E’ una specie tipica del clima continentale, quindi in Italia è occasionale ed è di passo molto scarso e poco regolare. Ha scelto Pergusa per riposarsi durante il lungo viaggio che dall’Africa lo porta verso l’Europa dell’Est. Questa specie, già a partire dal secolo scorso, ha subìto una imponente rarefazione, in quanto veniva cacciato per il suo piumaggio, e da uno studio internazionale risulta una delle 15 specie a rischio di estinzione in Italia.