Il consigliere provinciale, Paolo Buscemi, ha inviato una lettera aperta ai presidi delle scuole provinciali e per conoscenza agli studenti nella quale spiega le ragione che hanno portato alla bocciatura in aula della proposta di istituire una commissione speciale sulla sicurezza degli edifici scolastici. Riportiamo di seguito il testo della lettera: “ Gentili dirigenti scolastici e cari studenti, con immenso rammarico vi comunico che la proposta di istituire una commissione d’indagine speciale sulle problematiche relative alla sicurezza degli edifici scolastici è stata nella seduta del 7 dicembre scorso bocciata in aula dal Consiglio Provinciale. Come ben sapete, su vostra sollecitazione ho inviato il data 17 novembre la richiesta di costituzione
della commissione al presidente del Consiglio che dopo averla trattata in commissione capigruppo ha inoltrato la stessa agli uffici per la trattazione in Consiglio. La commissione aveva come scopo unico di creare un tavolo di confronto tra l’organo elettivo, l’Amministrazione e la popolazione scolastica che avrebbe consentito di affrontare e programmare gli interventi necessari per il buon funzionamento degli edifici e per garantire il diritto allo studio. La commissione entrava nel merito di questo problema che sta assumendo sempre più carattere emergenziale, evitando che le tre commissioni competenti in seno alla Provincia trattassero il problema solo ed esclusivamente dal loro punto di vista senza aprire il confronto e senza dare soluzioni concrete a voi studenti. Sono particolarmente rammaricato del fatto che a bocciare la proposta è stato il “fuoco amico”. Infatti, per onore di cronaca sono stati gli stessi consiglieri eletti nel Partito democratico a far in modo che con i voti contrari di MPA, UDC e l’astensione del Gruppo Federato venisse bocciata la proposta. Tutto ciò senza una motivazione valida solo con il pregiudizio di togliere competenze alle commissioni vigenti. Si è palesata una sorta di schizofrenia del partito democratico, che da un lato scende in piazza a protestare contro la riforma Gelmini per rivendicare il diritto allo studio delle fasce più deboli e dall’altro, invece, in ambito territoriale per logiche tutte interne al partito, boccia una proposta che era a sostengo della rivendicazione legittima che voi studenti avevate manifestato. Continuerò nonostante questa battuta d’arresto, a portare avanti in altre sedi questa vostra istanza sollecitando l’Amministrazione a istituire un tavolo tecnico permanente con la presenta attiva degli studenti e del corpo docente e degli uffici dell’Ente per affrontare pragmaticamente il problema dell’edilizia scolastica e programmare una sua soluzione”.