Sicilia Ambiente torna nelle scuole con il progetto di educazione ambientale “USO E RIUSO: PER UN AMBIENTE PULITO”, un progetto che lo scorso anno scolastico ha coinvolto circa 800 alunni e che quest’anno ha già raccolto l’adesione di diverse scuole di Enna tra cui il 2° Circolo S. Chiara, il IV Circolo F. P. Neglia e la Scuola Media Garibaldi. A rispettare l’ambiente si impara soprattutto fra i banchi di scuola insieme con i genitori e gli insegnanti. Questa è la filosofia del Progetto rivolto agli studenti delle scuole primarie, scuole secondarie di 1° grado e scuole secondarie di 2° grado, che verrà portato avanti dalla biologa Rosa Termine. L’obiettivo generale del progetto, spiega il Legale Rappresentante di Sicilia Ambiente, il dott. Giovanni Barbano “è quello di orientare i ragazzi e gli adulti all’acquisizione di abitudini e comportamenti corretti, finalizzati alla salvaguardia ambientale e quindi alla sanità pubblica, per la promozione della raccolta differenziata dei rifiuti in ambito domestico e del loro riutilizzo, recupero e riciclo”.
Per raggiungere tale obiettivo, ci spiega la dr.ssa Rosa Termine, “il progetto prevede il coinvolgimento in modo attivo dei ragazzi e degli insegnanti, poiché la scuola senza dubbio rappresenta il luogo privilegiato per generare, sin dalla tenera età, comportamenti più corretti, per essere in armonia con l’ambiente fisico, sociale e individuale, ma anche il coinvolgimento dei genitori per indicarne gli obiettivi e le strategie e per discutere sulle forme di collaborazione. La sensibilizzazione parte dallo studio degli ecosistemi, perché tale studio ci insegna che i nostri stili di vita, generativi di rifiuti, ci separano dai sistemi naturali, dove invece la materia di scarto è decomposta e si ritrasforma in sostanza vitale. In un ecosistema non esiste materia che non venga riutilizzata: in tempi più o meno lunghi, tutte le sostanze subiscono modificazioni e si trasformano divenendo funzionali al ciclo naturale. Ciò può avvenire perché la velocità di produzione dei rifiuti non supera i tempi del loro disfacimento causato dai processi di decomposizione evitandone così l’accumulo. Le società umane moderne invece si caratterizzano per un costante aumento di rifiuti immessi sul suolo e in atmosfera, dovuti non solo all’aumento dei consumi, ma anche a modelli di comportamento poco responsabili, al diffondersi di prodotti usa e getta e di materiali che necessitano tempi di decomposizione lunghissimi. Se pensiamo che per la degradazione di un filtro di sigaretta occorre 1 anno, per una bottiglia di plastica occorrono da 100 a 1000 anni o che per una carta telefonica occorrono 1000 anni, ci rendiamo conto che l’uomo ha il dovere di adottare comportamenti più “sostenibili”, che tengano conto del fatto che le risorse naturali sono limitate, così come sono limitate le capacità di auto-riproduzione e di assorbimento degli ecosistemi. Non è pensabile mantenere a lungo il livello attuale di sfruttamento delle risorse e di produzione di rifiuti e inquinamento; la soluzione va cercata sia nello sviluppo di tecnologie più efficienti che nella diffusione di comportamenti più responsabili, a livello sia individuale che collettivo.”
Il progetto prevede più incontri per ogni classe; diverse saranno le tematiche affrontate: 1) Ecosistema; confronto tra ambiente antropizzato e ambiente naturale (un esempio: il lago di Pergusa); sviluppo sostenibile; Nord e Sud del mondo; impronta ecologica; compostaggio; i rifiuti: varie tipologie, gli imballaggi, la gestione, la raccolta differenziata, lo smaltimento, la tariffa rifiuti, etc.”.