“E’ importante conferire la laurea honoris causa a Fouad Twal perché è un uomo che nella sua vita ha sempre favorito un leale e franco dialogo tra i cattolici, i cristiani di altre confessioni, gli ebrei ed i mussulmani. E’ stato una personalità impegnata in prima linea a risolvere questioni importati e delicate prima a Tunisi ed adesso a Gerusalemme. La sua esperienza pastorale dimostra come è possibile una convivenza pacifica fra gli eredi delle religioni monoteistiche nate sulle rive del mediterraneo che superi una tiepida tolleranza. Mi pare significativo che il Patriarca nel suo intervento sottolinei la positività della presenza dei cristiani nella Terra Santa che si sentono fratelli degli ebrei e dei mussulmani in mezzo a una società dove c’è una maggioranza
di appartenenti a queste altre due religioni. Egli in continuità con il messaggio del Santo Padre per la giornata mondiale della pace sostiene l’importanza della libertà di coscienza e religiosa oggi messa a repentaglio in vari paesi, per sviluppare ed elevare la cultura umana. Un Medio Oriente senza i cristiani , che rappresentano un elemento di moderazione che non si piega alla logica dell’odio e della violenza , sarà più povero culturalmente e religiosamente e diventerà più intollerante. La Sicilia, per la posizione geografica dell’Isola posta al centro del bacino mediterraneo e per la sua storia che, non ostante alcuni momenti bui, ha sperimentato una integrazione fra culture diverse, può giocare un ruolo importante nel favorire una cultura di pacifica convivenza. Le Chiese siciliane sono impegnate nel dialogo ecumenico ed interreligioso. E’ un dialogo difficile che però dobbiamo proseguire con tutte le nostra forze. Questo dialogo è portato avanti con una serie di iniziative accademiche portate avanti dalla Facoltà teologica di Sicilia, ma anche con i molti pellegrinaggi verso il Medio Oriente organizzati dalle diocesi siciliane. Proprio in questi giorni, si trovano in Giordania circa 200 sacerdoti siciliani guidati dall’arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina e dal vescovo ausiliare di Palermo mons. Carmelo Cuttitta, di cui una decina appartenenti alla nostra diocesi”.