Piove sul bagnato per le categorie disagiate dell’ennese. Troppi ritardi nell’esame delle domande, in particolare dei disabili, e i patronati ennesi scendono sul piede di guerra nei confronti dell’Inps. Tutti compatti contestano per le migliaia di pratiche inevase. La posizione finale è emersa nella riunione di ieri che si è svolta nella sede della Cgil, alla quale hanno partecipato i responsabili provinciali dei patronati Labor, Acai, Acli, Ital-Uil, Inac, Inapa, Epasa, Inas-Cisl, 50&Più Enasco, Inca-Cgil ed Enas. “L’incontro si è reso necessario –dicono all’unisono i responsabili- in primo luogo a causa della gravissima problematica, tante volte già evidenziata al dirigente dell’Inps, per quanto riguarda specificatamente i grossi ritardi nel settore dell’assistenza ai disabili”. Raccontano che nonostante le rassicurazioni che le cose sarebbero cambiate, non è successo nulla. “Ritardi inaccettabili continuano ad essere la norma –sottolineano- e non possiamo permettere che ci siano più di tremila persone in attesa”. I responsabili dei patronati hanno evidenziato che “tutto ciò si è ancor di più aggravato dal momento che dallo scorso anno le pratiche di invalidità civile che prima erano di competenza della prefettura e dell’Asp sono state affidate all’Inps il quale doveva accelerare l’iter amministrativo”. “Invece delle tre mila pratiche presentate nel 2010- denunciano i patronati-, non tenendo conto di quelle giacenti, delle revisioni e delle verifiche straordinarie, fino ad oggi si è avuto un minimo e assolutamente insignificante riscontro. Questo ha determinato, e continua a produrre, grossissimi disagi alle persone più deboli e svantaggiate della nostra provincia”. I responsabili, dicono anche che i pensionati sottoposti a visita di revisione “si vedono sospesa la prestazione pensionistica che viene ripristinata dopo che passano mesi, anche se lo stato invalidante è stato confermato”. Ma c’è di più. I patronati denunciano ancora che “a tale situazione si aggiungono le notevoli disfunzioni che si registrano in altri settori e specificatamente: nella gestione delle pratiche in convenzioni internazionali; nel settore artigiani e commercianti; nella previdenza del settore agricolo; nella insufficiente funzionalità del centro operativo di Nicosia; nella eccessiva limitazione degli orari di accesso riservati a tutti gli enti di patronato”. “Tutti questi disservizi –concludono- sono stati più volte evidenziati alla direzione dell’Inps ma sino ad oggi senza nessun esisto. Per questo, riteniamo che non sia più rinviabile un incontro con il direttore della sede, per trovare subito soluzioni idonei nell’interesse del nostro territorio”.
Giacomo Lisacchi