Con sorpresa-afferma Mirko Cannata Presidente di Giovane Italia Enna-replichiamo all’offensiva e nervosa risposta resa dal membro di un partito che eravamo convinti fosse ormai scomparso dal panorama politico italiano. Premesso che non era per nulla nostra intenzione difendere Forza Nuova, ribadiamo invece che ci premeva prendere pubblicamente le opportune distanze, dagli slogan inneggianti alla violenza che hanno animato i giovani comunisti ennesi, i quali dietro il giudizio sulla natura politica del corteo nascondevano in verità un preoccupante tentativo di occultamento della tragedia delle foibe. Strumentalizzare la giornata del ricordo (istituita con legge n. 92 marzo 2004) cosi come è avvenuto, sembra aver disatteso le parole del Capo dello Stato che ha richiamato tutti alla responsabilità affinchè i ricordi non creino conflitti. Fortunatamente tutto si è svolto nel migliore dei modi, e cogliamo l’occasione per rivolgere un plauso alle forze dell’ordine per l’impeccabile servizio di prevenzione.
Giovane Italia, in qualità di movimento giovanile del più grande partito italiano, respinge con forza ogni forma di odio ideologico, il cui pericolo imminente è rappresentato dagli atti di violenza che in altre stagioni hanno tinto di sangue il confronto politico.
I giovani comunisti ci hanno accusato di non conoscere la storia, quando invece rifiutiamo il suo apprendimento per mezzo degli storici di partito; quelli che per intenderci hanno taciuto sul genocidio istriano e fiumano, oppure hanno offerto contributi non propriamente scientifici improntati al relativismo ed alla semplificazione storiografica.
Ci risultano false e pretestuose le altre accuse che ci sono state rivolte da chi con arroganza e presunzione continua a far leva su una superiorità morale e culturale che non esiste, e fatti come quelli che abbiamo denunciato all’opinione pubblica ne sono solamente la conferma.
Infine rispondendo alla domanda sul 17 Marzo, riteniamo che questa data sia ancora più importante dello stesso 25 Aprile, cui però riconosciamo il sacrificio degli uomini e delle donne appartenenti a tutte le fazioni politiche, che si sono battuti per riportare democrazia e libertà nel nostro Paese.
Interviene direttamente anche il coordinatore provinciale zona sud della Giovane Italia Filippo Randazzo, il quale dice di confermare ed approvare l’intevento del dirigente ennese nella vicenda, per aver corretamente rappresentato e realizzato i valori di riferimento della Giovane Italia.