GIUSEPPE MARGIOTTA SU ENNA EUNO: “LE SOMME STANZIATE RISULTANO INSUFFICIENTI A COPRIRE ANCHE SOLTANTO GLI STIPENDI DEL PERSONALE ATTUALMENTE IMPIEGATO NEI CANTIERI”

Il percorso individuato dal Collegio di liquidazione della società d’ambito Enna Euno per il proseguimento senza soluzioni di continuità del servizio ed il progressivo risanamento dell’azienda, percorso già condiviso nelle linee generali dai sindacati, si è arrestato. La posizione intransigente da parte di alcuni sindaci della provincia e la incapacità di decisione della maggioranza dell’assemblea dei soci, assieme alla inerzia delle forze politiche nel loro complesso, hanno determinato le odierne decisioni che dolorosamente intendiamo mettere in atto. La volontà dell’assemblea dei sindaci, o di una parte di essa, emersa nell’assemblea del 17 u.s. è quella di considerare il dettato della precedente seduta di gennaio “alla lettera” e non come indirizzo programmatico generale. E dunque la pretesa di ottenere contemporaneamente che: 1) deve essere assunto il servizio in economia, rilevandolo da Sicilia Ambiente dall’oggi al domani;
2) il personale da utilizzare deve essere soltanto quello “utile” all’espletamento del servizio; 3) i costi devono fare riferimento a quelli del 2010, fino all’approvazione dei bilanci 2011. Si è rilevato, inoltre, da numerosi contatti avuti con le singole amministrazioni, che anche le decisioni in ordine ai progetti tecnico-economici proposti per l’anno 2011 e predisposti sul dato oggettivo del rifiuto nei diversi comuni, subiranno dei tagli da parte dei Consigli Comunali, mantenendoli in linea con quelli precedenti, almeno come ordine di grandezza.
Questo metodo di calcolo del costo del servizio, accolto favorevolmente a gennaio all’unanimità ma sconfessato nei fatti, è da considerare minimo inderogabile per l’espletamento del servizio e per la riorganizzazione funzionale del personale che abbiamo già approntato.
Scendere al di sotto di questi costi (che presuppongono già una incidenza del personale tecnico-amministrativo inferiore al 10%, rispetto all’attuale 25%) rende inattuabile qualsiasi strategia di miglioramento del rapporto qualità-prezzo del servizio, ed esclude di fatto la prospettiva di introdurre qualsiasi raccolta differenziata ed ogni ragionevole volontà di mantenere gli attuali livelli occupazionali.
Siamo consapevoli delle gravi ripercussioni che deriveranno dall’odierna decisione, per tante famiglie innanzitutto ma anche per alcuni comuni, per altro tra i più virtuosi, ma riteniamo non possa ulteriormente procrastinarsi la contraddittoria richiesta di effettuare il servizio ai costi assolutamente insufficienti stanziati dai Comuni. Tale richiesta, inattuabile e persistentemente reiterata negli anni, forse nel formale tentativo di sottrarsi ad ogni responsabilità, ha contribuito non poco a precipitare le due società nell’attuale drammatica situazione di dissesto.
In queste condizioni non è possibile, per il nostro Collegio, proseguire nel programma avviato, in quanto le somme stanziate risultano insufficienti a coprire anche soltanto gli stipendi del personale attualmente impiegato nei cantieri, come fa fede lo stato di agitazione giustamente proclamato dai sindacati di categoria.
Le nuove strategie individuate per rientrare nei costi sono le seguenti:
–    Restituzione a Siciliambiente del personale attualmente in comando non impegnato direttamente nei cantieri o comunque non immediatamente utile; riservandosi di riesaminare la loro posizione a seguito dei bilanci 2011;
–    Restituzione ai Comuni del personale attualmente in comando (equivalente al presupposto esubero del personale di cantiere);
–    Attivazione immediata delle procedure previste dalla legge per la quota di personale in servizio presso Enna Euno non immediatamente utile al funzionamento della società.
Ma tutto questo non è sufficiente: rimane ferma la necessità che i Comuni provvedano prontamente non solo al saldo delle spettanze già deliberate per il 2010 e integralmente per la quota parte relativa ai mesi di gennaio e febbraio, ma che facciano fronte alle esigenze di liquidità necessaria per consentire il pagamento dell’IVA sui nuovi mezzi appena immatricolati (e per questo motivo non ancora consegnati), oltre alle poste economiche necessarie all’approntamento di interventi di prima necessità nelle attrezzature e negli impianti, ripetutamente richiesti dalle autorità sanitarie e di controllo.
Come abbiamo richiesto vibratamente nell’ultima assemblea dei soci, non intendiamo continuare nel mandato se non godiamo della fiducia di quel consesso ma non intendiamo nemmeno renderci complici di comportamenti comunque ambigui.