Non so quanti organi di informazione vorranno ospitare qualche mia considerazione su fatterelli che accadano in questa città. Mi riferisco alla polemica sollevata da molti gruppi consiliari del Comune di Enna sul 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Se mi posso permettere ,ho trovato quanto meno grave ed inopportuno colpevolizzare la Prefettura di Enna per non avere inserito nel programma il ricordo di alcune figure di nostri conterranei che tanto hanno dato alla costruzione del nostro Paese. Anch’io ,per esempio, potrei dire che nessuno mai ricorda le migliaia di umili sconosciuti meridionali e i tanti ennesi che furono utilizzati da carne da cannone durante la prima guerra mondiale. A parte che non tutto è vero, prova ne sia la manifestazione di apertura del 10-03-2011 con al centro il ricordo di Napoleone Colaianni di fronte ad una platea immensa di studenti provenienti da tutta la Provincia, a nessuno credo sia stato vietato di suggerire,stimolare e proporre iniziative da inserire nel programma elaborato dalla Prefettura,alla quale va riconosciuto il merito di essersi posta come motore propulsivo per costruire ,seppure con poche risorse, una settimana di eventi di alto profilo storico-culturale e di manifestazioni di coinvolgimento di tutti quegli ennesi che volessero partecipare ad una festa di compleanno e nello stesso tempo capire e riflettere sul significato e sul valore dell’Unità d’Italia.
Spesso capita di nascondere le proprie manchevolezze tirando sassi a chi sta operando.
Certo ,poi, gli stessi gruppi consiliari hanno raddrizzato il tiro chiedendosi invece dove sia stata l’Amministrazione del Comune .
Questa è una giusta domanda .
Ma,farebbero prima e meglio a puntare il dito sul Sindaco,sull’Amministrazione tutta, sulla Presidenza del Consiglio anzicchè chiedere le dimisssioni dell’ Assessore alla Cultura che ha dalla sua la giovane età e quindi la facoltà di poter sbagliare . I giovani vanno incoraggiati e non mortificati e se lo scontro politico,a volte,non ammette deroga alcuna va in ogni caso preservata e difesa,in tanto grigiore, la freschezza giovane dell’impegno politico ed amministrativo .
A meno che non si sia voluto corazzare il ruolo dell’Assessore Guarasci perché di fronte a tanta veemenza di accusa credo che il più distratto dei Sindaci o la più anonima delle Amministrazioni debba correre subito in sua difesa e ,con la giusta forza ,blindarla.
Peppe Petralia