COMUNE DI ENNA: IL CONSIGLIERE MAURIZIO DI PIETRO SU TARSU 2010. “IL SINDACO GAROFALO, SAPPIA SIN DA SUBITO CHE NON POTRÀ LAVARSENE LE MANI INSIEME A CHI HA CREATO IL MOSTRO ATO ENNA EUNO”.

Il contenuto della sentenza con la quale la commissione tributaria di Enna, presieduta dal dott. Silvio Raffiotta, ha dichiarato la nullità dell’avviso di pagamento della t.a.r.s.u. per l’anno 2010 ha sancito ancora una volta l’approssimazione, l’incompetenza e l’arroganza con la quale la delicata materia dei rifiuti viene trattata, in primo luogo, dall’amministrazione Garofalo e dalle forze consiliari (il Partito Democratico del sen. Crisafulli ed Enna Libera dell’on.le Grimaldi) che la sostengono. Su input di associazioni private di cittadini, che hanno mostrato migliore sensibilità politica e maggiore competenza tecnica di chi ha la ventura di amministrarli, era stato chiesto al Sindaco Garofalo di rivedere gli avvisi, assai onerosi come naturale conseguenza di quell’esempio di pessima amministrazione della cosa pubblica di cui l’ATO Enna Euno è uno dei tanti prodotti della nostra classe dirigente. Ma il Sindaco Garofalo, con il miope sostegno di chi lo sostiene e lo ispira, ha fatto orecchie da mercante, ha buttato fumo negli occhi, spacciando (volutamente temo per un uomo della sua levatura culturale) una sospensiva non concessa dal T.A.R., per questioni non attinenti al merito della causa, per un trionfo epocale della sua amministrazione ed ha costretto i cittadini ad adire le vie giudiziarie (sobbarcandosene i costi). Anche le forze consiliari di maggioranza che, aderendo alle richieste delle minoranze e delle associazioni di cittadini, avrebbero potuto indurre l’amministrazione Garofalo ad una riflessione, hanno ceduto alle logiche di appartenenza ed hanno preferito profondere le loro energie in estenuanti discussioni sulla necessità di calendarizzare la terza commissione consiliare settimanale (dodici commissioni settimanali, circa cinquanta mensili oltre le conferenze dei capigruppo) e sull’istituzione della quinta commissione consiliare (curiosamente attivata dopo che era stata sancita l’impossibilità di erogare il gettone di presenza alla conferenza dei capigruppo). La recente sentenza della commissione tributaria non richiedeva grandi doti di veggenza all’amministrazione Garofalo alla quale sarebbe bastato rispettare l’insegnamento della sentenza del 18 aprile 2006 della stessa commissione tributaria di Enna, presieduta dallo stesso Presidente dott. Silvio Raffiotta, che aveva indicato nel consiglio comunale l’organo competente all’adozione della tariffa (o della tassa). L’inadeguatezza di chi ha gestito la questione ha fatto il miracolo di scontentare tutti: chi, per vedere riconosciuto un proprio diritto, ha dovuto affrontare spese e fare ricorso; chi non lo ha fatto e, fidandosi dell’amministrazione Garofalo, ha pagato ed oggi si sente gabbato; ed i lavoratori del settore che dalle incertezze e dall’incompetenza di chi li amministra hanno il danno maggiore vedendo messo a repentaglio il proprio stipendio e, di conseguenza, la propria dignità umana e professionale !
Senza dire dei nefasti effetti delle prescrizioni che si compiono a seguito dei pluriennali errori di chi governa l’A.T.O. che, in disparte le vicende penali ed erariali che sono in itinere, verosimilmente sprofonderà il Comune di Enna in un nuovo dissesto finanziario, essendo inevitabile che il crack finanziario dell’A.T.O. Enna Euno (che sembra oscillare intorno ai 50 milioni di euro). Ed alla fine pagheranno ancora i cittadini !
In questo clima il Sindaco ci ha graziosamente avvertito che se ne torna, part time, al suo “amato lavoro”, senza cogliere – ed è grave per un esperto della comunicazione – che gli non potrebbe avere un “lavoro” più “amato” di quello al quale lo hanno chiamato, forse oggi con qualche pentimento, la maggioranza dei suoi concittadini !
Anche alla luce della sentenza tributaria in discorso, la competenza a deliberare sulla tassa passerà al consiglio comunale ma sappia sin da subito il Sindaco Garofalo che non potrà lavarsene le mani insieme a chi ha creato il mostro ATO Enna Euno.
I consiglieri comunali, almeno quelli che rispondono alla loro coscienza e che decidono liberamente, non saranno i killer che spareranno sulla cittadinanza le bollette formalmente corrette.
E’ necessario che la pregressa gestione dell’ATO Enna Euno (quella che ha fatto il crack dei, pare, 50 milioni di euro) tolga per sempre il disturbo dalla gestione della cosa pubblica, a cominciare dagli organismi di liquidazione (nominati dall’assemblea dei Sindaci secondo un evidente criterio di lottizzazione politica) e ceda il passo a professionisti terzi e dotati della grande competenza che la drammaticità della situazione impone.
Solo così il Sindaco Garofalo potrà iniziare un percorso comune chiamando tutti ad un’assunzione di responsabilità per la risoluzione del problema mentre il mantenimento dello status quo equivarrebbe alla richiesta di una complicità che, per quanto mi riguarda, non potrò mai dargli.
Maurizio Dipietro
consigliere comunale di “Enna al Centro”