ENNA: CRITICA DEL PRESIDENTE ONORARIO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA CUOCHI PER LA PROVINCIA DI ENNA, AL CONCORSO GASTRONOMICO “CUCINA TRADIZIONALE DELL’ENNESE”

A seguito degli articoli di stampa apparsi relativamente  al concorso gastronomico “Cucina tradizionale dell’ennese.Organizzato dall’Accademia della Cucina Italiana all’interno dell’istituto alberghiero Federico II° di Enna. Mario Messina, Presidente Onorario della Federazione Italiana Cuochi per la Provincia di Enna, rilascia la seguente dichiarazione: “L’identità Enogastronomica della Provincia di Enna non passa certamente attraverso sporadiche iniziative,  come il Concorso Gastronomico proposto dall’accademia italiana della cucina e dell’istituto alberghiero Federico II°  di Enna. Ancora meno se il piatto premiato è rappresentato dalle lasagne, anche se arricchito dal nostro formaggio Piacentino. La nostra Cucina, certamente, parla un’altra lingua. È ormai da anni che la federazione Italiana Cuochi opera al fine di valorizzare, arricchire, conservare  e tramandare
i nostri piatti tipici, e lo fa, giorno per giorno,  nel contesto della ristorazione dell’entroterra della Sicilia. Abbiamo già catalogato oltre 100 ricette della nostra tradizione che giornalmente vengono proposte nei menu  dei Ristoranti più rinomati della Provincia. Siamo preoccupati dal fatto che improvvisate iniziative, di poco spessore culturale, possano arrecare danno alla nostra cultura enogastronomica e che venga fatta una speculazione  della nostra identità e del nostro orgoglio da parte di che è certamente impreparato a rappresentarla non curandosi, perfino, di coinvolgere la categoria dei Cuochi Ennesi nelle iniziative manifestate, mentre si coinvolgono  strumentalmente risorse che operano nell’istruzione alberghiera, non per valorizzarli ma per metterli l’uno contro l’altro allo sbaraglio. Noi riteniamo  che la mission appartenga a tutti, soprattutto a coloro che operano giornalmente per la valorizzazione della nostra cultura enogastronomica dando così dignità a coloro che stanno dietro i fornelli”.